Cofferati, la democrazia e amenità varie
Il mitico Cofferati si è preso i suoi fischi, fa parte di una liturgia il tutto. Solo che, quando tocca agli ex compagni, questi si incazzano di brutto. E dai con gli anatemi e con gli sproloqui.
Ho tentato di trovare il nesso logico tra il concetto di democrazia e quello che vuole Sergio, nella sua intervista alla Stampa.
Parla d'intolleranza perchè gli hanno srotolato sotto gli occhi uno striscione che diceva: CHI SGOMBERA E REPRIME NON PARLI DI RESISTENZA. In verità ci mette anche i fischi nel concetto. Ai più quella sembra una semplice manifestazione di dissenso, il famoso sale della democrazia (perchè poi non zucchero?).
Quello che lo ha incenerito e che , tra i contestatori che non dovevano proprio essere quattro gatti, lui ha visto anche i cinquantenni. E cosa ti afferma il nostro?
Ci vuole rigore anche nelle manifestazioni più banali, persino in piazza in un semplice momento di ricordo.Dopo di che mischia una serie di concetti tipo : i vecchi ci hanno insegnato la tolleranza (dimentica i morti di quel cammino), difendere i valori rivoluzionari (sic) della democrazia e della libertà (appunto!tanto rivoluzionari che è difficile masticarli). Infine il botto finale: La frettta risolutiva può solo accentuare i danni per chi si dice di voler aiutare.Non c'è povertà che giustifichi un omicidio!
Il mio punto di vista è che c'è eccome una giustificazione dietro un omicidio per povertà.Lo prende in considerazione anche il diritto con la teoria delle attenuanti. Quello che mi colpisce è la scorciatoia che porta diritto di fronte al tema del terrorismo (questo il messaggio vero).Chi non è con me e manifesta in modo non opportuno al decoro istituzionale è su quella china.
Direi un gran concetto e rispetto della dialettica e delle opinioni.In particolare di quelle che non hanno accesso sui mezzi d'informazione.Probabilmente il nostro pensa ad una soluzione alla polacca per risolvere la questione.In quel paese è in vigore una legge che obbliga alla verifica politica del passato (si chiama lustracjia). Se non aderisci e non dichiari di non aver collaborato con il regime comunista, ti licenziano e ti emarginano.
Bisogna lasciarlo fare il Sergio, lui è per la legge e l'ordine.Da applicare rigorosamente contro quattro straccioni senza casa, per il decoro di Bologna. E pazienza se quelli, con donne e bambini, non sanno dove cazzo andare nella ricca Bologna. Certo non nelle case in cui un affitto costa ad un fuori sede quanto la paga di un precario.Neanche per strada o sui marciapiedi di Piazza Maggiore. Lì arrivano i vigili urbani.Che diamine volete che sia un povero. E se si permette di ammazzare qualcuno mica vorrete dargli la vostra solidarietà? Si incazzerebbe di brutto il sindaco sceriffo.
Ho tentato di trovare il nesso logico tra il concetto di democrazia e quello che vuole Sergio, nella sua intervista alla Stampa.
Parla d'intolleranza perchè gli hanno srotolato sotto gli occhi uno striscione che diceva: CHI SGOMBERA E REPRIME NON PARLI DI RESISTENZA. In verità ci mette anche i fischi nel concetto. Ai più quella sembra una semplice manifestazione di dissenso, il famoso sale della democrazia (perchè poi non zucchero?).
Quello che lo ha incenerito e che , tra i contestatori che non dovevano proprio essere quattro gatti, lui ha visto anche i cinquantenni. E cosa ti afferma il nostro?
Ci vuole rigore anche nelle manifestazioni più banali, persino in piazza in un semplice momento di ricordo.Dopo di che mischia una serie di concetti tipo : i vecchi ci hanno insegnato la tolleranza (dimentica i morti di quel cammino), difendere i valori rivoluzionari (sic) della democrazia e della libertà (appunto!tanto rivoluzionari che è difficile masticarli). Infine il botto finale: La frettta risolutiva può solo accentuare i danni per chi si dice di voler aiutare.Non c'è povertà che giustifichi un omicidio!
Il mio punto di vista è che c'è eccome una giustificazione dietro un omicidio per povertà.Lo prende in considerazione anche il diritto con la teoria delle attenuanti. Quello che mi colpisce è la scorciatoia che porta diritto di fronte al tema del terrorismo (questo il messaggio vero).Chi non è con me e manifesta in modo non opportuno al decoro istituzionale è su quella china.
Direi un gran concetto e rispetto della dialettica e delle opinioni.In particolare di quelle che non hanno accesso sui mezzi d'informazione.Probabilmente il nostro pensa ad una soluzione alla polacca per risolvere la questione.In quel paese è in vigore una legge che obbliga alla verifica politica del passato (si chiama lustracjia). Se non aderisci e non dichiari di non aver collaborato con il regime comunista, ti licenziano e ti emarginano.
Bisogna lasciarlo fare il Sergio, lui è per la legge e l'ordine.Da applicare rigorosamente contro quattro straccioni senza casa, per il decoro di Bologna. E pazienza se quelli, con donne e bambini, non sanno dove cazzo andare nella ricca Bologna. Certo non nelle case in cui un affitto costa ad un fuori sede quanto la paga di un precario.Neanche per strada o sui marciapiedi di Piazza Maggiore. Lì arrivano i vigili urbani.Che diamine volete che sia un povero. E se si permette di ammazzare qualcuno mica vorrete dargli la vostra solidarietà? Si incazzerebbe di brutto il sindaco sceriffo.
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