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Visualizzazione dei post con l'etichetta Violenza pacifismo estremismo

Sterminateli tutti. I novelli crociati

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la Stampa ha ospitato un'intervista a uno che teorizza una guerra di sterminio. Dicono sia uno storico. "Benny Morris: “È il momento di affondare Teheran. Usa e Israele sfruttino l’occasione” Lo storico israeliano: «L’influenza musulmana in Occidente minaccia ebrei e cristiani. La maggioranza palestinese sostiene Hamas. Non resta nessuno con cui fare la pace»" Ora, il riccioluto Mentana (quello che portava la borsa al cavaliere dietro lauto compenso) sicuramente non ne farà un post scandalizzato. A lui fanno specie i volantini dei palestinesi che chiamano alla manifestazione del 5 Ottobre, dice che è giusto vietare la manifestazione. Il democratico trippetta 50 cm. di mestiere giornalista pensa che gente che ha negli occhi decenni di occupazione illegale delle proprie terre, con conseguente sterminio di massa, dovrebbe essere un po' più educata. A leggere come gira sta roba mi viene in mente che aveva ragione Mao " Non sarà un pranzo di gala". La differenza...

Anarchici

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Bakunin scriveva di Marx nel 1871 " Come tutti i teorici , Marx è nella prassi un sognatore incorreggibile...". Queste parole suonano un po' fuori contesto se uno guarda al nocciolo di quello che il pensiero anarchico  rappresenta nell'immaginari o comune. Possiamo dividere il "pensiero" anarchico in tre grandi famiglie. Il comune denominatore delle tre è, comunque, la lotta contro il principio di autorità. Inteso questo come stato, norma giuridica o fonte del diritto. Per alcuni la radice dell'anarchismo sta nel pensiero liberale, quello che ha come riferimento l'orizzonte dei "diritti" civili, che come  tali non dovrebbero subire limitazioni. Se ne discosta nel momento in cui  questo normativizza tutti quei rapporti che hanno a che fare con il concetto  di proprietà e di beni economici disponibili, e riconosce nello stato il soggetto delegato a stabilire le norme che regolano i rapporti dei singoli su questi temi. L'idea di "cont...

Lettera di un prigioniero comunista

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Carcere di Cuneo, gennaio 1985 - estratto di una lettera di Pierino Morlacchi a suo figlio Manolo Ciao mio bel "ragazzo" e un felice anno nuovo.Lo sai che mentre leggevo la tua lettera e quella di Ernesto, mi sono spuntate due lagrimucce? Erano di gioia e di orgoglio. Gioia, perché ho vista confermata la tua maturità, il tuo passaggio dall'adolescenza alla maggiore età, la quale non è semplice somma di anni ma, come fai tu, è presa di coscienza della realtà sociale e dei problemi che essa pone: questa è maturità! orgoglio, perché come padre mi esalti, come comunista mi entusiasmi e come amico mi stimoli a darti delle risposte serie a problemi che sono di tutti noi, dei nostri tempi, posti dalle nostre lotte collettive, non singole. Faccio subito una precisazione; né la mamma né io, abbiamo mai pensato di farti, anzi: di farvi diventare copie di noi stessi, cioè dei grilli parlanti obbligati a ripetere e percorrere parole e strade da noi già dette e percorse. Al contrario ...

Rivolta o rivoluzione. Appunti su quello che accade negli USA

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Naturalmente i guerriglieri de casa si sono subito eccitati ad osservare quello che accade di là dalle parti dell'impero a stelle e strisce. Senza entrare nel merito un paio di osservazioni "storiche", a esplosioni di questo tipo gli ameritonti sono abituati da una vita:esempio Harlem nel 1935. Io ho ancora memoria delle immagini in bianco e nero della rivolta di Watts con 34 morti e centinaia tra feriti e arrestati, nel 67 a Detroit con 43 morti , dopo l'assassinio di Martin Luther King, Los Angeles nel 1992, Cincinnati nel 2001 etc.etc.etc. La componente razziale è predominate. Eppure nonostante tutto questo di rivoluzione e cambiamenti sostanziali nisba. Oggi sembra esserci in più un elemento di classe che ha colpito indifferentemente bianchi e neri e vedremo se darà i suoi frutti: un livello di disoccupazione e precarietà che non ha precedenti nella storia se non durante la crisi del 1929. Nel 1849 Andreas Gottschalk scrisse una lettera nella quale diceva peste ...

Brigatisti e bimbiminkia

Due che stanno in carcere dal 2007 (per terrorismo senza terrore) e che scrivono una lettera (comunicato) fanno venire i sudori freddi ad un sacco di gente. leggo ora che addirittura si sta verificando se esistono i presupposti per una den uncia penale

Bombardare la Siria

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I cazzari: Barack:  “Subito il voto sul raid”.  Da una roulotte in mezzo a qualche campo negli USA un criminale spingerà un bottone e si sentirà a posto con la coscienza, potrà sempre dire che glielo hanno ordinato.

I fighetti di Lotta Continua e la merda che rimane.

Avremo modo di scrivere qualcosa su una questione che riguarda un gruppo politico (Lotta Continua), alcuni personaggi, la storia e la fine. Penso sia necessario. Prima di farlo una nota.

F35 ed analogie

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Vorrei ricordare una storia del 1996, visto che in questo periodo si parla di F35. E' la storia di tre donne: Jo, Andrea e Lotta (proprio così), di un piccolo paese: Timor Est, di un grande paese: la Gran Bretagna di Blair e di un paese con mire espansionistiche: l'Indonesia.

Memoria

Paolo Neri - Perché il fuoco non muore

Né guerra né pace, solo un sano conflitto sociale- Lo sciopero dei migranti

A Torino lo sciopero dei "migranti" ha fatto vedere un'immagine che a tanta gente non deve essere piaciuta per nulla. Due fatti per spiegare perché. 1- Il mercato di Porta Palazzo era vuoto di banchi perché la cooperativa (lavoratori immigrati) che doveva montarli aveva scioperato al completo. 2- Durante la manifestazione è giunta voce che un "irregolare" era stato arrestato perché privo di documenti. Centinaia di persone incazzate hanno assediato Porta Nuova per farlo rilasciare (cosa avvenuta), segnando in questo modo un messaggio esplicito su quelli che sono i limiti di sopportazione. Questi due episodi bastano da soli a chiarire perché è tempo che si volga lo sguardo verso nuovi soggetti che diventeranno i protagonisti di quella lotta "di classe" che per tanta gente appisolata non ha più significato. Questa cosa mostra il clima di disagio e di incazzatura che gira tra quelli che sono più deboli e indifesi. Secondo me è proprio questa condizione che...

Conversazioni con Maria: il concetto d'imperialismo, parte 1a

Il tutto ha avuto inizio da questo post e questa è stata la risposta di Maria con ciò che ne è seguito: Maria-Cristina Serban Li vorrebbero tenere a casa loro forse anche i figli, o le madri, o le mogli, od i mariti... O gli ospedali dovrebbero tenersi i medici... Vorrei che in Romania per esempio la gente sia allettata da promesse di lavoro nel proprio paese e che possa arricchirsi qui, vorrei che i salari non cadano... Vorrei che il lavoro della gente non sia ottenuto al più basso prezzo possibile. Le cause dell'immigrazione mi preoccupano... La povertà di massa dovuta alla dura discesa dei salari reali, l'accanimento della concorrenza tra le aziende, nata dallo sfruttamento del lavoro dei poveri, anche dalla parte di tanti baldi imprenditori, l’abbandono dell’espansività sindacale. Trovo angosciante il fatto che non esista una forza che costituisca un argine contro il capitalismo che sradica molta gente. Una forza che fermi la corsa dei salari verso il basso... Preferirei ...

L'aria che tira mentre si parla di Berlusconi

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Quella che vedete è una delle immagini che testimoniano cosa è successo dopo lo sgombero di un centro sociale qui a Torino; la trovate nel sito di Macerie insieme ad una serie di articoli che parlano di uno dei tanti segmenti della vita di tutti i giorni in cui, in questo momento, si manifesta un conflitto duro e con pochi riflettori da parte dei media: la lotta contro i CIE. L'ultimo post parla dell'aria che tira su questo fronte e riporta le parole di Franco Maccari (segretario generale del sindacato di polizia Coisp): «[…] aspettando di vedere se la prossima volta saranno ancora i pochi colleghi schiacciati sotto il peso di un servizio disumano ad avere la meglio, o se magari resteranno vittime della violenza che ingiustamente si scatena contro di loro, o saranno costretti a gesti estremi.» in poche parole si preannuncia il morto. Da sottofondo a questo scenario avanza nella società civile un impercettibile disagio rispetto a situazioni che stanno assumendo il profilo della...

Libertà e violenza

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Prendo spunto da questa nota della mia amica Maria- Cristina Serban per proporre un dibattito che ha come oggetto il titolo di questo post.Gli interventi che seguono discutono del nesso tra libertà e violenza.La citazione è di Ludovico Geymonat "La libertà è lotta. La tesi contraria è sostenuta di fatto da coloro che, avendo lottato e vinto in un passato più o meno lontano, hanno tutto l'interesse che non si lotti più, onde vengano conservati i loro privilegi. È sulla base di questa situazione parallela che qui abbiamo sostenuto l'inscindibile rapporto fra libertà e violenza. Molte esaltazioni, per lo più retoriche, della nonviolenza intesa come bene indiscutibile, sono un segno di ignoranza più che un frutto di raffinata sensibilità e di alta civiltà. (Ludovico Geymonat, "La Libertà", 1987)" S A La violenza, intesa come lotta, battaglia, combattimento (e non certo come violenza gratuita) è sicuramente un mezzo. In quanto tale è neutro, ma anche ha modo e ...

Per saperne di più su Gaza e la resistenza palestinese

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contact us links about us Eye-Witness In Focus In pictures Articles & Analysis Press release News Activism Editorial Open letters Facts @ a glance The Wall East Jerusalem The Gaza Strip Israeli settlements Checkpoints Prisoners Torture Children Poverty Water Refugees US aid to Israel Non-Violent Resistance Search Palestine Monitor with Google Articles & Analysis I hope the Palestinians will use nonviolence in their struggle for Human Rights and Freedom Mairead Maguire, Nobel Peace Laureate 9 November 2008 On 28th October, 2008, the Free Gaza Movement set sail in SS Dignity from Larnaca, Cyprus, for Gaza. On board were 27 Internationals from 13 countries, Including Dr. Mustafa Barghouti, a member of the Palestinian Legislative Council, five physicians, human rights lawyers, etc., I felt deeply privileged to be part (...) Articles & Analysis The Real Goal of I...

Libertà per Guerrilla Radio

Guerrilla Radio, alias Vik, è in prigione.Sconta il fatto di non chinare la testa di fronte a quell'obbrobrio che è il ghetto di GAZA, di non accettare che la politica criminale del governo israeliano si manifesti impunemente senza che nessuno difenda i più deboli. Un ghetto messo su dallo stato Israeliano con la connivenza delle democrazie occidentali.Io non ho idea se ci sarà, nel futuro, la possibilità di mandare qualche gita scolastica in visita alla rivisitazione del concetto di ghetto di ciò che oggi Gaza rappresenta. Varrebbe la pena farlo.Se non altro per insegnare come sia facile trasformarsi in carnefici. Tutta la mia solidarietà a lui ed a quelli come lui.Mi auguro che il suo esempio serva ai tanti compagni nel quotidiano.Per lottare non servono grandi discorsi retorici, basta guardarsi intorno e decidere da dove iniziare. A pugno chiuso Vik

Come la definiamo questa politica?

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Questa immagine l'ho ripresa da http://herrywottonclub.splinder.com Possiamo stare lì a discutere su cosa significhino le parole, ma come vogliamo definirla la politica dello stato d'Israele? Mandela, uno che se ne intende, l'ha paragonata a quella dei suoi connazionali sudafricani bianchi. Approssimazione? Può darsi. Però preferiamo guardare ai comportamenti piuttosto che alle parole.

Statistiche- reclusi,omicidi e società americana

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USA 743 RUSSIA 713 NEW Zealand 180 Australia 163 Inghiterra 124 Turchia 107 Canada 102 Germania 98 Italia 92 I numeri che vedete indicano la classifica di quanti sono i reclusi per 100.000 abitanti dei primi nove paesi . Rispetto al 1982 il numero dei reclusi negli USA è triplicato. Se questo è vero, e se esiste una correlazione tra repressione e delitti, qualcuno mi fornisca una spiegazione su questo grafico (situazione negli USA): Questo indica l'andamento degli omicidi dagli anni 50 in poi (USA). In sintesi: il numero di crimini con armi da fuoco ha avuto un picco nel biennio 92/93.Non sembrano esserci scostamenti rilevanti negli altri periodi (però aumenta il numero dei reclusi). Gli omicidi hanno avuto un picco a partire dagli anni 70 fino ai primi anni 90. C'è una strana relazione temporale con due avvenimenti storici: aumen...

Toni Negri

Toni Negri è stato un cattivo maestro. Quando Lotta Continua entrò in crisi e la parte movimentista si separò da quella "militare" rappresentata da servizio d'ordine, molti compagni trovarono nell'Autonomia Operaia il versante su cui convergere. Le tesi dell'operaio sociale, della produzione di plusvalore non più elemento di un solo soggetto (la fabbrica e l'operaio massa) ma dell'insieme della società (fabbrica, precari, emarginati=operaio sociale), veniva vissuto come un elemento di rifiuto delle gerarchie "eversive" che vedevano, solo in ciò che veniva dal conflitto tra operai e padroni, il punto di riferimento per qualsiasi iniziativa sul fronte della lotta.Il lavoro salariato vissuto come rifiuto piuttosto che come elemento da cambiare. Questo rovesciamento nelle iniziative ha permesso a tanti, che vivevano ai margini della lotta politica, di appropriarsi di una coscienza di classe che, in questo modo ed attraverso questo superamento, ta...

Bamboccioni anarchici

Bamboccioni si ma sovversivi Serantini, anarchico ammazzato dalla polizia a Pisa. Ricordiamo lui per rendere omaggio a tutti i "bamboccioni" che ci hanno lasciato la pelle. Per testimoniare un modo di essere anche nel difficile mestiere di vivere.In mezzo ai casini ed alle difficoltà, ai problemi di sopravvivenza ed a quelli che ti stringono l'anima tutti i giorni.

All'orizzonte una massa anarchica

Volevo scrivere di altro e pensare un po' ai cazzi miei poi ho deciso di riportare qualche riga di ciò che Vattimo scrive nel suo ultimo libro "Ecce comu". "Di quali masse e di quale comunismo stiamo parlando?Intanto delle masse che rappresentano oggi il vecchio proletariato e che non sono più la classe operaia dotata di coscienza di classe, e dunque portatrice di un progetto... ...i proletari di cui parlava Marx oggi sono diversi, più simili a quelle che Toni Negri chiama le moltitudini, anche se ancora in lui hanno un'aura mitica che è meglio lasciar perdere.I poveri del mondo sono oggi quelli che, nella condizione di esclusione nella quale si trovano, in quanto vivono in condizioni di pura sussistenza, disponendo solo di una frazione minima delle risorse, ed essendo esclusi dallo spreco che caratterizza invece il "mondo" ricco, risentono di più, e forse anche con consapevolezza, dello sfacelo a cui il pianeta si avvia se si mantiene nel mondo ...