Memoria
HO DECISO DI DEDICARE UN PO' DI SPAZIO ALLA MEMORIA. LA NOSTRA.LO FARO' CON LE FACCE E LE STORIE DI TANTI DI NOI. PER RICORDARE QUEGLI ANNI ED IL CONTESTO IN CUI CI SIAMO MOSSI. IL CLIMA CHE SI RESPIRAVA E LE SCELTE INDIVIDUALI. UNA MASSA STERMINATA DI VITE. MOLTI DI NOI CONTINUANO A VIVERE BARCAMENANDOSI, INCAZZANDOSI SUL PRESENTE, GUARDANDO AL PASSATO E SCUOTENDO LA TESTA.
MOLTI PREFERISCONO NON RICORDARE.MOLTI HANNO FATTO IL SALTO DELLA BARRICATA. IO CONTINUO A TIRARE AVANTI, GUARDO CRESCERE MIO FIGLIO E SPERO PER LUI. SPERO CHE CRESCA CON POCHI MA FORTI IDEALI.SPERO CHE NON INGRIGISCA RIDUCENDO GLI UOMINI A NUMERI ED A FORMULE MATEMATICHE. SPERO CHE VOGLIA RACCOGLIERE UN TESTIMONE E CHE ABBIA LA VOGLIA E LA FORZA DI VIVERE "IN MOVIMENTO". SPERO CHE ABBIA UNA VITA CHE SIA PIENA E DEGNA DI ESSERE VISSUTA.
18 anni studente e militante di Lotta Continua
Tratto da :http://www.lestintorecheamleto.net/
Roma 22 novembre 1975
Il 22 novembre 1975 si svolge a Roma una grande manifestazione per chiedere il riconoscimento da parte dell'Italia della Repubblica Popolare dell'Angola, appena liberatasi dal colonialismo portoghese.
Mentre il corteo si snoda per va Labicana, una decina di manifestanti si stacca, all'altezza dell'Ambasciata dello Zaire, con l'intenzione di compiere un'azone dimostrativa contro un regime attivo nell'aggressione imperialista in Angola.
Appena affacciatosi in largo Mecenate, il gruppo ha chiaro sentore d una trappola.
Dopo aver lanciato alcune molotov per coprirsi la fuga, i giovani iniziano a correre.
Contro di loro poliziotti e carabinieri scatenano un vero e proprio tiro al bersaglio.
Piero Bruno, 18 anni, studente dell'ITIS Armellini e militante d Lotta Continua, crolla sull'asfalto, raggiunto alla schiena da un proiettile esploso dal carabiniere Pietro Colantuono.
Altri due giovani sono colpiti di striscio alla testa ma non si fermano.
Verso il ferito, che giace a terra agonizzante, e un suo compagno che prova a tirarlo via, un poliziotto in borghese, poi identificato nella guardia di PS Romano Tammaro, spara di nuovo a breve distanza.
Piero viene colpito alla gamba destra, mentre il soccorritore è raggiunto a un braccio.
Quindi l'agente si avvicina a Piero, lo strattona, lo insulta, gli punta la pistola alla tempia e preme il grilletto dell'arma ormai scarica. Per simulare un'inesistente situazione di pericolo, le forze di polizia trascinano il ferito verso l'ambasciata.
Piero morirà il pomeriggio successivo, piantonato in ospedale.
Il 2 settembre del 1977 Fabio, il suo migliore amico, decise di porre fine alla sua vita.Era uno dei due giovani che era rimasto ferito durante quella tragica giornata.
MOLTI PREFERISCONO NON RICORDARE.MOLTI HANNO FATTO IL SALTO DELLA BARRICATA. IO CONTINUO A TIRARE AVANTI, GUARDO CRESCERE MIO FIGLIO E SPERO PER LUI. SPERO CHE CRESCA CON POCHI MA FORTI IDEALI.SPERO CHE NON INGRIGISCA RIDUCENDO GLI UOMINI A NUMERI ED A FORMULE MATEMATICHE. SPERO CHE VOGLIA RACCOGLIERE UN TESTIMONE E CHE ABBIA LA VOGLIA E LA FORZA DI VIVERE "IN MOVIMENTO". SPERO CHE ABBIA UNA VITA CHE SIA PIENA E DEGNA DI ESSERE VISSUTA.
18 anni studente e militante di Lotta Continua
Tratto da :http://www.lestintorecheamleto.net/
Roma 22 novembre 1975
Il 22 novembre 1975 si svolge a Roma una grande manifestazione per chiedere il riconoscimento da parte dell'Italia della Repubblica Popolare dell'Angola, appena liberatasi dal colonialismo portoghese.
Mentre il corteo si snoda per va Labicana, una decina di manifestanti si stacca, all'altezza dell'Ambasciata dello Zaire, con l'intenzione di compiere un'azone dimostrativa contro un regime attivo nell'aggressione imperialista in Angola.
Appena affacciatosi in largo Mecenate, il gruppo ha chiaro sentore d una trappola.
Dopo aver lanciato alcune molotov per coprirsi la fuga, i giovani iniziano a correre.
Contro di loro poliziotti e carabinieri scatenano un vero e proprio tiro al bersaglio.
Piero Bruno, 18 anni, studente dell'ITIS Armellini e militante d Lotta Continua, crolla sull'asfalto, raggiunto alla schiena da un proiettile esploso dal carabiniere Pietro Colantuono.
Altri due giovani sono colpiti di striscio alla testa ma non si fermano.
Verso il ferito, che giace a terra agonizzante, e un suo compagno che prova a tirarlo via, un poliziotto in borghese, poi identificato nella guardia di PS Romano Tammaro, spara di nuovo a breve distanza.
Piero viene colpito alla gamba destra, mentre il soccorritore è raggiunto a un braccio.
Quindi l'agente si avvicina a Piero, lo strattona, lo insulta, gli punta la pistola alla tempia e preme il grilletto dell'arma ormai scarica. Per simulare un'inesistente situazione di pericolo, le forze di polizia trascinano il ferito verso l'ambasciata.
Piero morirà il pomeriggio successivo, piantonato in ospedale.
Il 2 settembre del 1977 Fabio, il suo migliore amico, decise di porre fine alla sua vita.Era uno dei due giovani che era rimasto ferito durante quella tragica giornata.
Commenti
Durante il periodo del '77 avevo solo vaghe idee socialiste e umanitarie. E criticavo il movimenro studentesco perchè secondo me se la tiravano.
Non ero un secchione, ma a scuola andavo bene. Ero il rappresentante di classe perchè non mi "facevo i fatti miei", ma le mie iniziative erano poche e di scarso successo.
La mia evoluzione politica è stata scandita dalla lettura di libri di economia politica, dall'arroganza di Reagan, dalla speranza Gorbaciov. Mi iscrissi alla Fgci nel 1986 (a 23 anni) e al Pci nel 1987.
Salutoni
Italo
Ciao.