Quelli come Marco Olmo, i vinti.
Marco Olmo a sessantanni è il maratoneta più forte del mondo.Nell'ultima sua impresa ha battuto (Triatlon del Bianco,163 Km senza fermarsi) anche Dean Karzanes (46 anni, americano) dandogli 6 ore di distacco.
Nell'intervista che ha concesso ha detto cose semplici.
"Io vengo dal mondo dei vinti, i contadini che hanno rinunciato alla terra come ho fatto io a venti anni .In casa non c'era luce, e l'acqua stava fuori nel pozzo.Scuola? Elementari e basta.Sport? Non sapevo che roba era.
Però se c'era da correre io correvo, andavo su e giù per i pascoli.A pensarci era una bella vita: il mangiare c'era sempre, la gente si aiutava e non aveva bisogno di niente.Mica come adesso che hai tutto e non ti basta mai."
"Non mi piacciono i corridori professionisti:io sono uno che lavora per vivere e vivo per correre.Non si può correre per lavoro: non è naturale.La fatica ha un senso solo se scegli di farla.La corsa è uguale, rendila obbligatoria e fa schifo."
" Sono vegetariano per scelta. Se per nutrire una vacca ci vogliono 15 Kg. di cereali al giorno, tanto vale mangiarsi i cereali e lasciar stare la vacca.La forza? Quando ero piccolo la carne non la mangiava nessuno.Eppure tiravamo su sacchi da mezzo quintale come carta."
"Ricordo un'alba sul Bianco, con il sole riflesso sulla parete.Era bellissimo.Forse solo sollievo: stavo correndo da 12 ore e ne mancavano 9."
Perchè ci piacciono quelli come Marco?
Perchè sentiamo il bisogno, giunti ad un momento della nostra vita, di spogliarci di tante cose e rimanere soli con noi stessi? Provare a sondare dentro e vedere se quello che abbiamo fatto ha un senso? Perchè nutriamo il dubbio di sprecare del tempo in una corsa innaturale?
Nell'intervista che ha concesso ha detto cose semplici.
"Io vengo dal mondo dei vinti, i contadini che hanno rinunciato alla terra come ho fatto io a venti anni .In casa non c'era luce, e l'acqua stava fuori nel pozzo.Scuola? Elementari e basta.Sport? Non sapevo che roba era.
Però se c'era da correre io correvo, andavo su e giù per i pascoli.A pensarci era una bella vita: il mangiare c'era sempre, la gente si aiutava e non aveva bisogno di niente.Mica come adesso che hai tutto e non ti basta mai."
"Non mi piacciono i corridori professionisti:io sono uno che lavora per vivere e vivo per correre.Non si può correre per lavoro: non è naturale.La fatica ha un senso solo se scegli di farla.La corsa è uguale, rendila obbligatoria e fa schifo."
" Sono vegetariano per scelta. Se per nutrire una vacca ci vogliono 15 Kg. di cereali al giorno, tanto vale mangiarsi i cereali e lasciar stare la vacca.La forza? Quando ero piccolo la carne non la mangiava nessuno.Eppure tiravamo su sacchi da mezzo quintale come carta."
"Ricordo un'alba sul Bianco, con il sole riflesso sulla parete.Era bellissimo.Forse solo sollievo: stavo correndo da 12 ore e ne mancavano 9."
Perchè ci piacciono quelli come Marco?
Perchè sentiamo il bisogno, giunti ad un momento della nostra vita, di spogliarci di tante cose e rimanere soli con noi stessi? Provare a sondare dentro e vedere se quello che abbiamo fatto ha un senso? Perchè nutriamo il dubbio di sprecare del tempo in una corsa innaturale?
Commenti