Padoa Schioppa ed i liberisti
Ieri, sulla Stampa, c'era un articolo che parlava del nostro eroe.
Descrive il modo in cui, Lui, cerca di gestire i rapporti con gli altri ministri e di come porta avanti, con metafore, la sua politica di ministro dell'economia.
Padoa Schioppa è uno che, molto efficacemente, ha detto che "non bisogna prendere lucciole per lanterne, neppure il contrario.La finanziaria è una lanterna"
Quella lanterna ha fatto incazzare quasi tutti i sindaci d'Italia e, una volta verificato l'effetto sui redditi delle famiglie, quasi il 90% degli Italiani.
La cosa geniale è che è riuscito a mandare di traverso il caffè alla maggioranza di quelli che, il governo, voleva difendere perché deboli.
Si dà il caso che questo è un paese in cui le politiche economiche, nella maggior parte dei casi, sonno state appannaggio, nelle linee guida, della borghesia e di quelli che contano "veramente".
Non è un caso se i lavoratori italiani hanno salari tra i più bassi d'Europa (fonte Eurispes).
La piattaforma che in questo momento i sindacati dei metalmeccanici stanno discutendo tra di loro, prevede aumenti salariali nell'ordine dei 150€ (lordi mensili) al massimo nel giro di tre anni.La confindustria si dice preoccupata e fa balenare l'idea di un aumento che non superi i 60€ (lordi e mensili e sempre in tre anni).
Quando ci misuriamo con gli altri paesi e con le loro politiche economiche, misuriamo e compariamo dei risultati ottenuti e non un mondo immaginario.
Si dirà che, la situazione dei salari, dipende dal fatto che il nostro è un paese ingessato dalle troppe regole nel sistema economico.
Nel dire questo ci dimentichiamo che la struttura economica del paese è fatta, prevalentemente, da aziende di piccole dimensioni.In queste la flessibilità, e la possibilità di gestire la forza lavoro secondo criteri di "compatibilità" economica, è un modo di fare impresa che nessun sindacato è in grado di condizionare.
Così come dimentichiamo le riforme del mercato del lavoro che si sono succedute negli ultimi 15 anni, le leggi che garantiscono sulle modalità di conferimento della mobilità lunga senza oneri per le aziende, la cassa integrazione a carico della comunità e le ristrutturazioni pesanti che hanno falcidiato migliaia di posti di lavoro.
Il mondo che i liberisti prefigurano, è un mondo in cui il "vantaggio" di uno (impresa) è vantaggio della collettività. Un pò come diceva Platone.
Il punto è che il vantaggio di questo uno è dato dalla necessità di legare, sempre e comunque, al profitto il destino della comunità.
Quando il profitto, in quanto essenza del vantaggio del signore e dell'impresa, è messo in crisi è opportuno e legittimo sacrificare la comunità ed i suoi interessi.
Insieme alla comunità le risorse disponibili.
Una visione così radicale dei rapporti non può che produrre conflitto.Questo conflitto ha la possibilità di trovare soluzioni e mediazioni se la comunità può contare su una struttura di leggi e regole che la aiutino in quanto soggetto più debole rispetto all'altro.Se queste regole mancano, o vengono distorte, il conflitto ha buone probabilità di diventare ingovernabile.
In questo ogni parte della classe dirigente ha modo di misurare in modo "responsabile" come pensa di governare i rapporti tra le classi e come mediare tra questi.
Scegliere la via del radicalismo economico ha il suo prezzo in termini di conflitto.
Se questo è vero, ci aspetteremmo, dal governo di centro/sinistra e dal suo ministro dell'economia, un atteggiamento più prudente quando parla di lavoratori.Al contrario l'idea che sembra balenare è solo quella della sciabola.
Nelle ultime due settimane TPS ha paventato l'idea di tagliare un altro pò di posti di lavoro nelle FS.Contemporaneamente il suo piano di riorganizzazione del suo ministero, prevede esuberi per 8.000 persone.
In quindici giorni, se si lascia fare a questo signore, almeno 30.000 tra uomini e donne dovrebbero concretamente pensare a come sopravvivere.
Quello che colpisce è la leggerezza con cui si forniscono ricette di questa natura. Una delle obiezioni morali poste nei confronti dei terroristi, che colpivano persone, era che questi riducevano tutto a simboli senza storia, anima ed identità. Direi che non c'è molta differenza, nella sostanza, con la visione economica che riduce masse di persone a numeri e basta.A loro si prospetta al posto di "una fine terribile una esistenza terribile senza fine".
La morale di questi individui, fattasi classe dirigente, è molto ben sintetizzata dalla vicenda dei lavoratori di un'azienda di Rivoli, la Oasis.
In questa ci lavorano 18 operai.Dopo due anni di crisi l'azienda è stata rilevata. A Gennaio le cose sembravano andare per il meglio.Gli operai facevano fino a 100 ore di straordinario per rispondere alla domanda.
In una notte di Marzo i titolari sono stati sorpresi mentre cercavano di far uscire dalla fabbrica, gli stampi della produzione. Sono stati chiamati i carabinieri e da quel giorno non si lavora più. I lavoratori son in attesa dell'istanza del fallimento e sperano in qualche imprenditore meno squalo.
L'esempio di una piccola comunità che non si è piegata al bene di uno solo.
Descrive il modo in cui, Lui, cerca di gestire i rapporti con gli altri ministri e di come porta avanti, con metafore, la sua politica di ministro dell'economia.
Padoa Schioppa è uno che, molto efficacemente, ha detto che "non bisogna prendere lucciole per lanterne, neppure il contrario.La finanziaria è una lanterna"
Quella lanterna ha fatto incazzare quasi tutti i sindaci d'Italia e, una volta verificato l'effetto sui redditi delle famiglie, quasi il 90% degli Italiani.
La cosa geniale è che è riuscito a mandare di traverso il caffè alla maggioranza di quelli che, il governo, voleva difendere perché deboli.
Si dà il caso che questo è un paese in cui le politiche economiche, nella maggior parte dei casi, sonno state appannaggio, nelle linee guida, della borghesia e di quelli che contano "veramente".
Non è un caso se i lavoratori italiani hanno salari tra i più bassi d'Europa (fonte Eurispes).
La piattaforma che in questo momento i sindacati dei metalmeccanici stanno discutendo tra di loro, prevede aumenti salariali nell'ordine dei 150€ (lordi mensili) al massimo nel giro di tre anni.La confindustria si dice preoccupata e fa balenare l'idea di un aumento che non superi i 60€ (lordi e mensili e sempre in tre anni).
Quando ci misuriamo con gli altri paesi e con le loro politiche economiche, misuriamo e compariamo dei risultati ottenuti e non un mondo immaginario.
Si dirà che, la situazione dei salari, dipende dal fatto che il nostro è un paese ingessato dalle troppe regole nel sistema economico.
Nel dire questo ci dimentichiamo che la struttura economica del paese è fatta, prevalentemente, da aziende di piccole dimensioni.In queste la flessibilità, e la possibilità di gestire la forza lavoro secondo criteri di "compatibilità" economica, è un modo di fare impresa che nessun sindacato è in grado di condizionare.
Così come dimentichiamo le riforme del mercato del lavoro che si sono succedute negli ultimi 15 anni, le leggi che garantiscono sulle modalità di conferimento della mobilità lunga senza oneri per le aziende, la cassa integrazione a carico della comunità e le ristrutturazioni pesanti che hanno falcidiato migliaia di posti di lavoro.
Il mondo che i liberisti prefigurano, è un mondo in cui il "vantaggio" di uno (impresa) è vantaggio della collettività. Un pò come diceva Platone.
Il punto è che il vantaggio di questo uno è dato dalla necessità di legare, sempre e comunque, al profitto il destino della comunità.
Quando il profitto, in quanto essenza del vantaggio del signore e dell'impresa, è messo in crisi è opportuno e legittimo sacrificare la comunità ed i suoi interessi.
Insieme alla comunità le risorse disponibili.
Una visione così radicale dei rapporti non può che produrre conflitto.Questo conflitto ha la possibilità di trovare soluzioni e mediazioni se la comunità può contare su una struttura di leggi e regole che la aiutino in quanto soggetto più debole rispetto all'altro.Se queste regole mancano, o vengono distorte, il conflitto ha buone probabilità di diventare ingovernabile.
In questo ogni parte della classe dirigente ha modo di misurare in modo "responsabile" come pensa di governare i rapporti tra le classi e come mediare tra questi.
Scegliere la via del radicalismo economico ha il suo prezzo in termini di conflitto.
Se questo è vero, ci aspetteremmo, dal governo di centro/sinistra e dal suo ministro dell'economia, un atteggiamento più prudente quando parla di lavoratori.Al contrario l'idea che sembra balenare è solo quella della sciabola.
Nelle ultime due settimane TPS ha paventato l'idea di tagliare un altro pò di posti di lavoro nelle FS.Contemporaneamente il suo piano di riorganizzazione del suo ministero, prevede esuberi per 8.000 persone.
In quindici giorni, se si lascia fare a questo signore, almeno 30.000 tra uomini e donne dovrebbero concretamente pensare a come sopravvivere.
Quello che colpisce è la leggerezza con cui si forniscono ricette di questa natura. Una delle obiezioni morali poste nei confronti dei terroristi, che colpivano persone, era che questi riducevano tutto a simboli senza storia, anima ed identità. Direi che non c'è molta differenza, nella sostanza, con la visione economica che riduce masse di persone a numeri e basta.A loro si prospetta al posto di "una fine terribile una esistenza terribile senza fine".
La morale di questi individui, fattasi classe dirigente, è molto ben sintetizzata dalla vicenda dei lavoratori di un'azienda di Rivoli, la Oasis.
In questa ci lavorano 18 operai.Dopo due anni di crisi l'azienda è stata rilevata. A Gennaio le cose sembravano andare per il meglio.Gli operai facevano fino a 100 ore di straordinario per rispondere alla domanda.
In una notte di Marzo i titolari sono stati sorpresi mentre cercavano di far uscire dalla fabbrica, gli stampi della produzione. Sono stati chiamati i carabinieri e da quel giorno non si lavora più. I lavoratori son in attesa dell'istanza del fallimento e sperano in qualche imprenditore meno squalo.
L'esempio di una piccola comunità che non si è piegata al bene di uno solo.
Commenti
Specie per le srl, così i creditori possono solo rivalersi sul capitale versato e non su macchinari e beni.
Scommetto anche che i lavoratori questa prassi la conoscessero bene, dato che l'unico modo per impedire ciò è di servegliare i macchinari durante l'orario di chiusura.
Secondo me li hanno sgamati alla grande, altrochè!
Riguardo a Tommaso...
è sicuramente uno che di finanza ne capisce.
Fa di pragmatismo virtù, per lui è semplice e conveniente tagliare.
Con tutto la mancanza di rispetto che un atteggiamento del genere rende necessaria.
Domanda: quanti dei paesi europei con i quali perdiamo il confronto hanno o hanno avuto governi comunisti? Quanti invece sono stati governati da partiti socialdemocratici riformisti o da destre popolari?
Quali politiche economiche ottengono "buoni" risultati in Europa? Quelle di Blair o quelle di Lukashenko?
li hanno beccati mentre trafugavano i macchinari di notte, nella migliore tradizione liberista quella che fa pagare ai più deboli le perdite ed intasca i profitti.
Il punto è che si lascia mano libera a quelli che ne sanno d'economia nello stile di questi signori lo scenario è quello dell'Argentina (noto paese governato da comunisti).
Un saluto
Per quella gente i bambini lavorerebbero ancora 16 ore al giorno anche da noi (protetti dalla legge).Si accontentano di fargli fare le magliette in Pakistan perchè lì non li vediamo e possiamo dormire tranquilli.
Per quanto riguarda l'Argentina concordo con la preoccupazione. Il modello sud americano (prima della svolta a sinistra di molti paesi) lì ha visto realizzare una serie di interventi di stampo liberista (vendita di tutti gli asset pubblici) per pagare i debiti.
Quando i soldi non sono bastati più è rimasto il default.Il 60% della popolazione è finita sotto il livello minimo di sussistenza ed ora quelli che se la sfangano sono i tipi alla Benetton che comperano pezzi di un paese in svendita.
L'economia ora cresce anche perchè la svalutazione ha aperto nuovi mercati ed il costo del lavoro (tenuto conto della povertà) è tra i più bassi del continente. Il problema è che quella ricchezza non viene distribuita ed è una delle questioni che il governo deve risolvere.
Gionny