La soluzione finale per i rom.

I nazisti, gente seria ed organizzata, affrontarono l'emergenza degli zingari cercando, in primo luogo, di risolvere una questione per loro paradossale: essendo gli stessi originari dell'India erano anch'essi ariani. Robert Ritter (fondatore dell'ufficio d'igiene del Reich) adotto' , per la valutazione,il criterio di purezza della razza, cosa che gli permise di giungere alla conclusione che oltre il 90% degli zingari, appartenenti all'etnia Sinti e Rom, potevano essere catalogati tra i "sangue misto" ed in questo modo iniziare le prime deportazioni nel 1936 a Dachau.
Secondo i criteri adottati il discrimine per verificare la purezza di quegli individui era dato dalle loro usanze e costumi,essi furono stigmatizzati come persone inutili ed asociali,privi di struttura e carattere oltre che "proletari cenciosi".
Queste caratteristiche furono assunte dai biologi razziali come elementi identificativi di una forte proprnsione alla criminalità.
Nel 1937 Wilhelm Kranz scrisse"Poichè sarebbe assurdo continuare i tentativi compiuti da secoli per trasformare gli zingari con le buone o con le cattive in membri utili allo stato, lo stato ha il diritto e il dovere di liberarsi di loro il più presto possibile con il metodo più adeguato"
L'assistente di Ritter (Eva Justin) attaccò gli zingari indicandoli come violatori dell'etica del lavoro poichè erano nomadi primitivi che si cullavano sul dolce ozio.
nel 1947 Ritter fu nominato a Francoforte direttore dell'ufficio assistenziale per psicopatici e malati di nervi, la sua assistente Eva Justin il 1° Marzo 1948 ottenne un posto come "psicologa criminale" e poté dedicarsi alla consulenza per bambini difficili.
Gli zingari uccisi dai nazisti furono circa 500.000.
A differenza di quanto avvenne per gli ebrei non si hanno fonti che citino esempi di solidarietà a difesa di quelle persone.Eichmann, davanti ad un giudice istruttore ebreo dichiarò che "non vi furono da nessuna parte interventi di qualsiasi tipo a favore degli zingari"
Il 28 maggio 1942 il comandante del ghetto di Varsavia emise il seguente ordinanza:
-art,1 gli zingari, che si trovino sul territorio del distretto di Varsavia al di fuori del quartiere ebraico, devono essere condotti nel più vicino quaartiere ebraico.
-art.3, gli zingari, che dopo il trasferimento nel quartiere ebraico abbandonino illegalmente detto territorio, saranno puniti con carcere e ammenda di 10 mila zloty e nei casi più gravi con reclusione in penitenziario a norma della sopraccitata ordinanza.


Questi accenni storici, in cui ricorrono temi classici del perbenismo piccolo borghese, mi hanno fatto pensare che in realtà Dominici più che a Lenin pensava, inconsciamente(?), a questi "risolutori pragmatici" quando parlava del problema dei Rom e dei lavavetri.

Commenti

pietro ha detto…
Faccio un paragone con un altro avvenimento, solo per farti notare che è fin troppo facile usare certi argomenti, ma non serve a niente.
Dare multe ai lavavetri può essere stupido e inutilmente vessatorio, ma paragonarlo ad una strage scientificamente programmata è ridicolo.

"Vi è una situazione per cui il contadino ha paura di farsi un tetto di lamiera perché teme di essere dichiarato kulak, se acquista una macchina cerca di fare in modo che i comunisti non se ne accorgano. Le tecnica avanzata è diventa clandestina [...] oggi questi metodi ostacolano lo sviluppo economico. Oggi dobbiamo eliminare una serie di restrizioni per il contadino agiato da un lato e per i braccianti che vendono la propria forza lavoro dall'altro. La lotta contro i kulaki deve essere condotta con alti metodi, per altra via [...] A tutti i contadini complessivamente, a tutti gli strati di contadini bisogna dire: arricchitevi, accumulate, sviluppate le vostre aziende. Soltanto degli idioti possono dire che da noi deve sempre esserci povertà [...] Cosa otteniamo per effetto dell'accumulazione nell'economia contadina? Accumulazione nell'agricoltura significa domanda crescente di prodotti della nostra industria". (Nicolaj Bucharin)

I Kulaki furono deportati a milioni in Siberia e nei gulag e si stima che circa 600.000 (un terzo) morì o fu ucciso.
mario ha detto…
Non solo si danno multe inutilmente vessatorie, ma si tratta la materia con la stessa logica figlia di una certa mentalità borghese.Quella che vuole l'ordine a tutti i costi e che risolve le questioni di coscienza andando in chiesa.
Per cui campi per i nomadi fatti con la logica stanziale di un campo di prigionia, la difficoltà a convivere con gente che vive in modo diverso da noi come se noi fossimo gli unici depositari del diritto di stare sulla terra.
Il post è chiaramente provocatorio, ma i fatti descritti sono veri .
L'etica del lavoro, dell'ordine sociale,lo spregio nei confronti dello straccione come risultato di un fallimento, la razza...tutta roba che ricorre quotidianamente sui giornali.Basta leggere i quotidiani, o certi organi di partito.Sembra propaganda nazista ed ha la stessa radice.
Non è evocando un nuovo orrore che risolviamo la questione .
Siamo maestri dell'ipocrisia per cui ricordiamo Stalin.Solo che di comunisti come Stalin oggi ce ne sono pochini in giro e quelli che ci sono vanno bene perchè hanno sposato in pieno il modello occidentale. E tanto ci basta per fare affari.
pietro ha detto…
Ma dire che i campi di sterminio nazisti hanno la stessa logica degli interventi contro i lavavetri è altrettanto sensato che considerare lo sterminio dei Kulaki come inevitabile risultato dell'opera di Marx.
Mi sembrano entrambi frutto dell'incapacità di interpretare il mondo oggettivamente, ma di spiegarlo solo attraverso comodi concetti prefabbricati buoni per ogni occasione.
meinong ha detto…
x Pietro
Quello che comunque è vero è che Dominici cita a sproposito Lenin e che l'accoglienza nei confronti degli immigrati è in diminuzione a destra come al centro sinistra.
Quale che sia il modello ispiratore si tratta di un processo negativo.


Pensatoio
mario ha detto…
Direi che la posizione "oggettivamente" comoda sia quella di appiattire le due questioni scrivendo che in fondo hanno la stessa matrice se uno interpreta i fenomeni in quel modo.
Il sentimento "borghese" che è dietro certi provvedimenti è figlio di una cultura che è vecchia di secoli.E' la cultura dell'esclusione, del ghetto. della razza.Non riconoscere questo nella nostra società ed in ciò che permea la maggior parte della così detta società civile è la condizione migliore per alimentare e rendere più forti sentimenti di tipo razzista. Stalin e la sua politica in Russia negli anni 30 non c'entrano proprio nulla.La differenza su questa questione è che Marx si sarebbe rivoltato nella tomba su un approccio del genere, un nazista lo condividerebbe.
pietro ha detto…
Mentre la cultura dell'esclusione, del ghetto e della razza valuta le persone in base al colore della pelle , esclude in base a pregiudizi e semplificazioni, molto del fastidio che c'è nel 99% della popolazione italiana nei confronti di alcuni stranieri è dovuto solo a un motivo molto piu prosaico, la deliquenza.
La persona comune che va a mangiare dal kebabaro, che lavora fianco a fianco con elettricisti egiziani, marocchini e della guinea, o compagni di lavoro venezuelani e brasiliani, ha una buona opinione degli stranieri che desiderano integrarsi.
Il 99% degli stranieri che conosco io vogliono integrarsi, hanno desideri piccolo borghesi, la casa l'auto, una vita piu agiata di quella che hanno lasciato.
Capisco che questo non porti nessun vantaggio ai movimenti della sinistra radicale, anzi sia considerato un pericolo, ma illudersi di trovare negli immigratin clandestini un seguito a certe idee che sono uscite dalla mente a dal cuore della maggioranza degli italiani mi sembra un ingenuità notevole.
mario ha detto…
Direi che come banalità e luoghi comuni non c'è male.
Intanto non vedo il nesso con il post.
Lì si parla della questione degli zingari, di un certo modo di vedere i "diversi" per costumi ed abitudini e dell'analogia di certi provvedimenti con approcci che hanno molto di simile.Una radice storica e di pensiero che certamente non ha avuto nei soli nazisti i fautori principali, Barbara Spinelli in un suo bellissimo articolo sulla Stampa parla della memoria storica d'Europa sulla questione del nomadismo e della povertà e sui contenuti ipocriti di certe correnti di pensiero.
Allargare il discorso alla delinquenza assimilando quindi il lavavetri e chi chiede l'elemosina a chi delinque è un modo "borghese" e fascista di trattare l'argomento.
Dire poi che gli extracomunitari vogliono una vita migliore che significa? la sogniamo e vogliamo tutti. Che dal cuore degli italiani sia andata via un'idea di umanità solidale, di giustizia e di uguaglianza direi che non è una cosa di cui andare fieri.
pietro ha detto…
Tu paragonavi gli accampamenti ROM con i lavavetri,il paragone tra i miei colleghi stranieri che han voglia di lavorare, si danno da fare e mi stanno molto simpatici, e l'accampamento di ROM che c'era vicino al mio luogo di lavoro in cui hanno trovato una fornace per fondere l'oro rubato (e anche il corpo del reato), in cui bruciavano cavi elettrici di provenienza ignota diffondendo fumi velenosi in zone abitate, mi ha dato l'impressione che sia l'assimilazione tra i lavavetri e i ROM ad essere in malafede.
perlomeno in base alla mia esperienza reale.
Sarà una banalità quando ho visto che queste brave persone dell'accampamento ROM dovendosi spostare hanno avuto sovvenzioni pubbliche e un bel campo con servizi gratuiti grazie all'impegno di alcuni politici, mentre il mio collega egiziano si sta svenando per pagare un mutuo, posso solo pensare che la mentalità è "se rubi ti aiuto, se lavori arrangiati!"
Questa non è giustizia, non è solidarietà, è solo ipocrisia, finchè si giustificherà la delinquenza con la scusa di un disagio che, per quanto reale non impedisce a milioni di stranieri di integrarsi e diventare cittadini a tutti gli effetti non si potrà pretendere di essere presi sul serio.
In fondo l'esempio migliore è Bertinotti che andava a fare il pagliaccio a Mediaset un giorno si e l'altro pure, prima di diventare l'arbitro della gazzarra parlamentare.
mario ha detto…
Il valzer del conformismo e delle banalità si potrebbe dire.
Gli argomenti sempre gli stessi "a me è capitato di veder che.." con argomenti di questo tipo, che mettono dentro tutto ed il contrario di tutto, con cosa ci può confrontare?
Ti potrei dire che abito in via Bligny a Torino a due passi da porta palazzo, che gli unici furti e scippi subiti li hanno fatti due italiani molto borghesi e figli di professionisti, che c'è un tipo proprietrio di un intero palazzo che affitta una stanza a 5 marocchini per 400 a testa.
Che la parrocchia vicino a casa mia è piena di rom che mendicano stracci per sopravvivere insieme a molti pensionati. Ma in fondo a te cosa interessa. il tuo orizzonte è la macchina da acquistare come simbolo di progresso sociale, status di una condizione materiale che eleva gli individui in funzione di ciò che posseggono e non in funzione di ciò che sono. Tiri fuori bertinotti e mi chiedo perchè non ferrero.Se ti piace cosi' non ho l'ambizione di convincerti del contrario, ma lascia stare la questione degli stranieri che vogliono integrarsi e degli italiani che gli accoglierebbero a braccia aperte (alla condizione che siano già autosufficienti- e dove si è visto un poveraccio autosufficiente).ho un figlio di colore, è vivo in prima persona l'ipocrisia falsa di quelli come te.E tanto mi basta.

Post popolari in questo blog

Meglio di così si muore

I poveri e l'economia delle brave persone.