Banche armate ed indicatori di benessere
La legge 185 del 1990 consente di avere un'idea di quanto le banche, del nostro sistema economico, incassano per conto dei loro clienti che hanno come business l'export italiano di armi.l'ultima tabella uscita, che si riferisce al 2006, indica che ai primi 4 posti ci sono:
San paolo IMI con 446,7 milioni di euro
BNP paribas con 290,5
Unicredit con 86,5
BNL con 80,4
di per sé questi numeri non danno un'idea complessiva di quanto vale il mercato nel suo insieme.Intanto sono esclusi gli incassi fatti su conti che i produttori italiani hanno all'estero. nello stesso tempo non si ha visibilità sul montante dei finanziamenti che il sistema bancario garantisce a questa industria.la cosa impressionante è che tra il 2006 ed il 2005 si è passati da un valore di vendita delle armi pari a 1,360 miliardi di euro a 2,19 miliardi di euro.questo mercato è fatto per il 60% da paesi Nato o UE e per il restante 40% da paesi come l'Oman, la Nigeria, il Pakistan e l'India.
a quest'industria appartengono anche, in qualità di operatori, i nostri militari.la cosa strana per un paese che rincorre il mito dell'efficienza, è notare la composizione e la distribuzione numerica degli addetti. su un totale di 186.568 effettivi, 25.642 sono ufficiali,64.249 marescialli,11.708 sergenti e 82.795 truppa.rimangono 2.174 allievi.
con un business così appetibile sorge il dubbio che la partecipazione a guerre di pacificazione e di democratizzazione (forzata) sia motivata dalla necessità i presidiare un mercato in forte crescita.un mercato di qualità. sarebbe interessante analizzare, in modo comparato, la crescita dello stesso tipo d'industria in paesi non coinvolti nelle avventure colonialiste dei nostri governi.
dati tratti da:Altraeconomia- Piero Raitano
rimanendo al tema dei numeri, Massimiliano Viviani, in un articolo comparso su Arianna Editrice mette a confronto la classifica dei paesi seguendo come metodologia tre strumenti di misurazione :
PIL indice di ricchezza monetaria
HDI indice di ricchezza che mixa indicatori economici con indicatori relativi a servizi
HPI indice della felicità fatto con interviste campione.
L'articolo è molto interessante e ne riassumo alcuni elementi
"Tutti sappiamo quanto sia inadeguato il Prodotto interno lordo (PIL) relativo alle nazioni per misurare il benessere degli individui. Il reddito pro capite è certamente più indicativo, pur rappresentando comunque una media tra ricchi e poveri.
Ecco infatti di seguito l'elenco dei primi 22 paesi al mondo relativamente al reddito pro capite (adeguato alle parità dei poteri di acquisto) in dollari usa (dati fondo monetario internazionale, 2005):
1 Lussemburgo 71.800
2 Norvegia 42.364
3 Stati Uniti 41.399
4 Irlanda 40.610
5 Islanda 35.115
6 Danimarca 34.740
7 Canada 34.273
8 Hong Kong 33.479
9 Austria 33.432
10 Svizzera 32.571
11 Qatar 31.397
12 Belgio 31.244
13 Finlandia 31.208
14 Australia 30.897
15 Paesi Bassi 30.862
16 Giappone 30.615
17 Germania 30.579
18 Regno Unito 30.436
19 Svezia 29.926
20 Francia 29.187
21 Italia 28.534
22 Singapore 28.368
Per quanto venga corretto, tuttavia esso è un indice solo della ricchezza monetaria, non della ricchezza reale: popoli che utilizzano l'autoproduzione, e il baratto come metodo di scambio, possono avere un reddito monetario pro capite di un
dollaro al giorno, o addirittura all'anno, e vivere dignitosamente.
Inoltre i difetti della misurazione del puro reddito monetario non vengono ancora tenuti in considerazione: la criminalità, la disoccupazione, l'ìinquinamento ecc.
L'HDI "Human Development Index", l'Indice di Sviluppo Umano, nato nel 1990 ed utilizzato dal 1993 dalle Nazioni Unite,cerca di risolvere questo problema coinvolgendo alcuni ambiti fondamentali dello sviluppo non solo economico ma anche
sociale: la promozione dei diritti umani, la convivenza pacifica, la difesa dell'ambiente e lo sviluppo sostenibile delle risorse territoriali, lo sviluppo dei servizi sanitari e sociali, il miglioramento dell'educazione della popolazione, la
partecipazione democratica, l'equità delle opportunità di sviluppo e d'inserimento nella vita sociale.Abbiamo a questo punto una classifica ufficiale dei paesi in cui lo sviluppo umano è più avanzato, sulla base dei dati Onu del 2004. Questi sono i primi 22 paesi:
1 Norvegia 0,965
2 Islanda 0,960
3 Australia 0,957
4 Irlanda 0,956
5 Svezia 0,951
6 Canada 0,950
7 Giappone 0,949
8 Stati Uniti 0,948
9 Svizzera 0,947
10 Paesi Bassi 0,947
11 Finlandia 0,947
12 Lussemburgo 0,945
13 Belgio 0,945
14 Austria 0,944
15 Danimarca 0,943
16 Francia 0,942
17 Italia 0,940
18 Regno Unito 0,940
19 Spagna 0,938
20 Nuova Zelanda 0,936
21 Germania 0,932
22 Hong Kong 0,927
Questa graduatoria apporta numerose novità in termini di posizione rispetto a quella del reddito pro capite, ma vediamo tuttavia che le nazioni sono quasi le stesse, con le varianti di qatar e singapore che entrano nei primi 22 posti del reddito ma non dello sviluppo umano, rimpiazzati da spagna e nuova zelanda.
Con un certo stupore vediamo che la sostanza rimane invariata: i paesi più ricchi sono anche quelli dove lo sviluppo umano è maggiore.
nel 2006, da parte di una istituzione privata inglese, la New Economics Foundation, è stato introdotto un indicatore del benessere della vita di ogni paese sulla base di valutazioni soggettive: l'HPI, lo Happy Planet Index,indicatore mondiale della felicità.
A ogni intervistato in pratica veniva chiesto di valutare la qualità della propria vita su una scala, per esempio da 1
(estremamente insoddisfacente) a 7 (estremamente soddisfacente). Con le dovute cautele perchè si tratta di misurare valutazioni soggettive, ma traendone comunque un'idea di massima, i risultati ottenuti sono diversissimi (diremmo opposti) dall'indice di sviluppo umano.
Nella seconda colonna è rappresentato l'indicatore soggettivo (HPI), nell'ultima colonna è indicata invece la posizione ricoperta nell'indice di sviluppo umano (HDI):
Punteggio HPI Posizione HDI
1 Vanuatu 68.21 119°
2 Colombia 67.24 70°
3 Costa Rica 66.00 48°
4 Dominica 64.55 68°
5 Panama 63.54 58°
6 Cuba 61.86 50°
7 Honduras 61.75 117°
8 Guatemala 61.69 118°
9 El Salvador 61.66 101°
10 Saint Vincent - Grenadines 61.37 88°
11 Santa Lucia 61.31 71°
12 Vietnam 61.23 109°
13 Bhutan 61.08 135°
14 Samoa 60.98 75°
15 Sri Lanka 60.31 93°
16 Antigua and Barbuda 59.23
17 Filippine 59.17
18 Nicaragua 59.09
19 Kyrgyzstan 59.05
20 Isole Solomone 58.93
21 Tunisia 58.92
22 Sao Tome e Principe 57.92
Come si può vedere, le prime posizioni sono occupate da paesi poveri o in via di sviluppo, mentre per vedere un paese ricco o sviluppato bisogna aspettare la 61° posizione. Da notare inoltre gli Stati Uniti al 150° posto dietro a Nigeria ed
Etiopia (quando si dice il sogno americano...), il 139° della modernissima Australia e il 129° della Francia. Nelle posizioni di coda i paesi africani mostrano quanto sia stata devastante la tentata modernizzazione nei loro confronti: è infatti probabile che i sondaggi siano stati fatti nelle città, nelle disumane megalopoli zeppe di disperati e di baraccopoli, dove i danni dell'occidentalizzazione sono più evidenti. Le campagne, le savane o le foreste infatti dove l'autosufficienza alimentare e l'isolamento culturale rendono la vita ancora sostanzialmente buona, sono meno accessibili e viene da pensare che se intervistati in quelle aree gli africani si sarebbero classificati in posizioni ben più alte.
Vediamo adesso i primi 26 paesi con Indice di Sviluppo Umano più alto quale graduatoria occupano a livello di soddisfazione soggettiva:
Punteggio Sviluppo umano Posizione Indice di Felicità
1 Norvegia 0,965 115°
2 Islanda 0,960 64°
3 Australia 0,957 139°
4 Irlanda 0,956 113°
5 Svezia 0,951 119°
6 Canada 0,950 111°
7 Giappone 0,949 95°
8 Stati Uniti 0,948 150°
9 Svizzera 0,947 65°
10 Paesi Bassi 0,947 70°
11 Finlandia 0,947 123°
12 Lussemburgo 0,945 74°
13 Belgio 0,945 78°
14 Austria 0,944 61°
15 Danimarca 0,943 99°
16 Francia 0,942 129°
17 Italia 0,940 66°
18 Regno Unito 0,940 108°
19 Spagna 0,938 87°
20 Nuova Zelanda 0,936 94°
21 Germania 0,932 81°
22 Hong Kong 0,927 88°
23 Israele 0,927 117°
24 Grecia 0,921 133°
25 Singapore 0,916 131°
26 Corea del Sud 0,912 102°
Non c'è molto da commentare.
Per concludere, quando durante il prossimo G8 si incontreranno Stati Uniti, Giappone, Germania, Francia, Gran Bretagna, Canada, Italia, Russia per decidere come diventare tutti più ricchi, noi auspicheremo un incontro tra Vanuatu,Colombia, Costa Rica, Dominica, Panama, Cuba, Honduras e Guatemala per capire come diventare tutti un po' più felici.
San paolo IMI con 446,7 milioni di euro
BNP paribas con 290,5
Unicredit con 86,5
BNL con 80,4
di per sé questi numeri non danno un'idea complessiva di quanto vale il mercato nel suo insieme.Intanto sono esclusi gli incassi fatti su conti che i produttori italiani hanno all'estero. nello stesso tempo non si ha visibilità sul montante dei finanziamenti che il sistema bancario garantisce a questa industria.la cosa impressionante è che tra il 2006 ed il 2005 si è passati da un valore di vendita delle armi pari a 1,360 miliardi di euro a 2,19 miliardi di euro.questo mercato è fatto per il 60% da paesi Nato o UE e per il restante 40% da paesi come l'Oman, la Nigeria, il Pakistan e l'India.
a quest'industria appartengono anche, in qualità di operatori, i nostri militari.la cosa strana per un paese che rincorre il mito dell'efficienza, è notare la composizione e la distribuzione numerica degli addetti. su un totale di 186.568 effettivi, 25.642 sono ufficiali,64.249 marescialli,11.708 sergenti e 82.795 truppa.rimangono 2.174 allievi.
con un business così appetibile sorge il dubbio che la partecipazione a guerre di pacificazione e di democratizzazione (forzata) sia motivata dalla necessità i presidiare un mercato in forte crescita.un mercato di qualità. sarebbe interessante analizzare, in modo comparato, la crescita dello stesso tipo d'industria in paesi non coinvolti nelle avventure colonialiste dei nostri governi.
dati tratti da:Altraeconomia- Piero Raitano
rimanendo al tema dei numeri, Massimiliano Viviani, in un articolo comparso su Arianna Editrice mette a confronto la classifica dei paesi seguendo come metodologia tre strumenti di misurazione :
PIL indice di ricchezza monetaria
HDI indice di ricchezza che mixa indicatori economici con indicatori relativi a servizi
HPI indice della felicità fatto con interviste campione.
L'articolo è molto interessante e ne riassumo alcuni elementi
"Tutti sappiamo quanto sia inadeguato il Prodotto interno lordo (PIL) relativo alle nazioni per misurare il benessere degli individui. Il reddito pro capite è certamente più indicativo, pur rappresentando comunque una media tra ricchi e poveri.
Ecco infatti di seguito l'elenco dei primi 22 paesi al mondo relativamente al reddito pro capite (adeguato alle parità dei poteri di acquisto) in dollari usa (dati fondo monetario internazionale, 2005):
1 Lussemburgo 71.800
2 Norvegia 42.364
3 Stati Uniti 41.399
4 Irlanda 40.610
5 Islanda 35.115
6 Danimarca 34.740
7 Canada 34.273
8 Hong Kong 33.479
9 Austria 33.432
10 Svizzera 32.571
11 Qatar 31.397
12 Belgio 31.244
13 Finlandia 31.208
14 Australia 30.897
15 Paesi Bassi 30.862
16 Giappone 30.615
17 Germania 30.579
18 Regno Unito 30.436
19 Svezia 29.926
20 Francia 29.187
21 Italia 28.534
22 Singapore 28.368
Per quanto venga corretto, tuttavia esso è un indice solo della ricchezza monetaria, non della ricchezza reale: popoli che utilizzano l'autoproduzione, e il baratto come metodo di scambio, possono avere un reddito monetario pro capite di un
dollaro al giorno, o addirittura all'anno, e vivere dignitosamente.
Inoltre i difetti della misurazione del puro reddito monetario non vengono ancora tenuti in considerazione: la criminalità, la disoccupazione, l'ìinquinamento ecc.
L'HDI "Human Development Index", l'Indice di Sviluppo Umano, nato nel 1990 ed utilizzato dal 1993 dalle Nazioni Unite,cerca di risolvere questo problema coinvolgendo alcuni ambiti fondamentali dello sviluppo non solo economico ma anche
sociale: la promozione dei diritti umani, la convivenza pacifica, la difesa dell'ambiente e lo sviluppo sostenibile delle risorse territoriali, lo sviluppo dei servizi sanitari e sociali, il miglioramento dell'educazione della popolazione, la
partecipazione democratica, l'equità delle opportunità di sviluppo e d'inserimento nella vita sociale.Abbiamo a questo punto una classifica ufficiale dei paesi in cui lo sviluppo umano è più avanzato, sulla base dei dati Onu del 2004. Questi sono i primi 22 paesi:
1 Norvegia 0,965
2 Islanda 0,960
3 Australia 0,957
4 Irlanda 0,956
5 Svezia 0,951
6 Canada 0,950
7 Giappone 0,949
8 Stati Uniti 0,948
9 Svizzera 0,947
10 Paesi Bassi 0,947
11 Finlandia 0,947
12 Lussemburgo 0,945
13 Belgio 0,945
14 Austria 0,944
15 Danimarca 0,943
16 Francia 0,942
17 Italia 0,940
18 Regno Unito 0,940
19 Spagna 0,938
20 Nuova Zelanda 0,936
21 Germania 0,932
22 Hong Kong 0,927
Questa graduatoria apporta numerose novità in termini di posizione rispetto a quella del reddito pro capite, ma vediamo tuttavia che le nazioni sono quasi le stesse, con le varianti di qatar e singapore che entrano nei primi 22 posti del reddito ma non dello sviluppo umano, rimpiazzati da spagna e nuova zelanda.
Con un certo stupore vediamo che la sostanza rimane invariata: i paesi più ricchi sono anche quelli dove lo sviluppo umano è maggiore.
nel 2006, da parte di una istituzione privata inglese, la New Economics Foundation, è stato introdotto un indicatore del benessere della vita di ogni paese sulla base di valutazioni soggettive: l'HPI, lo Happy Planet Index,indicatore mondiale della felicità.
A ogni intervistato in pratica veniva chiesto di valutare la qualità della propria vita su una scala, per esempio da 1
(estremamente insoddisfacente) a 7 (estremamente soddisfacente). Con le dovute cautele perchè si tratta di misurare valutazioni soggettive, ma traendone comunque un'idea di massima, i risultati ottenuti sono diversissimi (diremmo opposti) dall'indice di sviluppo umano.
Nella seconda colonna è rappresentato l'indicatore soggettivo (HPI), nell'ultima colonna è indicata invece la posizione ricoperta nell'indice di sviluppo umano (HDI):
Punteggio HPI Posizione HDI
1 Vanuatu 68.21 119°
2 Colombia 67.24 70°
3 Costa Rica 66.00 48°
4 Dominica 64.55 68°
5 Panama 63.54 58°
6 Cuba 61.86 50°
7 Honduras 61.75 117°
8 Guatemala 61.69 118°
9 El Salvador 61.66 101°
10 Saint Vincent - Grenadines 61.37 88°
11 Santa Lucia 61.31 71°
12 Vietnam 61.23 109°
13 Bhutan 61.08 135°
14 Samoa 60.98 75°
15 Sri Lanka 60.31 93°
16 Antigua and Barbuda 59.23
17 Filippine 59.17
18 Nicaragua 59.09
19 Kyrgyzstan 59.05
20 Isole Solomone 58.93
21 Tunisia 58.92
22 Sao Tome e Principe 57.92
Come si può vedere, le prime posizioni sono occupate da paesi poveri o in via di sviluppo, mentre per vedere un paese ricco o sviluppato bisogna aspettare la 61° posizione. Da notare inoltre gli Stati Uniti al 150° posto dietro a Nigeria ed
Etiopia (quando si dice il sogno americano...), il 139° della modernissima Australia e il 129° della Francia. Nelle posizioni di coda i paesi africani mostrano quanto sia stata devastante la tentata modernizzazione nei loro confronti: è infatti probabile che i sondaggi siano stati fatti nelle città, nelle disumane megalopoli zeppe di disperati e di baraccopoli, dove i danni dell'occidentalizzazione sono più evidenti. Le campagne, le savane o le foreste infatti dove l'autosufficienza alimentare e l'isolamento culturale rendono la vita ancora sostanzialmente buona, sono meno accessibili e viene da pensare che se intervistati in quelle aree gli africani si sarebbero classificati in posizioni ben più alte.
Vediamo adesso i primi 26 paesi con Indice di Sviluppo Umano più alto quale graduatoria occupano a livello di soddisfazione soggettiva:
Punteggio Sviluppo umano Posizione Indice di Felicità
1 Norvegia 0,965 115°
2 Islanda 0,960 64°
3 Australia 0,957 139°
4 Irlanda 0,956 113°
5 Svezia 0,951 119°
6 Canada 0,950 111°
7 Giappone 0,949 95°
8 Stati Uniti 0,948 150°
9 Svizzera 0,947 65°
10 Paesi Bassi 0,947 70°
11 Finlandia 0,947 123°
12 Lussemburgo 0,945 74°
13 Belgio 0,945 78°
14 Austria 0,944 61°
15 Danimarca 0,943 99°
16 Francia 0,942 129°
17 Italia 0,940 66°
18 Regno Unito 0,940 108°
19 Spagna 0,938 87°
20 Nuova Zelanda 0,936 94°
21 Germania 0,932 81°
22 Hong Kong 0,927 88°
23 Israele 0,927 117°
24 Grecia 0,921 133°
25 Singapore 0,916 131°
26 Corea del Sud 0,912 102°
Non c'è molto da commentare.
Per concludere, quando durante il prossimo G8 si incontreranno Stati Uniti, Giappone, Germania, Francia, Gran Bretagna, Canada, Italia, Russia per decidere come diventare tutti più ricchi, noi auspicheremo un incontro tra Vanuatu,Colombia, Costa Rica, Dominica, Panama, Cuba, Honduras e Guatemala per capire come diventare tutti un po' più felici.
Commenti
beh, è vero che la ricchezza non fa la felicità però l'indice di felicità è irrilevante: è evidente che chi ha un buon tenore di vita si reputi più insoddisfatto perchè è più esigente... se non ricordo male l'ha inventato lo stesso sultano del Brunei...
comunque la felicità, a differenza della ricchezza, è un concetto non misurabile, al massimo possiamo provare a misurare il benessere!
invece le critiche al PIL p.c. ppp come misuratore di benessere sono validissime (il primo critico del PIL fu lo stesso Kuznets, colui che lo inventò!) e lo HDI è senz'altro un indice molto interessante, con dietro delle teorie economico-filosofiche (quelle di Sen) solide e condivisibili.
sarà irrilevante...però!
p.s.
ma tu scrivi solo su bloggoverno?
Forse la felicità, come diceva Trilussa, è troppo una piccola cosa.
Pensatoio
non è il sultano del Brunei, è qualcosa di un pò più interessante.
ti linko l'indirizzo ed una descrizione di cosa fanno
http://www.neweconomics.org/gen/
nef is an independent think-and-do tank that inspires and demonstrates real economic well-being.
We aim to improve quality of life by promoting innovative solutions that challenge mainstream thinking on economic, environment and social issues. We work in partnership and put people and the planet first.
nef was founded in 1986 by the leaders of The Other Economic Summit (TOES) which forced issues such as international debt onto the agenda of the G7 and G8 summits.
We are unique in combining rigorous analysis and policy debate with practical solutions on the ground, often run and designed with the help of local people. We also create new ways of measuring progress towards increased well-being and environmental sustainability.
nef works with all sections of society in the UK and internationally - civil society, government, individuals, businesses and academia - to create more understanding and strategies for change.
vuoi ridere? ci sto facendo la tesi sulla qualità della vita. e proprio adesso sto scrivendo della letteratura. ci sono un mucchio di indicatori di benessere/qualità della vita. il PIL ppp è quello più solido, ma ha un difetto: misura il reddito, è una misura contabile, concepisce il benessere come qualcosa di prettamente economico. d'altra parte un indicatore sulla felicità è poco più di una curiosità: non si può misurare qualcosa che non ha un metro di misura, che non ha una scala. il benessere lo puoi definire, lo puoi sviscerare in tante componenti misurabili, oggettive. certo, già in sè decidere quali componenti considerare e come pesarle è qualcosa di estremamente discrezionale, e garantisce l'esistenza di pressochè infinite combinazioni.
inoltre vedi, checchè ne dica prodi non è il compito delle istituzioni dare la felicità ai propri cittadini. il compito delle istituzioni è rendere i cittadini capaci di realizzarsi da sè, dare loro tutti gli strumenti appropriati perchè essi scelgano liberamente che fare della propria vita. strumenti non solo economici, ma anche sociali ed ambientali. libertà sostanziale.
"The gross national product includes air pollution and advertising for cigarettes and ambulances to clear our highways of carnage. It counts special locks for our doors and jails for the people who break them. GNP includes the destruction of the redwoods and the death of Lake Superior. It grows with the production of napalm, and missiles and nuclear warheads... it does not allow for the health of our families, the quality of their education, or the joy of their play. It is indifferent to the decency of our factories and the safety of our streets alike. It does not include the beauty of our poetry or the strength of our marriages, or the intelligence of our public debate or the integrity of our public officials. It measures everything, in short, except that which makes life worthwhile."