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Strade, anni 70 e oltre.

Diario di una vita, dagli anni 70 a ieri.

Rivera e Siqueiros… e la revolucion

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Majakowskij dedica al Messico una parte importante del suo libro America. Narra del suo incontro con Diego Rivera di cui parla con poche e scarne righe. Di lui ci lascia l’immagine di un uomo imponente, con una gran pancia che confessava al suo interlocutore che metà delle cose che gli raccontava erano bugie. Era il 1925. Nel Messico la rivoluzione aveva terminato il suo percorso nel 1917 con la promulgazione della nuova costituzione, gli scontri armati erano cessati nel 1920 .  Le ragioni della rivoluzione messicana Nel 1910 il Messico aveva una popolazione di 15 milioni di abitanti, di cui circa tre quarti vivevano nelle campagne. La proprietà delle terre era concentrata nelle mani di poco più di 800 grandi latifondisti e 400 mila piccoli e medi proprietari. Di fronte a loro 12 milioni di peones conduceva una vita misera. Negli anni della rivoluzione un milione di persone perse la vita in quella che nel corso del tempo finì per trasformarsi in una guerra civile. Fu uno ...

Guatemala

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Se mai vi capiterà di andare dalle parti di Città del Guatemala, fatevi raccontare la storia dei ragazzi che hanno seppellito sulla strada che porta ad uno dei vulcani che guardano la città. Di come trovarono i loro  corpi per caso. Quelli rifiutarono di continuare a lavorare per un dollaro al giorno e quegli altri li ammazzarono subito. Se ti capita di fermarti sulla piazza dei bus di Antigua, quel posto dietro la piazza principale, cerca una baracca dove vendono bibite fresche. Il papà di uno di quei ragazzi lavora lì se è ancora vivo.  Non ho idea se ha finito le lacrime e se il suo viso ha nuove rughe che tracciano un reticolo fatto di pensieri non rilevati ed odio profondo tenuto dentro. So solo che quando mi chiese di accompagnarlo a depositare un fiore sulla tomba del figlio lo feci sentendo un dolore lancinante e sconosciuto dentro di me. Se magari passi da quelle parti, e ti bei al sole su una panchina con dozzine di ragazzini a schizzarti l'acqua della fontana, prova...

AUTONOMIA E LOTTE COMUNITARIE: LA STORIA DI GUADALUPE CAMPANUR

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--> All'inizio dell'anno Guadalupe Campanur è stata assassinata nei pressi del municipio di Cheràn, in Messico. Guadalupe era conosciuta nella sua comunità per essere stata tra le fondatrici delle ronde comunitarie che, tra le altre cose, avevano l'obiettivo di preservare l'ambiente dai continui disboscamenti portati avanti da quella che è stata denominata “mafia dei boschi”. “ « La comunità indigena di Cherán, simbolo della difensa comunale dell’ambiente in Messico, ha perso una delle sue migliori militanti. Guadalupe Campanur, di 32 anni, è stata assassinata e il suo corpo è stato trovato abbandonato in un posto lo scorso 17 gennaio. Guadalupe Campanur faceva parte del movimento comunitario del Cherán, nello Stato di Michoacán, che dal 2011 si scontra con le mafie organizzate che tagliano illegalmente i boschi delimitati dentro il municipio».” (fonte: Consejo de Jóvenes de Cherán) Secondo “un rapporto dell’Instituto de Investigacion...

Inizia la scuola, nel Chiapas

Le escuelitas del basso Raúl Zibechi Ci sarà un prima e un dopo la scuola zapatista. Di quella recente e di quelle che verranno. Sa rà un impatto lento, diffuso, che si farà sentire in alcuni anni ma che segnerà la vita di quelli in basso per decenni. Quella che abbiamo vissuto è stata un’educazione non istituzionale, dove la comunità è il soggetto che educa. Autoeducazione faccia a faccia, imparando con l’anima e col corpo, come direbbe il poeta.

“Mangia merda. Milioni di mosche non possono sbagliarsi”.

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Messico – Due messaggi del Sub Comandante Insurgente Marcos Il Sup risponde alle critiche di alcuni intellettuali della sinistra messicana   13 / 1 / 2013 Sul sito  Enlace Zapatista , della Comision Sexta dell'EZLN, sono apparsi in questi giorni due messaggi del Sub Comandante Marcos, accompagnati da due video musicali. Il primo, del 9 gennaio, è una vignetta dove compare una caricatura dello stesso Marcos. Il secondo, del 11 gennaio, è presentato come post scriptum della vignetta precedente.

La persistenza zapatista

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La tenace persistenza zapatista Raúl Zibechi | 8 gennaio 2013 | La mobilitazione delle comunità zapatiste del 21 dicembre e i tre comunicati diffusi il 30 dello stesso mese dall’Esercito zapatista di liberazione nazionale (Ezln) sono stati accolti con allegria e speranza da molti movimenti antisistemici e di lotta anticapitalista in America latina. I mezzi di comunicazione di questi movimenti hanno immediatamente mostrato nelle loro pagine l’importanza della grande mobilitazione, che è avvenuta in tempi difficili per coloro che continuano a impegnarsi nella resistenza al sistema di morte che ci «de-governa».

Lo zapatismo e l'arte di piangersi addosso di noialtri

  Vorrei commentare ma quello che rimane nel mio stomaco è contratto. 40.000 compagni in silenzio hanno marciato in 5 città del Chiapas. Tra queste Ococingo dove nel 94 morirono in tanti. La stampa nazionale, compreso quello che è rimasto dei giornali de lla sinistra fighetta, non ha tempo per parlare di questa cosa. Noi sì.

Eravamo tutti zapatisti

Il ragazzino ha un'età indefinibile. Forse 12 anni. Ha un fazzoletto intorno al collo. Cammina velocemente e parla con il giornalista "Stiamo qua facendo giustizia per tutto il popolo. E qui nessuno molla perché il popolo non molla mai. Adesso andiamo ad attaccare la polizia e vaffanculo se ci ammazzano"Uno dei suoi compagni con casco e bastone tra le mani lo guarda spaurito. E' più piccolo di lui. I fotografi scattano immagini, le cineprese riprendono e loro vanno. Questa scena è tratta dal documentario di cui allego il link  https://archive.org/details/TessendoAutonomia1.0 ed è ambientata a Oaxaca, una città del sud del Mexico dove una rivolta popolare per cinque mesi tenne in mano la città.

Notizie dal Chiapas- Resoconto della carovana di solidarietà

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Testimonianza di un partecipante alla Carovana di solidarietà e documentazione a Comandante Abel Pubblichiamo qui di seguito un contributo di un partecipante alla Carovana di solidarietà e documentazione a Comandante Abel, che si è svolta dal 18 al 20 settembre, per documentare l'attacco e lo sgombero che hanno subito gli abitanti della comunità per mano di paramilitari appoggiati dalle forze governative. La controinsurrezione in Chiapas, decine di famiglie zapatiste sfollate Noi che abbiamo combattuto sappiamo riconoscere il passo di ciò che si sta preparando e avvicinando. I segnali di guerra all’orizzonte sono chiari: la guerra, come la paura, ha odore. E già ora si comincia a respirare il suo fetido odore nelle nostre terre . ( Subcomandante Insurgente Marcos, dicembre 2007)

Notizie dal Chiapas

Prego i compagni che leggono di diffondere questo comunicato «  Guerrero: Si mobilitano 800 poliziotti comunitari. Attacco armato nella comunità Comandante Abel. 8 settembre 2012 di  Comitato Chiapas "Maribel" Bergamo La JBG  Nueva Semilla Que Va a Producir  denuncia l’attacco armato dei paramilitari nella comunità autonoma  Comandante Abel   Caracol  V  Que habla para todos,  Roberto Barrios, Chiapas Messico 7 Settembre 2012  Alla società civile nazionale e internazionale.  Agli aderenti dell’Altra Campagna.  Alla Sesta Internazionale.  Ai media alternativi.  Agli organismi indipendenti dei diritti umani.  Alla stampa nazionale e internazionale.  Compagni e fratelli,  Denunciamo la situazione che si sta vivendo nella nuova comunità  Comandante Abel,  già San Patricio, Municipio Autonomo Ribelle Zapatista La Dignidad, Chiapas, Municipio ufficial...

Dov'è il mio posto

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"Con questo Chautauqua non mi propongo di aprire qualche nuovo canale di coscienza, ma semplicemente di scavare più a fondo in quelli vecchi, ormai ostruiti dalle macerie di pensieri divenuti stantii e di ovvietà troppo spesso ripetute. L'eterno "Che c'è di nuovo?" allarga gli orizzonti, ma se diventa l'unica domanda rischia di produrre solo i detriti che causeranno l'ostruzione di domani. Mi piacerebbe, invece, interessarmi alla domanda "Che c'è di meglio?", che scava in profondità invece che in ampiezza."  Lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta. Me ne sono andato in giro per Torino . E' dall'inizio di Gennaio che non passeggiavo per le strade della mia città. Mi è apparsa più grigia del solito.  Abituato agli spazi e al sole del Messico tutto mi è sembrato piccolo,angusto e freddo. Una città occupata dal metallo delle macchine posteggiate lungo i marciapiedi. 

Qualcosa del Mexico dal mio diario.

"L'argilla è immobile, ma il sangue è randagio; Il respiro è merce che non si conserva. In piedi,ragazzo: quando il viaggio sarà finito Ci sarà tutto il tempo per dormire" A.E. Housman Raphael argentino giramondo  Sui 35 anni, un figlio di due e sua moglie Vende pulserà e bigiotteria mi racconta i suoi viaggi e dice che alla sua età gli italiani preferiscono stare in casa con la mamma

Mexico e neve da noi

Il tipo mi ha consegnato una saponetta minuscola rosa, un asciugamano ed il comando del televisore. "Qui trovi acqua calda, la connessione ad internet, stanze grandi e puoi vedere la Tv" Due rampe di scale con in cima un cartello che dice che quella oltre ad essere l'unica via d'entrata e' anche l'unica via di fuga. Il televisore c'e' e trasmette solo un canale inguardabile. Il resto ha rispettato la promessa.

Monti, il liberismo e la ricetta messicana

Leggo che Monti vuole riformare le tanti leggi sul precariato in cambio della cancellazione dell'articolo 18 per i giovani. In buona sostanza si legittima il precariato a vita nelle aziende con piu' di 15 dipendendenti. Che i salari cresceranno del 12% e la disoccupazione non ci sara' piu'.Neanche il nano era arrivato a tanto in tempi migliori nel prefigurare il paese del bengodi.

Appello dal Chiapas

Dal Chiapas, vi prego di leggere diffondere ed aderire Mario! Quante cose dovrei raccontarti... pero' come sempre vado di frettissima. Ormai conto parlarti di persona a gennaio ;-) contiamo su di te per diffondere il seguente appello... i nostri amici prigionieri politici ormai sono arrivati a 35 giorni di sciopero della fame, e' una fase molto critica... un abbraccio forte forte f. --- Sciopero della fame dei prigionieri in Chiapas: raccolta firme http://www.autistici.org/nodos olidale/news_det.php?l=it&id=2 145 Novembre 2011, Chiapas, Messico

Ognuno ha i complottisti che si merita

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Adesso il sommo complottista di 'sto cesso di pianeta, dopo aver letto l'ultimo romanzo di John le Carré, ci racconta che un tizio che abita al confine con il Mexico (guarda caso iraniano) ha contattato niente di poco che i narcos (gentleman che nel giro di qualche anno da quelle parti hanno fatto più o meno 40.000 morti ammazzati) per fare un po' di attentati nel cuore di Satana.

Una storia mexicana

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Il mondo, quello che ci circonda, non è una roba complicata. Quando ti muovi avverti sulla tua pelle quello che puoi e non puoi fare. Se fai fatica a salire due gradini è inutile che provi a farti una passeggiata in alta montagna. Il "disposto combinato" della tua fatica (il sentiero ripido e la distanza) e della tua resistenza (non fai un cazzo e passi ore seduto) ti dicono che non è cosa. Se insisti sono cazzi tuoi. I sensi sono una cosa meravigliosa, ti danno la possibilità di avvertire i segnali di pericolo e quindi in un certo qual modo ti semplificano la vita. Il problema sono le relazioni tra di noi. Quelle sono complicate, ma per un motivo facile da intuire. Rifiutiamo categoricamente di semplificare il tutto e di elaborare in quel modo quello che ci capita. Per quella roba lì c'è una sola cosa: l'istinto.

Beni comuni

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La nostra delegazione in Chiapas ha visitato il Caracol di Roberto Barrios, la sede di una delle cinque Giunte del Buon Governo del territorio zapatista. Qui siamo nella regione chiamata Zona Norte, una delle più difficili e violente per le famiglie zapatiste. A fine anni ’90 ha operato il gruppo paramilitare Paz y Justicia che si è reso famoso per le innumerevoli aggressioni, omicidi e stupri che hanno provato profondamente molte delle comunità di questa regione.

Perché siamo qui? Tra gli zapatisti.

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La domanda è semplice. perché sei qui e rinunci a lavorare con il governo? In fondo un piccolo spazio in cui ti venga riconosciuto il tuo status da intellettuale, o da operatore sociale al loro servizio lo puoi trovare. Il vantaggio di uno stipendio e nessuna paura per la tua vita. Ed invece loro sono lì, con il fazzoletto od il passamontagna sul volto. A difendere un'idea di autonomia e di società diversa. Qui l'intervista in spagnolo. ¿Por qué estás aquí? Podrías estar en tu pueblo sembrando maíz, criando hijos; o podrías estar trabajando en el gobierno como promotor de algo o en cargado de algo; o podrías estar en un partido político buscando cargo en el partido, en el gobierno o en los dos. Entonces, ¿por qué estás aquí en el EZLN?  Éstas son sus respuestas… LINK