Letta e la stabilità politica
Ieri Letta ha detto che fino al 68 c'è stata una certa stabilità di governo, crescita economica e cazzi e mazzi, poi un casino con governi che si sono succeduti ogni 9/10 mesi.
Quello che non ha detto è che gli italiani fino al 68 facevano i cinesi, c'è stato Valletta, i reparti di confino e le schedature in Fiat, si moriva in piazza per rivendicare diritti mentre i padroni si spartivano la ricchezza prodotta. Poi è arrivato il 68 a cui sono seguiti gli anni 70, la sanità è diventata pubblica e lo statuto dei lavoratori non ha più permesso a quella gente di fare un po' il cazzo che volevano nelle fabbriche (almeno quelle con più di 15 dipendenti). C'è stato anche che qualche capetto si è fatto l'alba attaccato ad un palo della luce con un cartello al collo e fare un certo mestiere costava quantomeno un rischio, e non era più gratis e simbolo di status sociale.Certo non il bengodi ma meglio della merda che c'è ora. I governi che cadevano riflettevano il disagio sociale e la forza dei movimenti. Ma ora? Ora che non c'è questo la questione è che siamo di fronte ad una crisi irreversibile, per uscirne stando dentro questo sistema bisognerebbe crescere del 3% all'anno per 20 anni. Questi pensano seriamente che sia solo una questione di legge elettorale e stabilità parlamentare?
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