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Visualizzazione dei post con l'etichetta viaggi

Strade, anni 70 e oltre.

Diario di una vita, dagli anni 70 a ieri.

Invito al viaggio, il Perù.

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  Se mai vi capiterà di fare un viaggio in Perù tra i posti da vedere, sicuramente, ci metterete il lago Titikaka. Io ci sono arrivato viaggiando su una vecchia auto americana, una di quelle con sulla parte posteriore un paio di ali di metallo a forma di pipistrello su cui poggiano gli stop. Una specie di batmobile. Auto dagli interni enormi in pelle consumata ed in compagnia di un autista "gordo" e simpatico. Dal finestrino vedevo scorrere valli verdi, infinite. Il ritorno è stato uno sballo, fatto di sera con il sole che se ne andava piano. Dai declivi in fila i contadini tornavano nei loro villaggi, li osservavo sgranarsi lungo le discese e di corsa affrettarsi verso casa. Uomini e donne in fila. Queste ultime con l'immancabile coperta sulla schiena ad ospitare un bambino che dormiva. I fuochi venivano accesi all'interno delle abitazioni e li intravedevo passando con il taxi su strade fatte da mille ciotoli. Forse era solo suggestione ma la sensazione era di una p...

Guatemala

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Se mai vi capiterà di andare dalle parti di Città del Guatemala, fatevi raccontare la storia dei ragazzi che hanno seppellito sulla strada che porta ad uno dei vulcani che guardano la città. Di come trovarono i loro  corpi per caso. Quelli rifiutarono di continuare a lavorare per un dollaro al giorno e quegli altri li ammazzarono subito. Se ti capita di fermarti sulla piazza dei bus di Antigua, quel posto dietro la piazza principale, cerca una baracca dove vendono bibite fresche. Il papà di uno di quei ragazzi lavora lì se è ancora vivo.  Non ho idea se ha finito le lacrime e se il suo viso ha nuove rughe che tracciano un reticolo fatto di pensieri non rilevati ed odio profondo tenuto dentro. So solo che quando mi chiese di accompagnarlo a depositare un fiore sulla tomba del figlio lo feci sentendo un dolore lancinante e sconosciuto dentro di me. Se magari passi da quelle parti, e ti bei al sole su una panchina con dozzine di ragazzini a schizzarti l'acqua della fontana, prova...

Una storia mexicana

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Il mondo, quello che ci circonda, non è una roba complicata. Quando ti muovi avverti sulla tua pelle quello che puoi e non puoi fare. Se fai fatica a salire due gradini è inutile che provi a farti una passeggiata in alta montagna. Il "disposto combinato" della tua fatica (il sentiero ripido e la distanza) e della tua resistenza (non fai un cazzo e passi ore seduto) ti dicono che non è cosa. Se insisti sono cazzi tuoi. I sensi sono una cosa meravigliosa, ti danno la possibilità di avvertire i segnali di pericolo e quindi in un certo qual modo ti semplificano la vita. Il problema sono le relazioni tra di noi. Quelle sono complicate, ma per un motivo facile da intuire. Rifiutiamo categoricamente di semplificare il tutto e di elaborare in quel modo quello che ci capita. Per quella roba lì c'è una sola cosa: l'istinto.

Canzone di Settembre per un viaggiatore

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Me l'ha fatta conoscere "un'amica" incontrata virtualmente e che abita in Sicilia. Me la sono scaricata e messa nell'ipod, accompagnava alcuni trasferimenti in montagna in Messico. Mi piace un casino.

Invito al viaggio

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Se mai vi capiterà di fare un viaggio in Perù tra i posti da vedere, sicuramente, ci metterete il lago Titikaka. Io ci sono arrivato viaggiando su una vecchia auto americana,

Viaggiare nel triangolo d'oro

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F Tanti anni fa ci venne l'idea di andare in un posto tra Laos, Birmania e Thailandia. Uno di quei posti che ti rimangono dentro ed in cui vorresti tornare. Incontrammo sul percorso villaggi Karen, pieni di donne e bambini ma senza uomini impegnati a combattere in Birmania. Villaggi Meo con gente cordiale e minuta ma dotata di una resistenza fisica incredibile. Viaggiammo a piedi ed a dorso d'elefante, su imbarcazioni di fortuna con pescatori di fiume, incrociammo barconi pieni di soldati armati al confine con il Laos. Entrammo a piedi in Birmania da clandestini e ci ritornammo in seguito in modo "normale". Assistemmo a riunioni di villaggio dentro capanne piene di fumo e con gente sballata dall'oppio. Ci lavammo in pozze d'acqua dentro foreste meravigliose, sotto cascate con ragazzini sorridenti. Dividemmo il poco ed il molto e fu uno sballo che dura ancora adesso. .Foto dell'autore- riproduzione vietata

Film da vedere: El Infierno

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Cercate un film "interessante" e fuori dai soliti schemi? Guardatevi questo El Infierno. Io vi posto solo il trailer, su youtube lo trovate sezionato e per intero. Magari così vi passa la voglia di fare i turisti da quelle parti e quelli come me avranno meno italioti stupidi lì tra i coglioni.

Colombia e tragitti

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Il 29 Maggio una bomba è esplosa nella caserma della polizia di Jambalò nel dipartimento di Cauca, Colombia. Da quelle parti c'è qualcuno che mi è caro. E' lì per documentare cosa accade in quel corridoio che conduce in Equador, e lì si combatte una guerra che va avanti da anni. Se legge che si faccia vivo. Hasta luego.

Il mio viaggio nelle immagini che ho scattato

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Xanica- Oaxaca, Mexico

Questo il lavoro svolto dai compagni del nodo solidale , ho avuto la fortuna ed il privilegio di conoscerli e li porto nel cuore. INTRODUZIONE I collettivi europei Nodo Solidale (Roma), il Collettivo Zapatista “Marisol” (Lugano) e Nomads di XM24 (Bologna), che formano la PIRATA (Plataforma Internacionalista por la Resistencia y la Autogestión Tejiendo Autonomías) , hanno organizzato una Brigata di osservazione sulle violazioni dei diritti indigeni nella comunità di Santiago Xanica, Oaxaca, alla quale hanno partecipato anche un'attivista francese e una dello Stato Spagnolo. La Brigata ha visitato il Municipio e i suoi dintorni, da lunedì 14 al successivo 21 marzo 2011, raccogliendo voci e immagini delle persone che stanno subendo le suddette violazioni. Il lavoro si è svolto intervistando gli/le integranti dell'organizzazione locale Comitato di Difesa dei Diritti Indigeni (CODEDI) 1  ed alcuni abitanti, esaminando documenti e attraverso riunioni di genere con le don...

Narcos

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Mazatlan e' una citta' con un quartiere coloniale bellissimo, da tempo e' abitata da canadesi e yankee che vengono qui a svernare.  Ha una spiaggia lunga 25 km., un paio di isole di fronte, delfini e balene che transitano al largo. L'ho frequentata per giorni, sono andato a dormire in un quartiere un po' cosi' e li' ho vissuto giornate "intense". Al mattino il sole non ammette che tu poltrisca nel letto, e' forte, caldo e mette addosso voglia di muoversi. C'è l'abitudine di vendere i giornali con lo strillone che, in pratica, ti fa l'elenco delle notizie piu' importanti. E qui sono per lo piu' notizie di morte. L'esercito pattuglia la citta' costantemente, cosi' fa la polizia federale, quella comunale e quelli addetti alla prevenzione del crimine. Li vedi girare sulle loro camionette scoperte, con le mitragliatrici sul tetto ed i mitra nella tua direzione. La pretesa e' quella di rassicurarti, la voglia che...

Tierra y Libertad - Emiliano Zapata

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Guatemala Y Mexico

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Lavoratori stagionali e vite che non valgono nulla nel mercato delle braccia

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Salgo sul pullman assonnato, la sveglia mi ha buttato giu' dal letto nonostante la resistenza di buona parte del mio corpo. A Tepic il tempo è fresco, il cielo azzurro e decine di poliziotti armati fino ai denti si muovono per la citta'. Vado al fondo e mi siedo vicino ad un tipo con una bandana verde in testa, un paio di occhiali neri ed il corpo tatuato in lungo ed in largo. "Mucho gusto hermano, mi nombre y Mario"  - " Mi placer, Nestor" Insieme a lui una decina di persone occupano i posti davanti a noi. Sono giovani ed anziani. " Da dove arrivi?"  " Da Ermosillo, siamo lavoratori stagionali e torniamo a casa" " Ella   ha   ganado   mucho   dinero ? " No, non abbiamo guadagnato nulla, il padrone ci ha cacciati" Lo guardo interdetto, lui alza i suoi occhiali sulla fronte mi fissa ed inizia il suo racconto. " Siamo arrivati nella tenuta di Ermosillo di sera, si chiama vignedos 2000. Ci hanno alloggiati in una s...

La vida y la muerte aquí en México

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Ieri sera sono arrivate quattro camionette della polizia federale. Viaggiano in colonna, quattro seduti e rivolti alla strada con i mitra ben in vista, uno in piedi e su una specie di torretta con la mitragliatrice puntata in avanti. La maggior parte con un passamontagna nero sotto elemetti da guerra. Sono scesi velocemente, un paio a guardia dei mezzi con i mitraglieri il resto e' entrato in un palazzo qui nel centro a Durango. Ho sentito urla, rumori frenetici ed oggetti buttati per terra. Una paio di ragazzi con felpe colorate si sono calati giu' da una finestra, uno di quelli in strada ha puntato il mitra in faccia ad uno di loro, e quelli si sono fermati buttandosi per terra. Per terra ci sono finito anch'io. Insieme a tutti quelli che, curiosi, osservavano la scena. Per fortuna non ci sono state conseguenze, solo un grande spavento e niente di piu' . Hanno caricato i due su una camionetta, le mani legate dietro la schiena, due in piedi con l'arma pun...

Zappare la terra in comunita'

Mi sono recato nell'associazione della difesa dei diritti degli indigeni di OAXACA per dare una mano a rizollare un terreno. Zappare la terra e' un'attivita' dura, se non lo hai mai fatto poi ti fa vedere come il tempo passato a fare sport o ad allenarti non serve ad un cazzo. Nella serra ci siamo alternati per un po'; nonostante l'inizio dei lavori sia stato di buon mattino, e con il freddo, dopo dieci minuti mi sono ritrovato con la maglietta a maniche corte e con i primi goccioloni di sudore. Il progetto che mi e' stato illustrato rientra in una serie di interventi che vengono fatti dall'associazione sulle comunita' che abitano in prossimita' della citta'. L'obiettivo e' quello di ricreare le condizioni affinche' queste persone non abbandonino le loro terre, riscoprano tecniche di coltivazione antiche, ripercorrano con la memoria la storia della propria gente e fortifichino i legami tra di loro all'interno della comunit...

L'incontro con Felix ed il disagio degli umili

Incontro Felix davanti al portone dell'universita'. E' chiuso e per spiegare il motivo c'e' un cartello che da' conto di quanto guadagna un rettore e quanto un aggregato al corpo docente. Poche cifre ma significative. Felix scuote il capo, ne approfitto ed inizio a parlare con lui. Gli chiedo la sua opinione sulla quesione salariale, faccio riferimento al salario minimo (50 pesos al giorno) e per significargli la mia "sorpresa" gli dico cosa pótrebbe farci dalle mie parti con quella cifra.   - Io guadagno di piu', mi dice, faccio l'autista e porto a casa 4.000 pesos al mese. Sono un taxi driver e con quei soldi devo pagare anche le spese. -Viviamo a casa di mia madre, con i miei tre figli e mia moglie, vesto con quello che trovo e mangio l'indispensabile. Viviamo cosi', e sono un privilegiato. Se vai oltre quelle montagne, e mi indica la linea dei monti davanti a noi, troverai ancora piu' poverta'. La nostra a confronto e...

Oaxaca e la lotta che continua

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I professori sono in sciopero da Giovedi' Questo mi dicono i ragazzi ai giardini. Ieri il viaggio e' stato bello pesante. Otto ore di curve tra montagne e valli assolate. Fa caldo e muoversi costa fatica. Ho guardato i titoli del tg questa mattina. 15 morti al nord in attacchi armati.Roba da narcos.  Due parenti di una persona uccisa lo scorso anno a Ciudad Juarez ritrovati nel deserto, morti. Tutti impegnati a sinistra ed in politica. Questi solo alcuni dei fatto piu' eclatanti. Dimentico qualche altra mattanza. La manifestazione di ieri sera era per ricordare l'uccisione di un'attivista sociale e di un suo amico. Si chiamava Betty. Oaxaca e' una citta' dura. Il 15 di febbraio ci sono stati scontri per sette ore tra rappresentanti dei "maestri" (come li chiamano qui) ed elementi della polizia. C'era la visita di calderon e loro hanno bloccato mezza citta'. Nel 2005 per mesi questa citta' si e' trasformata in una comune, e...

Lo strano concetto di democrazia qui in Mexico, e cio' che accade in giro per il mondo

Partiamo da alcune cose, messe anche in modo disordinato, che secondo me hanno un lungo filo rosso che le lega. Il 22 di gennaio in Salvador si e' commemorato il 79o anniversario della sollevazione campoesina ed indigena che, duramente repressa, costo' 32.000 morti in pochi giorni. Nella sola citta' di Izalco l'esercito' massacro piu' di 10.000 persone. Il detonatore di quella insurrezione: la miseria e l'aggravamento della crisi economica. A seguito di quella repressione le comunita' indigene non solo dovettero cambiare nome ma chi veniva identificato come tale rischiava la morte. Le terre furono concentrate nelle mani di pochi fazenderos, cosi' il Salvador divenne uno di quei paesi  filoamericani in cui l'un percento della popolazione ne controllava il 90% della ricchezza. Ci sono voluti decenni di lavoro politico ed una guerriglia durata anni per porre fine a questa vicenda. Nel 1994 si concluse in Guatemala una guerra durata decenni, c...