Un mondo logico e perfetto

Viviamo un'epoca nella quale, a differenza che nel passato, molte fonti d'informazione consentono di avere una visione meno edulcorata di quello che ci accade intorno.
Abbiamo una scolarizzazione media che, se confrontata con gli anni 50, è da paese "avanzato".
Informazione e sapere diffuso dovrebbero darci la possibilità di vedere il mondo con occhi meno disincantanti.Avere il coraggio di alzare il dito e porre domande scomode.Educare i nostri figli al coraggio di uscire fuori dai luoghi comuni per capire meglio quello che si muove intorno.Eppure, al contrario, aumenta in modo esponenziale il conformismo e l'ipocrisia.
Quelli che nuotano in questo mare, hanno la tendenza a dipingerti come un "estremista" non agganciato alla realtà.Giudicano, il tuo pensare ed il tuo fare, dall'alto di categorie "morali" che mischiano la praticità con la necessità di andare avanti comunque ed a qualsiasi costo.

Ho in mente una serie di fatti recenti che sono indicativi di questa realtà.
Il primo prende spunto da un servizio di anno zero su un tema che è quello dell'inquinamento e dell'energia disponibile.
Il servizio illustrava, tra le altre, la vicenda del termo valorizzatore di Napoli. Quell'impianto, che è costato 2.000 miliardi delle vecchie lire, si è scoperto che, al contrario di quello che ci si potrebbe aspettare, si limita a sminuzzare i pallet di rifiuti che arrivano, non opera alcun processo di recupero dei materiali e restituisce l'immondizia fatta a pezzettini alle discariche.
Il gestore dell'impianto si chiama Impregilo.

In un luogo non molto lontano da questo, è stato deciso di fare una discarica nei pressi di un'oasi ambientale del wwf.
Intorno a quel luogo gira un'economia fatta da imprese agricole e prodotti locali esportati in tutto il mondo con il marchio DOP.
Un esercito di poliziotti e carabinieri ha caricato, gli abitanti del luogo, per consentire lo sgombero dell'area occupata.
I giornali che si sono occupati del
la vicenda hanno liquidato il tutto con la sindrome del "non nel mio cortile". Nello specifico si sono dimenticati di dire che, nelle vicinanze, esistono altre due discariche e che le autorità si erano impegnate a cercare altri luoghi.Le immagini che illustravano il modo in cui quelle discariche producevano veleno erano molto eloquenti.

La sintesi, di un certo modo di affrontare l'equilibrio tra economia e ricadute di un certo tipo di sviluppo, era l'immagine di quell'ingegnere dell'ENEL, donna e forse senza figli, che assicurava,nella stessa trasmissione, gli abitanti di Tarquinia (se non ricordo male) sull'efficacia della nuova centrale a carbone,prevista nella zona,che si limiterà ad inquinare l'80% in meno rispetto a quelle tradizionali.
Un pò di medici hanno portato l'attenzione della signora sui rischi per la salute delle coì dette "nano particelle".Quello che ne hanno ricavato è l'immagine di una testa che veniva scossa come a significare il disaccordo rispetto al pericolo.
Insomma la salute della gente non vale un cazzo e l'economia ha le sue priorità e regole.

Passa qualche giorno e Report ci illustra le bellezze del capitalismo predone alla Enron.
Due fatti, tra gli altri, sono esemplari dell'idea di come i soldi guidino a prescindere dalle conseguenze:
1- la possibilità, per quell'azienda, di togliere e ridare energia alla California per influenzarne il prezzo.
2- i tanti lavoratori della Enron che hanno affidato il loro futuro da pensionati ai fondi pensione e che oggi si ritrovano con le classiche due manine.Una d'avanti e l'altra dietro.

Nel contempo i nostri leader si accapigliano sulla necessità di liberalizzare il mercato dell'energia, vendere aziende tipo Enel ed Eni perchè così fanno i paesi civili.
E si sa che noi siamo più solidi moralmente rispetto agli anglosassoni/amerindi

A conforto un certo Tronchetti Provera si vende la Telecom (privatizzata) al migliore offerente.
Questo signore si è comperato il controllo delle infrastrutture che fanno viaggiare la comunicazione in questo paese, spendendo l'equivalente dello 0,6 % del capitale della società.
Che poi ci abbia messo soldi suoi non è vero considerato che, per fare l'operazione, è ricorso a debiti ed alla vendita di beni della Pirelli.
Un esempio di capitalismo moderno e non arcaico (ammesso che esista).
Sempre più confortati da questi esempi procediamo allegramente per completare l'opera iniziata, supportati dai vari Guido Rossi in primis e Rutelli al seguito.

Insomma questi sono solo alcuni degli esempi di come quelli più realisti del re gestiscono il reame.
Degli eventi e dei disastri su cui tutti paghiamo un prezzo.
In mezzo ci sono quelli come noi che non vogliamo essere complici e che hanno l'ardire di voler mettere qualche bastone tra le gambe di lor signori.

Il tutto di fronte ad una platea che guarda e scuote la testa.
Mi ricorda, certa gente, quella classe di intellettuali che convinse un intero popolo a seguire Benito nelle sue avventure.Se non altro quelle persone avevano, come mio nonno, la quinta elementare.
Ma questi?
Questi non passano il tempo (o lo hanno fatto) sui libri o davanti ad un pc?
Gli manca l'informazione e la capacità di analizzare e trarre conclusioni o sono semplicemente dei complici?

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