Lerner Gad, quello di Lotta Continua


Oggi ho letto sulla repubblica un articolo di Gad Lerner. Uno di quegli articoli politicamente corretti.
Parla di Mirafiori e fornisce qualche cifra.
Il rapporto tra la retribuzione di un manager e quella di un operaio è passata da 45 a 1 (nell'ottanta) ad un rapporto di 500 a 1(giorni nostri).In soldoni per ogni euro guadagnato da una tuta blu, uno in giacca e cravatta e master alla Bocconi ne porta a casa 500 (una volta arrivato in cima alla scala).
Il Gad fa rilevare che la solidarietà al manager d'area Consorte, da parte dei vertici dei DS, ed i recenti incontri di D'Alema con il gota della finanza nostrana, forse non sono molto apprezzati dalla massa di quel popolo che ha permesso all'esimio professore di Bologna di sedere sullo scranno.
Avanza, tra le righe, il dubbio che non sono forse loro i soggetti a cui una sinistra di governo dovrebbe guardare ed avere come orizzonte.
C'è un passo di quest'articolo che condivido pienamente:il messaggio del buon esempio: da anni si invoca una maggiore propensione al rischio da parte dei lavoratori"garantiti"....Ebbene, quali rischi hanno dimostrato di essere disposti a correre nel frattempo gli imprenditori, gli azionisti di riferimento che distruggevano ricchezza ma non rinunciavano nè al potere nè alle liquidazioni miliardarie?"
Poi l' articolo prosegue dicendo che non si vuole fare della demagogia e parla della necessità di porre una quota di rischio anche ai più forti e potenti etc. etc.
E così l' articolo scivola tristemente nell'ovvio e anche lui, il Gad quello che un giorno fu di lotta continua e che intervistò Sartre,in fondo pensa che a quella moltitudine di gente basti un tozzo di pane per dormire sonni tranquilli.Ed in coscienza.
Cosa è che blocca un giornalista come il Gad dal portare alle estreme conseguenze il suo ragionamento? La paura di non poterli più ospitare nel suo salotto quei manager e quei capitani d'industria?
Un pò di tristezza e di malinconia mi prende a leggere il Gard, quello che un giorno gridò slogan di fuoco ed oggi balbetta mezze verità.

P.S.
da leggere ascoltando "In un giorno di pioggia" dei Modena city ramblers

Commenti

Anonimo ha detto…
Ti capisco Mario, articoli del genere non possono che suscitare tristezza. La dissoluzione politica di una parte rilevante della generazione di Gad Lerner ha portato all'accumularsi di esperienze nuove che imprimarono alla vita di molti una traiettoria spirituale rifatta... Articolo come questo sono i riflessi di quella traiettoria.

Ciao!
Maria

PS: Sei sparito senza avviso da Facebook. Eri tra i miei amici...
mario ha detto…
Sono sempre qui Maria, facebook non mi piaceva molto e spero di essere ancora amico tuo :-))

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