Gli sfratti e la Chiesa

L'Arcivescovo Bonicelli, in una sua intervista alla Stampa, afferma: E' vero, siamo in contraddizione con il magistero dei Pontefici" e appena prima "E' un problema che dipende da chi li amministra (gli immobili), non dalla Chiesa".E così, con un artificio anche la coscienza dell'Arcivescovo è a posto.
A cosa si riferisce l'Arcivescovo?
La questione che gli è stata posta è relativa agli sfratti per finita locazione, che hanno colpito gli inquilini di una serie di appartamenti che appartengono al Vaticano.

Il patrimonio immobiliare che viene stimato, nell'articolo in cui compare l'intervista, è pari al 22% del patrimonio immobiliare italiano.
Il 25% delle case di Roma è intestato a diocesi, congregazioni religiose, enti e società del Vaticano, Il gruppo che si occupa di intermediazione immobiliare per conto di sua santità si chiama RE Spa, per questa attività fattura circa 30 milioni di euro anno.
Il patrimonio gestito dallo IOR e dall'Aspa ammonta a 6 miliardi.
Il giro di affari legato all'affitto di 200.000 posti letto (hotel, case di accoglienza per pellegrini etc.) è stimato in 4,5 miliardi di euro, il giro di affari per turismo religioso nella sola capitale vale 150.milioni di euro.(fonte la Stampa)

Tra le tante sconfitte subite dal nostro eterogeneo governo nelle aule parlamentari, una riguarda direttamente questa vicenda.Il blocco degli sfratti ha durata diversa a seconda del proprietario dell'appartamento.Se per tutti vale la data del 14 ottobre 2007, nel caso di "grandi proprietari" come compagnie di assicurazioni e simili la sospensione dura fino ad agosto 2008.
Il decreto legge 261 faceva rientrare tra questi soggetti anche i detentori di più di 100 unità immobiliari ad uso abitativo.
Tale decreto non è passato a causa di una pregiudiziale di incostituzionalità che ha avuto il voto di 151 senatori contro 147 (mi chiedo come abbia votato il Turigliatto in questa circostanza, o il Dini).
Con buona pace di tutti quelle persone che adesso dovranno cercare altre soluzioni alla loro emergenza.
Tra le tante soluzioni, da barricadieri come siamo, suggerirei l'occupazione di un po' di chiese.In alternativa una tendopoli in Vaticano.
Sommessamente ricordiamo che sua santità non paga l'ICI sulle sue proprietà, e che molti contribuiscono con l'8 per mille allo stipendio dei tanti custodi del culto della civiltà cristiana.
Sempre più sommessamente continuiamo a pensare, da inguaribili comunisti, che la proprietà è un furto. In particolare quella che ha origine da donazioni di inconsapevoli "fedeli"

Commenti

Unknown ha detto…
Sottoscrivo: se si "occupa la casa dio", dio non s'offende di fronte a tanta infamità. Forse il suo vicario!?
Anonimo ha detto…
In Francia le chiese i senza tetto le hanno occupate veramente, sostenuti in prima fila dall'Abbè Pierre. Ma qui siamo in Italia, c'è la Chiesa Democratica e al posto dell'Abbè Pierre c'è Bagnasco.
pietro ha detto…
Ti ricordo che San per Giovanni Crisostomo è l' autore del noto aforisma "la proprietà è un furto" e Sant'Ambrogio ha scritto: "la natura ha creato il diritto alla comunanza dei beni, solo il furto ha fatto nascere la proprietà privata" (in Doveri del ministero sacerdotale) molti secoli prima di Marx.
Anonimo ha detto…
Pietro, Marx non ha mai detto che la proprietà è un furto (la definizione è di Proudhon, non di Marx).

Mario, me la spieghi meglio questa storia degli sfratti? Mica ho capito.

Ciao,

KK
pietro ha detto…
Proudhon non è assolutamente l'autore ma ha solo citato la frase di San Giovanni Crisostomo ( uno dei Padri della Chiesa )che è nato nel 350 dopo Cristo.
Quindi tra dire che è di Marx o di Proudhon non c'è differenza, è una ca$$ata dello stesso calibro.
Quindi chi la utilizza più che comunista può essere definito protocristiano.
L'osservazione su Marx era solo dovuta alla frase "continuiamo a pensare, da inguaribili comunisti, che la proprietà è un furto"
meinong ha detto…
"Dire che è di Marx o di Proudhon non c'è differenza.."
Oddio, se non si conosce Marx, effettivamente non fa differenza.

Pensatoio
pietro ha detto…
Non fa differenza perchè di quella frase nessuno dei 2 è l'artefice, tutto qui.
In assenza di una borghesia San Giovani Crisostomo non poteva certo dire che la proprietà borghese andava abolita, ma dal punto di vista pratico la differenza tra i 2 concetti è pura discussione sul sesso degli angeli.
mario ha detto…
@KK
ci riferiamo a ciò che avviene a Roma, dove il comitato degli inquilini del centro storico chiede un intervento a monsignor Bagnasco affinchè la destinazione degli immobili ad uso abitativo gestiti da enti ecclesiastici/confraternite(che per questo si fregiano del termine ecclesiastico ai fini della riduzione del 50% dell'imposta del reddito fondiario derivante dall'affitto) sia a vantaggio di quelle fasce della popolazione più svantaggiate e più povere e non oggetto di speculazione immobiliare .Cosa questa che avviene con una certa frequenza come testimoniato da una serie di testimonianze (vedi casi di sfratto dell'associazione Anticaia e Petrella, associazione di reiserimento detenuti o della signora Anna Venturelli di 72 anni e dell'invalido Guido Bianchi). Sembra che il virus della speculazione immobiliare attanagli questi morigerati uomini della carità cristiana.
@Pietro
secondo te un cattolico, idealmente, dovrebbe essere più simile a S.Franceso o a Marcinckus (spero di averlo scritto giusto)?
pietro ha detto…
Hai capito esattamente, l'unico caso in cui Gesù Cristo abbia perso veramente le staffe e abbia buttato per aria tutto cò che trovava è stato l'episodio dei mercanti nel tempio.
Anonimo ha detto…
Ma non ho capito che c'entra il blocco degli sfratti. Mi sfugge qualcosa.
Ciao,
KK
mario ha detto…
@KK
sugli sfratti quelli sono alcuni casi.A Roma sono stati emessi, nel 2006, 5896 sfratti in totale.Una parte importante riguarda anche quelle case
sul blocco degli sfratti:
come sai il 15 ottobre è scaduta l'ultima sospensione sulla esecutorietà degli sfratti.
Nel 2006 il decreto legge 261 ampliava a soggetti fisici o giuridici "padroni" di più di 100 unità abitative l'estensione del blocco all'agosto 2008. Come avviene per enti pubblici, assicurazioni etc.Le confraternite ed il patrimonio immobiliare di palazzinari et simili ricadeva in questa fattispecie.
Quel punto specifico del decreto non è passato per una pregiudiziale di incostituzionalità.
Adesso non c'è più il blocco e le confraternite possono rendere esecutivo lo sfratto.
Anonimo ha detto…
Grazie, ora ho capito.
KK

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