Similitudini

In teoria la differenza tra un indirizzo "sindacale" ed uno corporativo consiste nella azione democratica e dal basso del primo ed una di tipo "burocratico" ed inserita "istituzionalmente" all'interno del sistema di relazioni per il secondo.
Il Fascismo inquadrò in un apposito ministero la logica "burocratica"( corporazioni), che dirigeva e controllava dall'alto, stabilendo, tra l'altro, le regole per la contrattazione in funzione dei "superiori interessi della nazione".

Gli obiettivi di un sindacato dovrebbero essere (sempre in teoria) tesi a ridurre le differenze ed a stabilire condizioni normative e salariali migliori per i propri iscritti.
Dovrebbe quindi avere una certa difficoltà ad accettare logiche che parlano di "gabbie salariali",riduzione dei salari e norme penalizzanti nel rapporto di lavoro. Sempre sulla base di questa teoria (che chiameremo ruolo e funzione di un sindacato) quello che si guadagna, nelle negoziazioni, dovremmo cercare di migliorarlo (nel tempo) ed estenderlo a chi è penalizzato.

Eppure, nei comportamenti e nel ruolo che il sindacato assume, sentiamo sempre più "puzza" di "corporativismo" e di logiche che parlano di "interesse supremo della nazione" dimenticando che, la stessa, è somma di "soggetti" che all'interno di questi interessi non hanno esattamente la stessa considerazione, le stesse opportunità e la stessa centralità.

Giocando sempre sulle similitudini uno stato laico è tale perché riconosce parità a tutte le religioni stabilendo, di converso, che questa parità permette allo Stato di decidere in autonomia le politiche in relazione ai diritti civili delle persone.
Nel 1929, attraverso i patti lateranensi, il fascismo ruppe questo principio e sancì la promozione del cattolicesimo a religione di Stato.
Il successo politico del fascismo fu rappresentato dal consenso dei cattolici a quel regime.
Sembra che i nostri "politici e uomini di stato" non sappiano rinunciare a questo "bagaglio culturale" del fascismo. La questione è paradossale: tutta questa strada per ritrovarsi in camicia nera?

Commenti

Anonimo ha detto…
La camicia nera l'avevano gli arditi della I guerra mondiale, oggi dopo la catastrofica sconfitta nella II guerra mondiale parlare di camicia nera fa ridere, ma a qualcuno fa gioco per potersi riciclare democratico, vedi i tanti ex della camicia rossa. In sostanza si paventa un ritorno della camicia nera, per contrapporla a quella rossa che sarebbe quella che ci ha liberato (secondo loro)ma che in realtà è esattamente uguale alla prima, ci porterebbe lo stato di polizia che non nè rosso nè nero, è solo dittatura di capoccioni sulla massa asservita.
Anonimo ha detto…
Il modello neocorporativo sarà il punto di arrivo della dinamica in atto. Con l'aggiunta che mentre in altre nazioni c'era un Welfare forte che compensava la non grande forza politica del sindacato, qui in Italia non abbiamo neanche questo

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