Mercato, morale, morti, soldi

Quattro parole che hanno una relazione costante con quella scienza imperfetta che è l'economia.
Il mercato si trascina dietro una "filosofia" che permea la quotidianità della vita degli individui, produce, insieme alle merci, i valori che ne giustificano la corsa all'infinito del loro consumo. Crea una morale negli individui che li porta a vivere in maniera scissa il rapporto che hanno con se stessi, gli altri e la natura. Produce un soggetto alienato, ridotto a protuberanza di un sistema che non controlla, da cui è espropriato nelle scelte fondamentali per se e per la comunità in cui vive. Il mercato produce morti, non soltanto tra quanti ci lasciano le penne sul luogo del lavoro, produce morti vivi.Nello stesso tempo il mercato è fonte di speranza.Soldi.Come gli idoli erano simboli e punto di riferimento per le speranze il danaro è l'idolo del nichilismo mercantile.
Per dirla in termini di marketing , il mercato è "segmentazione sistematica dei consumatori e micro-marketing".Il mercato riduce la vita degli individui a stili di consumo.
"fino ad un tempo non lontano-fino alla civiltà- la natura era soggetto e non oggetto.Nella società dei cacciatori-raccoglitori non esisteva alcuna netta separazione o gerarchia tra l'umano e il non umano"
Cosa siamo, oggi noi e ciò che ci circonda, se non oggetti nella prospettiva e nella logica del mercato.
Il mercato, come la tecnologia, non è un oggetto neutro.la sua reificazione ha portato a trattare la scienza che ne definisce i perimetri , i contenuti e la sostanza (l'economia) come un oggetto naturale , normale ed indiscusso . Analizzarne e scinderne le relazioni, valutarne gli effetti ed i risultati, vuol dire portare fino in fondo non solo la sua critica ma anche il nostro modo di opporci a quello che lui vuole che noi si sia.

Commenti

pietro ha detto…
"Produce un soggetto alienato, ridotto a protuberanza di un sistema che non controlla, da cui è espropriato nelle scelte fondamentali per se e per la comunità in cui vive." è una frase pesante che andrebbe spiegata chiaramente, come fa concretamente il sistema a espropriare un singolo individuo nelle scelte fondamentali?
Chi sono nella realtà questi soggetti alienati?
In che senso sono alienati?
Chi riesce a plasmare la mente delle persone cosi profondamente e coma fa?
mario ha detto…
Hai ragione è una frase pesante ed andrebbe spiegata.Diciamo che, magari guardandoti attorno, qualche risposta puoi provare a darla da te.
Per quanto mi riguarda ci dedicherò un pò di post all'argomento.
Anonimo ha detto…
Una domanda sul modello Zerzan, Mario: nel modello caccia-raccolta, come viene risolto il problema dei "meno capaci" di coloro cioè che per motivi indipedenti dalla loro volontà (scarsa abilità, menomazioni ecc) non sono i grado di sostentarsi da soli? In altre parole, è un modello individualista o comunque comunitario nel senso della ridistribuzioe egualitaria a seconda dele esigenze primarie di ciascuno a prescindere dalle capacità?
pietro ha detto…
è questo il problema, alienati del genere, pur lavorando in fabbrica, conoscendo moltissime persone e frequentando molti ambienti diversi io non ne ho mai visti.
Dove sono?
mario ha detto…
@korvorosso
intanto il concetto di alienazione è un concetto che ritorna in Marx (espropriazione dei mezzi di produzione, l'origine), per quanto riguarda zerzan rispondo seguendo la logica di quello che ho letto da lui e credo che quel problema lo si risolva all'interno della comunità (che non significa eliminare il problema ma farsene carico).Lui è un anarchico ed in quanto tale ha quel tipo di visione della collettività.
@pietro
cerchiamo di non banalizzare.Se hai qualche amico psichiatra o medico fatti dare un pò di dati sui consumi di ansiolitici, antidepressivi, droghe ed alcol.
beato te che, pur vivendo in fabbrica, non ne incontri di alienati.
pietro ha detto…
Il consumo di ansiolitici, antidepressivi, droghe ed alcol mi risulta sia molto piu comune tra chi non lavora ( disoccupati, pensionati e ricchi annoiati della vita ) che tra quelli che alla sera sono già abbastanza sconvolti dalla giornata di lavoro senza bisogno di aiuti esterni, e magari hanno anche una famiglia da seguire.
Ma la mia impressione è che tu facia confusione tra 2 diversi significati del termine Alienare.
Quello psichiatrico che indica una forma di malattia mentale, e quello marxista che non ha assolutamente niente a che fare con problemi psichici.
pietro ha detto…
Cioè è esperienza comune che si può essere ALIENATI dei mezzi di produzione, RIMANENDO PERSONE SANE ED EQUILIBRATE, accomunare le due cose è una terribile banalità, e anche un insulto a chi lavora.
mario ha detto…
Guarda io non confondo proprio nulla.
E non tratto l'alienazione in quanto "malattia mentale" come dici tu.Tratto l'alienazione sia dal punto di vista di chi non riconosce un valore a quello che fa tutti i giorni alla catena di montaggio, che come prodotto di una società, quella dei consumi, nel rapporto che ha con la merce in generale.
Con la perdita di valori che subiscono nuove gerarchie per cui le persone vengono trattate come numeri o "costi".
La depressione ha una correlazione importante con lo stress,con la fatica di vivere data da ritmi e da "richieste" che producono corto circuiti.Il mobbing produce ansia ad esempio, frustrazione e perdita di considerazione in se oltre che emarginazione.
Sono meccanismi complessi e la ipercompetitività di questo sistema è la leva primaria.
Non vedo cosa ci sia da offendersi, non credo che le persone che lavorano siano disturbate mentalmente.direi piuttosto che sono estranee rispetto ai processi di produzione e subiscono e pagano un prezzo molto alto.

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