Orario di lavoro e flessibilità


Mi sono andato a guardare a che punto è la discussione sul rinnovo del contratto dei metalmeccanici.Ho trovato alcuni spunti interessanti.Ricopio fedelmente quello che è il testo sindacale che sintetizza il punto della situazione su due questioni. In particolare su orario di lavoro e mercato del lavoro.Considerata l'età giovane dei blogger in generale e la verve con la quale si distinguono nell'affrontare temi come pensioni e welfare, credo di rendergli un servizio per ricordare loro come ragionano i padroni.Sul tema dell'orario di lavoro colpisce il modo in cui si cerca di far passare il fatto che, in funzione della flessibilità, non si deve tenere conto delle 40 ore settimanali ma della media semestrale ed annuale. In pratica posso farti lavorare quanto voglio in funzione delle mie esigenze, quindi se è necessario 7 gioni alla settimana per 5 ore, poi 3 giorni per 12 e 1 per 4. E via discorrendo.Direi non male.Della serie, per 1.000€ al mese la tua vita è mia e la gestisco come voglio io.Per quanto riguarda il mercato a loro (padroni) sta bene il protocollo presentato dal governo. Della serie ve la siete già presa nel culo e tanto ci basta.E tanti saluti a precari e co.co.co.

C'è qualcuno che ha voglia di rimettere in discussione l'ordine costituito delle cose? Invece di blaterare di guerra tra generazioni, forse converrebbe pensare ad un pò di sano conflitto sociale. Così tanto per ricordare chi fa gli interessi di chi.

Orario di lavoro

Su questo tema è stata la Federmeccanica a introdurre la discussione, dichiarando che della piattaforma sindacale ciò che per essa non è assolutamente accettabile è il primo comma. Cioè quello che chiede di confermare la dicitura attuale del contratto sulle 40 ore settimanali. Per la Federmeccanica è condizione dell’accordo contrattuale che si intervenga sulla flessibilità degli orari, recependo nel contratto nazionale il decreto 66 là ove trasforma l’orario settimanale in orario medio semestrale o annuale. La Federmeccanica ha sottolineato che molti contratti dell’industria hanno già recepito questa legge e che non intende ancora accettare la diversità del contratto dei metalmeccanici. Su questo tema o si trova una mediazione, oppure si passa alla pura logica dei rapporti di forza che sarebbe negativa per entrambe le parti.

Fim Fiom Uilm hanno ribadito l’impostazione della piattaforma che coniuga la flessibilità con l’obbligo di accordo e con la contrattazione. In molte aziende si sono già fatti accordi aziendali di flessibilità e quindi non c’è ragione di abbandonare questo metodo modificando nel contratto nazionale il regime delle 40 ore.

Si può discutere di utilizzo impianti e flessibilità ma nel quadro delle regole attuali e sulla base delle richieste della piattaforma. Per questo il testo contrattuale sull’orario settimanale non è modificabile.

Mercato del lavoro

Anche su questo punto è stata la Federmeccanica ad aprire il confronto. La Federmeccanica ha dichiarato che con l’intesa raggiunta tra le parti sociali sul mercato del lavoro non c’è più ragione di discutere delle richieste della piattaforma sindacale. Le principali questioni poste dalla piattaforma, a partire dal regime dei contratti a termine, sono risolte dal Protocollo presentato dal Governo e la Federmeccanica non intende andare oltre quelle soluzioni. Quindi lo spazio negoziale su questi temi è assai marginale e riguarda solo come integrare il Protocollo del Governo.

Commenti

meinong ha detto…
Sono d'accordo : se non si scende di nuovo per strada non se ne esce più.

Pensatoio
pietro ha detto…
Voglio proprio vedere a cosa serve scendere in strada....
mario ha detto…
Intento vediamo a cosa serve non scendere in strada.
Se questa realtà ti piace che ci azzecchi tu con i metalmeccanici. please?
pietro ha detto…
è ovvio che non scendere in strada non serve a niente, ma il mio dubbio rimane, a cosa serve scendere in strada?
Chiunque propone un azione ha il dovere di sapere quale utilità REALE avrà l'azione che propone.
Di fronte a problemi reali le azioni devono aere un effetto e un utilità reale, sono stanco dei politicanti da strapazzo, capaci di parlare a vanvera per ore e assolutamente inutili.
Non sono un metalmeccanico, sono dipendente di un industria chimica, so bene cosa significa lavorare e quali sono i problemi reali, per questo vedo benissimo che quelli che scendono in strada sono quasi sempre gente che se lo può permettere, perchè per molte persone una giornata di sciopero è un costo insopportabile.
mario ha detto…
pietro lascia perdere il qualunquismo.Secondo te un operaio che sciopera se lo può permettere? ma di che parli?
Leggi cosa vuole federmeccanica e dimmi se a te và bene che quello sia il senso della tua giornata di lavoro.A me non sta bene che la vita di uno che lavora diventi proprietà esclusiva del padrone.

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