I parolai di destra e qualcuno di sinistra
A seguire il dibattito, sulla votazione del rifinanziamento della "missione" in Afghanistan e sui commenti della liberazione di Mastrogiacomo, viene da pensare che tanti di quelli che occupano le pagine dei giornali parlano per comunicare al mondo che loro esistono. Questo indipendentemente dalle cazzate che sparano e dalla retorica che usano.
Usano argomenti tipo" non si tratta con i taglia gole" come se, sotto la loro gestione, i soldi dati e le trattative fatte per liberare quelli che hanno preceduto il giornalista di repubblica con il titolo di ostaggio siano nell'ordine:
1- soldi che sono stati usati per fare opere di bene e non per comperare armi da parte della guerriglia locale
2- gli interlocutori erano membri della locale sezione dei Lions e non rappresentanti di quei gruppi che si oppongono alla presenza (armata) occidentale da quelle parti.
Forse gli rompe le balle che il buon Gino Strada, senza perdere tanto tempo in convenevoli e senza sfoggiare muscoli, abbia raggiunto un risultato a prescindere dalle lezioni di "negoziazione" che qualche esponente della destra si ostina a voler impartire.
E' scritto nel loro codice genetico che i soldi non puzzano. In quanto tali forse l'uso del vile denaro pone loro meno problemi di codice morale e gli fa dormire sogni tranquilli.
Questi guerrieri indomabili hanno iniziato una campagna stampa per "rinforzare" il nostro contingente. In che termini nessuno osa specificarlo. Quello che vogliono é che qualche aereo da combattimento, con qualche elicottero di quelli offensivi, sia destinato a quel teatro.
In questo ultimo periodo in tanti si stanno prodigando a spiegarci che le cose sono cambiate, lo scenario è uno scenario di guerra (quando mai è stato di pace?) ed in quanto tale bisogna adattarvisi.
Citano addirittura la costituzione.
Insomma iniziano ad abituarci all'idea di una guerra che nessuno ha dichiarato.
Certo a Settembre di qualche anno fa anche gli americani hanno sperimentato la gioia del terrorismo sulla loro pelle in casa.
Questo prezzo noi lo abbiamo pagato tante volte. Con stragi che non hanno ancora una risposta, un aereo che si è dissolto in cielo senza che nessuno spieghi come mai, con qualche palestinese che si è messo a sparare in mezzo a civili nella hall di un aeroporto a Roma, con qualche israeliano che regolava conti uccidendo a Roma qualche rappresentante di Alfatha.
Se vale la regola della legge del taglione, che gli USA vogliono imporci , la prospettiva è quella di un mondo militarizzato in cui non rimane altro che scannarci.
Capisco che i fascisti abbiano nostalgia di qualche battaglione di camice nere, da far marciare in mezzo alla polvere di qualche sentiero afghano, ma che questa pulsione prenda anche i vari Fassino e Rutelli mi lascia un pò interdetto(si fa per dire).
Quando il moschetto prende la mano è poi dura pensare di fare una politica degli esteri da illuminati.
Al fondo rimane la constatazione che questa sinistra, con poche eccezioni, abbia difficoltà a spostare il dibattito su un fronte diverso. Non capisco perché non si faccia un pò di quella contro informazione che un tempo era la nostra specialità.
Magari porre qualche domanda che incrini il pensiero unico.
Che ricostruisca la storia e le motivazioni di una presenza di stampo coloniale. Che spieghi qual'è la natura della NATO e le ragioni della sua esistenza e dei suoi interventi.Perché si ha l'abitudine di usare due pesi e due misure.
Non siamo l'armata del bene contro il male oscuro. Le crociate le abbiamo già fatte e scontiamo ancora oggi i loro effetti.
Da qualche parte si dovrà pur iniziare per cercare di spezzare questa spirale. Io credo che l'unico modo è quello di marcare le differenze. Mettersi con quelli che dividono i contendenti e non con quelli del moschetto.Senza tanti giri di parole e capriole.
Usano argomenti tipo" non si tratta con i taglia gole" come se, sotto la loro gestione, i soldi dati e le trattative fatte per liberare quelli che hanno preceduto il giornalista di repubblica con il titolo di ostaggio siano nell'ordine:
1- soldi che sono stati usati per fare opere di bene e non per comperare armi da parte della guerriglia locale
2- gli interlocutori erano membri della locale sezione dei Lions e non rappresentanti di quei gruppi che si oppongono alla presenza (armata) occidentale da quelle parti.
Forse gli rompe le balle che il buon Gino Strada, senza perdere tanto tempo in convenevoli e senza sfoggiare muscoli, abbia raggiunto un risultato a prescindere dalle lezioni di "negoziazione" che qualche esponente della destra si ostina a voler impartire.
E' scritto nel loro codice genetico che i soldi non puzzano. In quanto tali forse l'uso del vile denaro pone loro meno problemi di codice morale e gli fa dormire sogni tranquilli.
Questi guerrieri indomabili hanno iniziato una campagna stampa per "rinforzare" il nostro contingente. In che termini nessuno osa specificarlo. Quello che vogliono é che qualche aereo da combattimento, con qualche elicottero di quelli offensivi, sia destinato a quel teatro.
In questo ultimo periodo in tanti si stanno prodigando a spiegarci che le cose sono cambiate, lo scenario è uno scenario di guerra (quando mai è stato di pace?) ed in quanto tale bisogna adattarvisi.
Citano addirittura la costituzione.
Insomma iniziano ad abituarci all'idea di una guerra che nessuno ha dichiarato.
Certo a Settembre di qualche anno fa anche gli americani hanno sperimentato la gioia del terrorismo sulla loro pelle in casa.
Questo prezzo noi lo abbiamo pagato tante volte. Con stragi che non hanno ancora una risposta, un aereo che si è dissolto in cielo senza che nessuno spieghi come mai, con qualche palestinese che si è messo a sparare in mezzo a civili nella hall di un aeroporto a Roma, con qualche israeliano che regolava conti uccidendo a Roma qualche rappresentante di Alfatha.
Se vale la regola della legge del taglione, che gli USA vogliono imporci , la prospettiva è quella di un mondo militarizzato in cui non rimane altro che scannarci.
Capisco che i fascisti abbiano nostalgia di qualche battaglione di camice nere, da far marciare in mezzo alla polvere di qualche sentiero afghano, ma che questa pulsione prenda anche i vari Fassino e Rutelli mi lascia un pò interdetto(si fa per dire).
Quando il moschetto prende la mano è poi dura pensare di fare una politica degli esteri da illuminati.
Al fondo rimane la constatazione che questa sinistra, con poche eccezioni, abbia difficoltà a spostare il dibattito su un fronte diverso. Non capisco perché non si faccia un pò di quella contro informazione che un tempo era la nostra specialità.
Magari porre qualche domanda che incrini il pensiero unico.
Che ricostruisca la storia e le motivazioni di una presenza di stampo coloniale. Che spieghi qual'è la natura della NATO e le ragioni della sua esistenza e dei suoi interventi.Perché si ha l'abitudine di usare due pesi e due misure.
Non siamo l'armata del bene contro il male oscuro. Le crociate le abbiamo già fatte e scontiamo ancora oggi i loro effetti.
Da qualche parte si dovrà pur iniziare per cercare di spezzare questa spirale. Io credo che l'unico modo è quello di marcare le differenze. Mettersi con quelli che dividono i contendenti e non con quelli del moschetto.Senza tanti giri di parole e capriole.
Commenti
E se dico questo rischio di essere preso o per stalinista o per fascista, pensa, Mario, come siamo finiti. Stanno cadendo tutti nella trappola.
Dove cavolo sarebbe il "pensiero unico"? In italia, a sostenere l'intervento in Afghanistan (e in Iraq, e dovunque) è una netta minoranza, quasi tutti gli organi di stampa sono contrari, degli intellettuali non ne parliamo. Che bisogno c'è di "incrinare il pensiero unico"?
KK