Credo di essere diventato intollerante. Si, uno di quelli che si lamenta di tutto e di tutti. Che, ancor prima di sentire la fine di un discorso o di un ragionamento, scuote le spalle e manda a cagare il 95%di quelli che discettano. Intollerante perché consapevole di essere solo come un eremita nel deserto. Però, in fondo, la mia è una condizione di uomo libero. Magari con poca gente che mi sopporta, ma libero. Perché scrivo queste robe? Perché ho una voglia grande come una montagna di mandarvi a quel paese tutti quanti, con poche eccezioni. Vivo in compagnia di prototipi di giovani uomini, gente che dovrebbe avere l'ambizione e l'energia per cambiare il mondo. Li trovo invece imbolsiti e più rincoglioniti del sottoscritto. Prendeteli, ad esempio, quando finita la scuola o l'università capita a costoro di trovare uno straccio di posto da precario. Strisciano. Si mimetizzano con giacca e cravatta, provano a fare i grandi e alla fine, sopportando il sopportabile, strisciano...