Mercato, morale, morti, soldi
Quattro parole che hanno una relazione costante con quella scienza imperfetta che è l'economia.
Il mercato si trascina dietro una "filosofia" che permea la quotidianità della vita degli individui, produce, insieme alle merci, i valori che ne giustificano la corsa all'infinito del loro consumo. Crea una morale negli individui che li porta a vivere in maniera scissa il rapporto che hanno con se stessi, gli altri e la natura. Produce un soggetto alienato, ridotto a protuberanza di un sistema che non controlla, da cui è espropriato nelle scelte fondamentali per se e per la comunità in cui vive. Il mercato produce morti, non soltanto tra quanti ci lasciano le penne sul luogo del lavoro, produce morti vivi.Nello stesso tempo il mercato è fonte di speranza.Soldi.Come gli idoli erano simboli e punto di riferimento per le speranze il danaro è l'idolo del nichilismo mercantile.
Per dirla in termini di marketing , il mercato è "segmentazione sistematica dei consumatori e micro-marketing".Il mercato riduce la vita degli individui a stili di consumo.
"fino ad un tempo non lontano-fino alla civiltà- la natura era soggetto e non oggetto.Nella società dei cacciatori-raccoglitori non esisteva alcuna netta separazione o gerarchia tra l'umano e il non umano"
Cosa siamo, oggi noi e ciò che ci circonda, se non oggetti nella prospettiva e nella logica del mercato.
Il mercato, come la tecnologia, non è un oggetto neutro.la sua reificazione ha portato a trattare la scienza che ne definisce i perimetri , i contenuti e la sostanza (l'economia) come un oggetto naturale , normale ed indiscusso . Analizzarne e scinderne le relazioni, valutarne gli effetti ed i risultati, vuol dire portare fino in fondo non solo la sua critica ma anche il nostro modo di opporci a quello che lui vuole che noi si sia.
Il mercato si trascina dietro una "filosofia" che permea la quotidianità della vita degli individui, produce, insieme alle merci, i valori che ne giustificano la corsa all'infinito del loro consumo. Crea una morale negli individui che li porta a vivere in maniera scissa il rapporto che hanno con se stessi, gli altri e la natura. Produce un soggetto alienato, ridotto a protuberanza di un sistema che non controlla, da cui è espropriato nelle scelte fondamentali per se e per la comunità in cui vive. Il mercato produce morti, non soltanto tra quanti ci lasciano le penne sul luogo del lavoro, produce morti vivi.Nello stesso tempo il mercato è fonte di speranza.Soldi.Come gli idoli erano simboli e punto di riferimento per le speranze il danaro è l'idolo del nichilismo mercantile.
Per dirla in termini di marketing , il mercato è "segmentazione sistematica dei consumatori e micro-marketing".Il mercato riduce la vita degli individui a stili di consumo.
"fino ad un tempo non lontano-fino alla civiltà- la natura era soggetto e non oggetto.Nella società dei cacciatori-raccoglitori non esisteva alcuna netta separazione o gerarchia tra l'umano e il non umano"
Cosa siamo, oggi noi e ciò che ci circonda, se non oggetti nella prospettiva e nella logica del mercato.
Il mercato, come la tecnologia, non è un oggetto neutro.la sua reificazione ha portato a trattare la scienza che ne definisce i perimetri , i contenuti e la sostanza (l'economia) come un oggetto naturale , normale ed indiscusso . Analizzarne e scinderne le relazioni, valutarne gli effetti ed i risultati, vuol dire portare fino in fondo non solo la sua critica ma anche il nostro modo di opporci a quello che lui vuole che noi si sia.
Commenti
Chi sono nella realtà questi soggetti alienati?
In che senso sono alienati?
Chi riesce a plasmare la mente delle persone cosi profondamente e coma fa?
Per quanto mi riguarda ci dedicherò un pò di post all'argomento.
Dove sono?
intanto il concetto di alienazione è un concetto che ritorna in Marx (espropriazione dei mezzi di produzione, l'origine), per quanto riguarda zerzan rispondo seguendo la logica di quello che ho letto da lui e credo che quel problema lo si risolva all'interno della comunità (che non significa eliminare il problema ma farsene carico).Lui è un anarchico ed in quanto tale ha quel tipo di visione della collettività.
@pietro
cerchiamo di non banalizzare.Se hai qualche amico psichiatra o medico fatti dare un pò di dati sui consumi di ansiolitici, antidepressivi, droghe ed alcol.
beato te che, pur vivendo in fabbrica, non ne incontri di alienati.
Ma la mia impressione è che tu facia confusione tra 2 diversi significati del termine Alienare.
Quello psichiatrico che indica una forma di malattia mentale, e quello marxista che non ha assolutamente niente a che fare con problemi psichici.
E non tratto l'alienazione in quanto "malattia mentale" come dici tu.Tratto l'alienazione sia dal punto di vista di chi non riconosce un valore a quello che fa tutti i giorni alla catena di montaggio, che come prodotto di una società, quella dei consumi, nel rapporto che ha con la merce in generale.
Con la perdita di valori che subiscono nuove gerarchie per cui le persone vengono trattate come numeri o "costi".
La depressione ha una correlazione importante con lo stress,con la fatica di vivere data da ritmi e da "richieste" che producono corto circuiti.Il mobbing produce ansia ad esempio, frustrazione e perdita di considerazione in se oltre che emarginazione.
Sono meccanismi complessi e la ipercompetitività di questo sistema è la leva primaria.
Non vedo cosa ci sia da offendersi, non credo che le persone che lavorano siano disturbate mentalmente.direi piuttosto che sono estranee rispetto ai processi di produzione e subiscono e pagano un prezzo molto alto.