In difesa dei precari e contro una legge ignobile

Se non ci riesce un governo di sinistra a noi basta che ci riesca qualcuno a creare un movimento d'opinione contro una legge ignobile.
Anche se di mestiere fa il comico.


Commenti

Cloroalclero ha detto…
Ciao. Pienamente d'accordo, nonostante su grillo abbia qualche perplessità. Cmq ti segnalo l'articolo di Gennaro Carotenuto in merito, che fa delle riflesioni molto interessanti e su cui varrebbe la pena di tornare.
Cloroalclero ha detto…
tè ciapa chi
cià
http://www.gennarocarotenuto.it/dblog/articolo.asp?articolo=1289
mario ha detto…
Molto interessante e pieno di spunti l'articolo di Carotenuto.
Del grillismo mi interessa qualche obiettivo che sia un punto di riferimento per riaprire dibattiti e lotte con le quali "aprire" le coscienze.
Quello del precariato sottintende la capacità di rapportarsi criticamente al liberismo ed alle sue leggi. In caso contrario è un non senso.Quello sull'ambiente la capacità di guardare criticamente ai modelli di sviluppo ed al consumo.Compreso il rapporto feticista cg
he molti hanno con le merci.
La Tela di Penelope ha detto…
Siamo sicuri che Grillo, appunto, possa, voglia o abbia le capacità per rapportarsi criticamente al neoliberismo e non solo ad alcuni suoi effetti? Voglio dire, Grillo è anche un azionista Telecom al quale piace credere di poter affermare la sua importanza di piccolo azionista.

Forse hai ragione sul movimento d'opinione, per quanto la parola movimento sia tuta da dimostrare sul campo. Io, personalmente, credo che le parole che più intrigano le migliaia di persone in piazza con Grillo siano codice penale, meritocrazia, flessibilità vs. precarietà, orgoglio giovine.
Ma forse sbaglio...
mario ha detto…
Credo che al fondo di quel movimento ci sia molto qualunquismo.Ieri sono andato a vedere chi firmava.C'era un pò di tutto, no tav, pensionati, giovani alternativi etc.
Meglio partire da un NO al precariato che da un Si alla flessibilità e da lì capire cosa siamo in grado di fare noi.
Credo che dire NOn al precariato e chiudere lì la questione, senza mettere in discussione il modo in cui il capitalismo esercita il suo potere, divide la gente, gerarchizza la società, si organizza a livello internazionale sia un obiettivo che rischia di rimanere lì e basta.Se non c'è "coscienza di classe" rischiamo di fare un passo avanti e due indietro.
pietro ha detto…
Le leggi le cambia il parlamento, non ho mai visto una manifestazione di piazza o un movimento cambiare una legge, potrà dispiacere ma è così.
Quindi basta decidere, se sostenete Prodi c'è qualche speranza, il discorso dei referndum in Italia è una pagliacciata, provate a vedere i risultati dei referendum del 1993 e verificate quanti hanno portato a modifiche legislative, ATTUALMENTE NESSUNO.
mario ha detto…
Evidentemente hai poca memoria storica, leggiti su quali spinte venne approvato (ad esempio) lo statuto dei lavoratori.
pietro ha detto…
Ma c'era un'altra classe politica, morta e sepolta.
Allora il 60% dei lavoratri aveva la tessera del sindacato, adesso il 30%.
Allora c'era un partito comunista col 30% dei voti, adesso è al 10% e diviso.
Forse la situazione è un poco diversa.
mario ha detto…
Sicuramente è diversa ma ho risposto solo a quello che affermavi tu.
Così come sono cambiate (in peggio) le cose dagli anni 70 possono cambiare ancora.Questo non lo può prevedere nessuno.
Questo non significa che tutto quello che è nel messaggio di Grillo mi vada bene.
Dico solo che questa politica ha fallito creando una situazione nella quale la gente non ha fiducia di persone che scrivono una cosa e ne praticano un'altra.
E' certo che senza spinte emotive, e senza un movimento di opinione è difficile che questa classe politica possa realizzare alcunchè di valido per la vita della gente.
Tra tutte le spinte emotive che creano i movimenti di opinione preferisco parlare di queste questioni (precariato e condizione di chi lavora come me)piuttosto che di sindaci sceriffo che si occupano di lavavetri.
Anonimo ha detto…
Mario,
senza dubbio "questa politica" non va, e senza dubbio occorrono "movimenti di opinione" e "spinte emotive" per "realizzare alcunché di valido per la vita della gente".
Però.
Però, non sarebbe il caso che cominciassimo NOI a suggerire qualcosa di serio alla politica (invece di aspettare un comico qualunquista e ignorante)? E magari, per farlo, cominciassimo anche a guardare quel che succede DAVVERO là fuori, e non solo quello che gli stessi politici (oltre al comico q. e i.) ripetono come un mantra?
Esempio.
Tu dici che la legge Biagi è una legge ignobile, presumibilmente perché pensi che abbia aumentato la precarietà introducendo chissà quali nuove fattispecie di lavoro a termine e poco tutelato. Bene: la realtà è (e qualunque giuslavorista, di destra o di sinistra, te lo può confermare)che, al contrario, la legge Biagi e prima di essa la legge Treu, hanno innovato poco o nulla e soprattutto non hanno introdotto nuove tipologie di lavoro flessibile o precario; e d'altronde tutti i dati disponibili dicono che, dalla legge Treu in poi, i lavori "precari" NON sono affatto aumentati (mentre è aumentato, sia pure di poco. il numero dei lavoratori a tempo indeterminato).
Questi sono i fatti.
Ora mi spieghi a cosa serve continuare a parlare per slogan ("una legge ignobile" oppure, come diceva quel poveretto in estate, "Treu e Biagi assassini") ignorando bellamente i fatti?
A te sembra marxista tutto questo?
A me no.
Ciao,
KK

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