E' caduto il governo? Noi parliamo di memoria


Nel 1960 durante una manifestazione contro il governo Tambroni, vengono uccisi cinque compagni.Decine vengono feriti.La polizia in meno di 40 minuti esplode centinaia di colpi di arma da fuoco.
Voglio fare questo salto nella memoria, dopo le note vicende sul governo Prodi, per ricordare i momenti difficili in cui i compagni venivano uccisi solo perchè esprimevano il loro dissenso rispetto a governi di destra.
Forse allora era tutto molto più semplice. Chi sceglieva il lato della barricata lo faceva esprimendo una visione della vita, degli interessi delle classi subalterne e delle proprie aspettative forse ingenuo ma non impastoiato da una logica politica melensa.
Gente pronta a dare la vita.
Ho saputo che il molto onorevole senatore Turigliato é un portaborse a tempo indeterminato della regione Piemonte.Dopo essere stato eletto ha pensato bene di non dare le dimissioni da quell'incarico.
Se lo faceva oggi era disoccupato.Insomma una coerenza con un cuscino di piume sotto il culo.
Questo governo a me non è piaciuto per nulla. Non piangerò per lui.
Ho ascoltato Rita Gagliardi di Rifondazione ieri, biascicava della necessità di cercare un allargamento della maggioranza a quei centristi che hanno voglia di imbarcarsi nell'avventura.
Il primo governo D'Alema si caratterizzò per imbarcare tutti. Compresi fascisti come Misserville e golpisti come Cossiga.
Il realismo di lor signori li porterà a qualcosa di peggio?

p.s.
se avete voglia cliccate a sinistra nell'album dei viaggi. Si sta meglio ve lo assicuro.



ovidio franchi
19 anni, operaio

E' il più giovane (classe 1941, nativo della frazione di Gavassa). Figlio di un operaio delle Officine Meccaniche Reggiane, dopo la scuola di avviamento industriale entra come apprendista in una piccola officina della zona.
Nel frattempo frequenta il biennio serale per conseguire l'attestato di disegnatore meccanico, che gli era stato appena recapitato.
Quella sera, durante la manifestazione viene colpito da una raffica di mitra in piazza Cavour.

marino serri
41 anni, operaio

Marino Serri è un partigiano della 76a brigata. Ha 41 anni, è il più vecchio fra i cinque martiri: nato in una famiglia contadina e montanara poverissima di Casina, con sei fratelli, non frequenta nemmeno le scuole elementari e lavora sin da bambino pascolando le pecore e nelle campagne vicino a casa.
Militare a 20 anni, era stato in Jugoslavia. Abitava a Rondinara di Scandiano, con la moglie Clotilde e i figli

lauro farioli

22 anni, operaio

E' orfano di padre dall'infanzia, muratore a 16 anni, si sposa a 19 con Enrica, muore a 22, padre di un bimbo. Risiede a San Bartolomeo, borgata a maggioranza rossa. Lo chiamavano «Modugno» grazie alla vaga somiglianza con il cantante.
E' il primo a cadere sui gradini della chiesa di San Francesco, davanti alla porta sbarrata; indossava pantaloni corti e una camicetta rossa, le ciabatte ai piedi, non pensava certamente di dover fuggire.



afro tondelli

35 anni, operaio

Partigiano, ex appartenenti alla 76a Sap (classe 1924) è il quinto di otto fratelli, in una famiglia contadina di Gavasseto.
A 12 anni è fattorino alla Timo, a 16 viene assunto all'Arcispedale.
Il vecchio nome di battaglia era «Bobi», era segretario locale dell'Anpi. Sposato con Elvira, muore ai giardini.



salvatore novembre
22 anni disoccupato
Catania 8 luglio 1960
La città esprime lo sdegno popolare per gli eccidi di Licata e Reggio Emilia. I lavoratori scioperano reclamando le dimissioni del presidente del consiglio Tambroni. Tr ai più combattivi sono gli operai della "Scat" e gli edili.

Poliziotti e carabinieri, al comando del commissario Quattrocchi, caricano i manifestanti. Comincia un fitto lancio di candelotti lacrimogeni. Si risponde con lanci di pietre.

Nella zona di PIazza Stesicoro si tenta di erigere una barricata. Le jeeps si lanciano sulla folla a sirene spiegate e a forte velocità.

Ad un certo punto gli agenti danno inizio ad una furiosa sparatoria. Sparano con i mitragliatori, con i fucili, con le pistole.

Vengono colpiti sei giovani.



Uno di essi, Salvatore Novembre, disoccupato di 22 anni, viene poi finto a manganellate. Si accascia a terra sanguinante,poi "mentre egli perde i sensi, un poliziotto gli spara addosso ripetutamente, deliberatamente.

Uno due tre colpi fino a massacrarlo, a renderlo irriconoscibile. Poi il poliziotto si mischia agli altri, continua la sua azione".
Il corpo martoriato e sanguinante di Salvatore viene trascinato da alcuni agenti fino al centro della piazza affinché sia da ammonimento. Essi impediscono a chiunque, mitra alla mano, di portare soccorso al giovane il quale, a mano a mano che il sangue si riversa sul selciato, lentamente muore.

Le autorità imbastiranno successivamente una macabra montatura disponendo una perizia necroscopica al fine di "accertare, ove sia possibile, se il proiettile sia stato esploso dai manifestanti"

Commenti

Anonimo ha detto…
E l'altro "obiettore" che ieri a Ballarò ha affermato che a lui piace fare il senatore e per questo non ha alcuna intenzione di dimettersi?...
mario ha detto…
@già.un grande con la pensione assicurata.
mi sembrava anche un pò spaventato dal casino.
tra cento anni il suo nome sarà sui libri di storia e quelli di rutelli e fassino non li ricorderà nessuno.chi lo sà come rosicano
Massì, togliamo un po' di sinistra radicale, mettiamo un po' di Udc, agitiamo un po' e tutto torna come prima ;-)
Anonimo ha detto…
..dovremo tutti quanti aver d'ora in avanti voialtri al vostro fianco per non sentirci soli...
meinong ha detto…
Chissà se quei ragazzi morti fossero fanatici estremisti, da cui dobbiamo prendere le distanze...

Pensatoio

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