La riforma fiscale che doveva difendere i deboli.Che dicono:speriamo non si occupino più di noi.
Gentili commentatori di Kilombo, mentre ci facciamo un po' di seghe mentali con le liberalizzazioni, s' avanza la riforma fiscale.
Se questi sono i risultati temo una diaspora di tanta gente che, la prossima volta, dedicherà il suo tempo a coltivare l' orto piuttosto che a dare ancora fiducia al nostro benamato governo.Questioni di sopravvivenza.
Mi attanaglia un dubbio.
Se la Margherita è più interessata alle lobby economiche, se i DS si lacerano sul partito democratico, se un governo di sinistra (centro) non difende fasce deboli e ceti sociali maggioritari nel paese, se i progressi sui diritti civili non si vedono ed aumenta l'ingerenza del Vaticano, se riconosciamo il primato dell'essere servi ad una potenza che fa politica coloniale,se abbiamo paura di prefigurare un'orizzonte diverso ai nostri figli, se ci accontentiamo di liberalizzazioni su barbieri e tassisti, insomma se non abbiamo una prospettiva di tipo strategico che sia altro PROFONDAMENTE altro rispetto ai soliti teatrini e se, infine, in più soldi non ne vediamo per cosa abbiamo mandato a casa il Berlusca?
Rimane il fatto che questo è il terzo articolo che mi fa incazzare e cristonare insieme al mio amico Cippa.
Si parla di salari e di arrivare in fondo al mese. Roba per gente pratica.Pochi voli pindarici e molta amara realtà.
Leggete ed eruditevi moderni riformatori e futura classe dirigente.
L' articolo della Repubblica sulla questione addizionali IRPEF
" Un aumento medio del 33 per cento pari a 28 euro per le addizionali comunali Irpef. E' quanto risulta dalle stime elaborate dalla Uil
sulla base delle scelte operate da 60 Comuni capoluogo di provincia,
che hanno approfittato della possibilità offerta dalla Finanziaria di
aumentare le aliquote fino allo 0,8 per cento, e senza il vincolo dello
0,2 per cento annuo. Un dato medio che, precisa subito il segretario
confederale GuglielmoLoy, "è come il mezzo pollo di Trilussa", e che tiene conto di realtà molto distanti tra di loro. Si va infatti dall'aumento
di 164 euro a Trieste e Siena ai 24 euro di Forlì. Se poi si guarda
alle varie classi di reddito le differenze sono ancora più nette,
figlie, osservaLoy , "di un federalismo di fatto delle Regioni
italiane". Per esempio, ancora a Trieste e Siena la differenza tra
addizionale 2006 e 2007 arriva fino a 240 euro per chi ha un reddito
lordo di 40.000 euro.
Le scelte dei Comuni
Sui 69 comuni capoluogo presi in esame dall'indagine Uil, 22 (il 36,7 per cento) hanno aumentato l'aliquota. Tra questi, due hanno introdotto l'addizionale per la prima volta. L'aliquota media che verrà applicata quest'anno è dello 0,41 per cento, contro lo 0,3 per cento del 2006. L'aumento
più consistente è quello di Trieste e Siena, che passano dallo 0,2 allo
0,8 per cento, ma ci sono aumenti ovunque. Dei 9,2 milioni contribuenti
del campione, 4,1 pagheranno di più, e 127.000 pagheranno per la prima
volta la maggiorazioneIrpef.
L'aggravio delle addizionali regionali
Alle addizionali comunali, rileva ancora la Uil,
vanno poi aggiunge quelle regionali, che, sempre rispetto al campione
preso in considerazione (le 60 città capoluogo) si traducono in un
aumento medio di 137 euro per i contribuenti delle regioni Molise e
Sicilia e di 126 euro per quellidell'Emilia Romagna. Anche i contribuenti dell'Abruzzo
, Lazio e Campania, ricorda lo studio, "hanno subito nel 2006 un
aumento automatico delle aliquote allo 0,5 per cento, per effetto dello
sforamento del deficit sanitario, che si traduce in un aumento medio di
137 euro annui".
Più tasse per la soppressione delle deduzioni
Non
è finita: al maggiore carico per i lavoratori dipendenti e i pensionati
contribuisce anche la soppressione operata dalla Finanziaria delle
deduzioni per carichi di famiglia, sostituite dalle detrazionid'imposta. "In pratica si pagheranno più tasse - spiega Loy - perchè prima le deduzioni riducevano l'imponibile. Adesso l'aliquota
si calcola su tutto il reddito, e solo successivamente opera la
detrazione". Risultato, un aumento del 10 per cento del gettito totale
a favore di Regioni e Comuni.
I contribuenti maggiormente penalizzati
Tenendo
conto della combinazione tra addizionale regionale e addizionale
comunale, gli aggravi sono piuttosto consistenti. A Ravenna in media i
contribuenti pagheranno 235 euro in più, a Bologna, Modena, Rimini e
Ferrara 208. Ma questi sono valori medi: risultano estremamente
penalizzate già le fasce di reddito medio-basse. Per esempio se si
considera la fascia di 27.000 euro lordi annui, a Ravenna si pagano 243
euro in più, a Rimini e Modena 216, a Palermo e Parma 189, a Siena 192.
Se si guarda alla fascia reddituale di 40.000 euro, gli aumenti possono
superare ampiamente i 300 euro.
Annullati i benefici della rimodulazione Irpef
Dal
momento che le addizionali non sono progressive, e gravano allo stesso
modo sui redditi bassissimi e su quelli altissimi, il risultato, fa
notare laUil, è quello di appiattire gli effetti della rimodulazione dell'Irpef, che si prefiggeva di ridurre la tassazione a favore dei redditi bassi e medi. "In alcuni comuni - spiega Loy - il risparmio ottenibile con la rimodulazione dell'Irpef
è a rischio già a partire dalla fascia di reddito di 25.000 euro. Per
esempio in Emilia Romagna, o in Molise, e in tutte le regioni che
presentano il deficit nella Sanità, e hanno avuto quindil'aumento automatico dell'addizionale regionale".
Le proposte della Uil
Un risultato iniquo, e che andrebbe corretto: a questo proposito la Uil ha messo a punto alcune proposte, tese a difendere il potere d'acquisto
delle categorie maggiormente colpite da questi aumenti, e cioè
lavoratori dipendenti e pensionati. "Nel caso in cui la decisione degli
enti locali sia irreversibile, e noi speriamo di no - diceLoy - proponiamo una serie di strumenti che possono comunque rendere tollerabile l'utilizzo di questa leva. Il primo è l'esenzione
di alcune categorie di reddito: si potrebbe introdurre una deduzione di
8.000 euro rivolta solo ai lavoratori dipendenti e ai pensionati. Tale
soglia di esenzione andrebbe determinata sul reddito derivante dalla
dichiarazioneIsee, che tiene conto della ricchezza reale. Riteniamo infine corretto e opportuno introdurre, anche per l'addizionale comunale Irpef, la progressività per scaglioni di reddito".
Se questi sono i risultati temo una diaspora di tanta gente che, la prossima volta, dedicherà il suo tempo a coltivare l' orto piuttosto che a dare ancora fiducia al nostro benamato governo.Questioni di sopravvivenza.
Mi attanaglia un dubbio.
Se la Margherita è più interessata alle lobby economiche, se i DS si lacerano sul partito democratico, se un governo di sinistra (centro) non difende fasce deboli e ceti sociali maggioritari nel paese, se i progressi sui diritti civili non si vedono ed aumenta l'ingerenza del Vaticano, se riconosciamo il primato dell'essere servi ad una potenza che fa politica coloniale,se abbiamo paura di prefigurare un'orizzonte diverso ai nostri figli, se ci accontentiamo di liberalizzazioni su barbieri e tassisti, insomma se non abbiamo una prospettiva di tipo strategico che sia altro PROFONDAMENTE altro rispetto ai soliti teatrini e se, infine, in più soldi non ne vediamo per cosa abbiamo mandato a casa il Berlusca?
Rimane il fatto che questo è il terzo articolo che mi fa incazzare e cristonare insieme al mio amico Cippa.
Si parla di salari e di arrivare in fondo al mese. Roba per gente pratica.Pochi voli pindarici e molta amara realtà.
Leggete ed eruditevi moderni riformatori e futura classe dirigente.
L' articolo della Repubblica sulla questione addizionali IRPEF
" Un aumento medio del 33 per cento pari a 28 euro per le addizionali comunali Irpef. E' quanto risulta dalle stime elaborate dalla Uil
sulla base delle scelte operate da 60 Comuni capoluogo di provincia,
che hanno approfittato della possibilità offerta dalla Finanziaria di
aumentare le aliquote fino allo 0,8 per cento, e senza il vincolo dello
0,2 per cento annuo. Un dato medio che, precisa subito il segretario
confederale GuglielmoLoy, "è come il mezzo pollo di Trilussa", e che tiene conto di realtà molto distanti tra di loro. Si va infatti dall'aumento
di 164 euro a Trieste e Siena ai 24 euro di Forlì. Se poi si guarda
alle varie classi di reddito le differenze sono ancora più nette,
figlie, osservaLoy , "di un federalismo di fatto delle Regioni
italiane". Per esempio, ancora a Trieste e Siena la differenza tra
addizionale 2006 e 2007 arriva fino a 240 euro per chi ha un reddito
lordo di 40.000 euro.
Le scelte dei Comuni
Sui 69 comuni capoluogo presi in esame dall'indagine Uil, 22 (il 36,7 per cento) hanno aumentato l'aliquota. Tra questi, due hanno introdotto l'addizionale per la prima volta. L'aliquota media che verrà applicata quest'anno è dello 0,41 per cento, contro lo 0,3 per cento del 2006. L'aumento
più consistente è quello di Trieste e Siena, che passano dallo 0,2 allo
0,8 per cento, ma ci sono aumenti ovunque. Dei 9,2 milioni contribuenti
del campione, 4,1 pagheranno di più, e 127.000 pagheranno per la prima
volta la maggiorazioneIrpef.
L'aggravio delle addizionali regionali
Alle addizionali comunali, rileva ancora la Uil,
vanno poi aggiunge quelle regionali, che, sempre rispetto al campione
preso in considerazione (le 60 città capoluogo) si traducono in un
aumento medio di 137 euro per i contribuenti delle regioni Molise e
Sicilia e di 126 euro per quellidell'Emilia Romagna. Anche i contribuenti dell'Abruzzo
, Lazio e Campania, ricorda lo studio, "hanno subito nel 2006 un
aumento automatico delle aliquote allo 0,5 per cento, per effetto dello
sforamento del deficit sanitario, che si traduce in un aumento medio di
137 euro annui".
Più tasse per la soppressione delle deduzioni
Non
è finita: al maggiore carico per i lavoratori dipendenti e i pensionati
contribuisce anche la soppressione operata dalla Finanziaria delle
deduzioni per carichi di famiglia, sostituite dalle detrazionid'imposta. "In pratica si pagheranno più tasse - spiega Loy - perchè prima le deduzioni riducevano l'imponibile. Adesso l'aliquota
si calcola su tutto il reddito, e solo successivamente opera la
detrazione". Risultato, un aumento del 10 per cento del gettito totale
a favore di Regioni e Comuni.
I contribuenti maggiormente penalizzati
Tenendo
conto della combinazione tra addizionale regionale e addizionale
comunale, gli aggravi sono piuttosto consistenti. A Ravenna in media i
contribuenti pagheranno 235 euro in più, a Bologna, Modena, Rimini e
Ferrara 208. Ma questi sono valori medi: risultano estremamente
penalizzate già le fasce di reddito medio-basse. Per esempio se si
considera la fascia di 27.000 euro lordi annui, a Ravenna si pagano 243
euro in più, a Rimini e Modena 216, a Palermo e Parma 189, a Siena 192.
Se si guarda alla fascia reddituale di 40.000 euro, gli aumenti possono
superare ampiamente i 300 euro.
Annullati i benefici della rimodulazione Irpef
Dal
momento che le addizionali non sono progressive, e gravano allo stesso
modo sui redditi bassissimi e su quelli altissimi, il risultato, fa
notare laUil, è quello di appiattire gli effetti della rimodulazione dell'Irpef, che si prefiggeva di ridurre la tassazione a favore dei redditi bassi e medi. "In alcuni comuni - spiega Loy - il risparmio ottenibile con la rimodulazione dell'Irpef
è a rischio già a partire dalla fascia di reddito di 25.000 euro. Per
esempio in Emilia Romagna, o in Molise, e in tutte le regioni che
presentano il deficit nella Sanità, e hanno avuto quindil'aumento automatico dell'addizionale regionale".
Le proposte della Uil
Un risultato iniquo, e che andrebbe corretto: a questo proposito la Uil ha messo a punto alcune proposte, tese a difendere il potere d'acquisto
delle categorie maggiormente colpite da questi aumenti, e cioè
lavoratori dipendenti e pensionati. "Nel caso in cui la decisione degli
enti locali sia irreversibile, e noi speriamo di no - diceLoy - proponiamo una serie di strumenti che possono comunque rendere tollerabile l'utilizzo di questa leva. Il primo è l'esenzione
di alcune categorie di reddito: si potrebbe introdurre una deduzione di
8.000 euro rivolta solo ai lavoratori dipendenti e ai pensionati. Tale
soglia di esenzione andrebbe determinata sul reddito derivante dalla
dichiarazioneIsee, che tiene conto della ricchezza reale. Riteniamo infine corretto e opportuno introdurre, anche per l'addizionale comunale Irpef, la progressività per scaglioni di reddito".
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Questi conti ci vogliono
Pensatoio