Socrate, Aristofane, Prodi e la politica

Ieri sera il nostro molto onorevole presidente del consiglio ha cercato di esorcizzare il "comico" Grillo parlando di Socrate."E quando Platone , nell'apologia di Socrate, parla della morte di Socrate, dice che è stato ucciso da molti, ma soprattutto da uno scrittore di commedia, Aristofane.."
E' un pò di tempo che uno dei modi usati per tentare di arginare il "grillismo" è quello di alzare "impropriamente" la statura di tanti nostri politici.Un pò come faceva il Berlusconi quando, dotato di zeppe sotto i tacchi, tenntava così di ottenere pari dignità con i suoi colleghi stranieri.
Dire che se si segue Grillo molta gente, della staura di un Einaudi o di un Togliatti o De Gasperi, non avrebbe potuto esercitare perchè impediti da una legge che dovrebbe limitare il numero dei mandati a due, è un argomento che rischia di ritorcersi contro di fronte a quella che è la realtà di "oggi" di questa classe politica.

La Stampa sabauda, a pagina 5, ci narra di tal onorevole Margotta (margherita) che colto dalla polizia a sfrecciare con autista a velocità elevata, non solo non si è fermato allo stop intimatogli ma ha telefonato alla moglie (Luisa, nome proprio di persona da cui la Luisona pasta nota ai cultori di Benni) solerte poliziotta per spiegarle la situazione. Per spirito di solidarietà, la Luisa chiama il suo collega Alessandro della polizia stradale di Fiano.Da lui arrivano i suggerimenti giusti "Per evitare guai, basta mettere i motivi i motivi istituzionali per i quali la vettura viaggiava a 160 km/h contro gli 80 previsti. Il tutto naturalmente su carta intestata del Senato o della Camera."
Questa deve essere una procedura standard per l'onorevole in questione considerato che, scrive il giornalista,era la seconda volta in tre settimane che la cosa accadeva.Lo stesso onorevole la cronaca lo segnala come interessato a capire i motivi del sequestro di alcuni immobili, effettuati dalla GdF a Bruxelles ai danni di alcuni imprenditori potentini.

Ora le domande sono molto semplici:"Ma credete veramente di potervi paragonare a Togliatti o De Gasperi? Passereste del tempo in galera come Pertini o Gramsci pur di difendere le vostre convinzioni (lo immaginate Mastella?)? Pensate veramente di lasciare traccia nella nostra vita come quei filosofi di cui studiammo, a scuola, il pensiero?
Signor presidente, non crede molto più onesto dire" Italiani, siamo una banda di cazzoni sbandati, viviamo dentro una torre di cristallo, vi vediamo dall'alto e distanti, non sentiamo e ci riesce difficile avere il senso della realtà e del ridicolo. Sopportateci, per favore teniamo famiglia"

Commenti

meinong ha detto…
In tutta quella finzione, la verità stona un pochino


Pensatoio

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