Italianiiiiii!!! Il consenso al protocollo.


I numeri che saranno forniti da chi ha organizzato la consultazione, in modo macro sono stati anticipati dai media oggi.
Questi numeri ci dicono che hanno votato circa 5 milioni di persone.
Una prima lettura indica nell'82% il dato (bulgaro) di consenso al protocollo sul welfare. A questo protocollo hanno contribuito con il 99,81% di si i pensionati (dato de La Stampa di oggi).Il dato di per sè mi inquieta. Intanto sarà interessante sapere quanto pesano i pensionati sul totale dei votanti, dopo di che vorrei avere l'indirizzo ed i nominativi dei contrari (lo 0,19%) per mettermeli in agenda e spedire loro gli auguri per tutte le ricorrenze in calendario.
Detto questo, credo che la "serietà" dell'evento si commenti da solo con questi banalissimi dati statistici.
Direi che è una vittoria della democrazia quella in cui hanno fatto votare con un si ed un no (senza distinguere) persone a cui l'accordo dava "soldi" e soggetti interessati a questioni, forse più banali, come i lavori usuranti e la precarietà.
Il dato sui lavoratori dipendenti al 2005 era di circa 17. milioni a questi vanno sommati i milioni di pensionati, partite iva ed affini che compongono il mondo di quanti potevano essere interessati dalla consultazione.Quello che salta all'occhio è, dal mio punto di vista, il dato sulla non partecipazione. una sorta di messaggio da interpretare ma che sembra quasi voler dire "ho bisogno di pensare a cose a più serie e non sono queste le cose che cambiano la mia condizione o risolvono i miei problemi". Venendo alla parte che mi compete territorialmente (Torino e provincia) qui i si hanno vinto con il 66%. Anche a Torino i pensionati hanno dato una mano con il 95% di consensi.Senza di loro i consensi si attestano intorno al 55,8%.Un dato un pò più in linea con quella che dovrebbe essere la sostanza di una dialettica "democratica" tra parti.Per quanto riguarda la categoria metalmeccanica su 542 imprese i si hanno vinto in 101 ed il no (sul totale del comparto) ha vinto con il 70% di voti (36.224).
Ora lor signori possono rappresentarsi il paese che vogliono e che più gli aggrada.Hanno messo in campo un apparato mediatico ed una rete di controllo molto capillare ed efficiente. E' difficile competere, in queste condizioni, con volantini e ciclostili.E' difficile mettere in campo uno sforzo organizzativo che permetta di raggiungere tutti i luoghi di lavoro e "garantire" un confronto ad armi pari.Saranno felici di leggere la realtà che vogliono per auto referenziarsi e continuare in questo modo.Potranno tranquillamente iniziare il gioco delle epurazioni (vedi Cremaschi). Quello che emerge, come campanello, è l'astensionismo massiccio ed il disinteresse di tanti. La fotografia di una società disgregata ed assente. Una società in cui ribollono malumori ed incazzature varie che possono prendere sbocchi e rivoli inattesi per lor signori.La trincea di quegli operai e di quella categoria assume, da questo punto di vista, un valore più che simbolico.

Commenti

Anonimo ha detto…
cifre? ma te ci credi veramente che queste cifre siano fondate?
ciao
cloro
conteoliver ha detto…
Hai letto la Rossanda oggi sul manifesto ?
L'analisi del voto è abbastanza simile alla tua, con in più un'autocritica: fermi restando i pensionati, le modalità di voto non limpide, la diversa potenza mediatica, la sinistra (finchè non troviamo una parola più decente tocca ancora chiamarla "radicale") ha lavorato bene per preparare questo voto ? Lei ritiene di no.
mario ha detto…
@Cloro
neanche in Unione Sovietica ai bei tempi riuscivano ad avere il 99% e rotti dei consensi.Questo liquida la questione dei numeri.
@conteoliver
no! hanno preparato malissimo la cosa. Mi spieghi il senso di una manifestazione il 20 ad urne chiuse e sepolte?
Una volta certi avvenimenti si preparavano con una mobilitazione diversa. Avrei voluto vedere qualcuno con il bavaglio alla bocca entrare in Rai. Come facevano i Radicali.
Anonimo ha detto…
Sottoscrivo. Parteciperò alla manifestazione e cercherò di farci partecipare più gente possibile unicamente perchè se fosse un flop alla cosiddetta sinistra radicale lorsignori ci metterebbero un'altra pietra sopra, quella definitiva.
pietro ha detto…
Io non ho partecipato al referendum perchè mi sembrava una presa in giro chiedere l'opinione su un accordo gia preso e la cui alternativa era la legge Maroni.
Inoltre avevo la certezza, che poi si è rivelata fondata che a urne chiuse qualunque fosse stato il risultato nessuno avrebbe cambiato minimamente la propria posizione.
Per quel poco che ho visto io nell'industria chimica in cui lavoro, le consultazioni erano organizzate abbastanza bene, e i risultati erano in linea con quelli nazionali.
Cloro mi ricorda Berlusconi quando strilla ai brogli!
Anonimo ha detto…
Non ha nemmeno senso parlarne, di questi dati, perchè è una consultazione non seria in sè.

Aldilà dei (probabili) borgli.
Era una consutlazione "dopata".
Le asemblee "informative" erano solo per il SI.
Chi ha indetto e gestito la consultazione è una parte in causa schierata per il SI.
Molti hanno votato Si in virtà del ricatto "se vince il NO torna berlusconi". Insomma..hanno votato Si in virtù del meno peggio, ma molti di quei SI accetterebbero di buon grado l'elemininazione delle parti più odiose.
Mi spiego: molti di quei SI, posto che siano reali, sono stati dati da gente che non è affatto contraria alle posizioni delle aree più "radicali", ma che ha votato Si pensando che fosse il minor danno possibile.
tra l'altro, sul lungo periodo....il protocolo è peggio dello scalone.

@conteoliver
essendo viziato alla base, non era possibile lavorare "meglio" per il No.
Non so se mi spiego.
meinong ha detto…
Non sono d'accordo con Mario sul fatto che dopo la sconfitta al referendum non abbia senso fare la manifestazione del 20
I lavoratori han votato per il sì, perchè l'alternativa prospettata è stata la Maroni.
Questo non vuol dire che una manifestazione forte contro la legge 30 e per il precariato non possa avere effetti politici rilevanti.

Pensatoio
mario ha detto…
Se è per quello, Italo, meglio che starsene a casa.Senza dubbio.La questione è che non ha senso promuovere una manifestazione dopo una consultazione con quei risultati.Che efficacia può avere?
Io credo che la mobilitazione vada costruita prima e meglio.
Tanto per dire CUB e Cobas è un pò che vanno in piazza. Dove sono i tuoi amici di Rifondazione?
Anonimo ha detto…
Rifondazione, dopo l'affievolirsi del feeling col movimento e in preparazione dell'entrata al governo ha scaricato il sindacalismo di base e ha scommesso sull'intera CGIL, perdendo. Nel mio circolo era iscritto un coordinatore nazionale dei Sin.Cobas, ora SdL, Paolo Sabatini, mo caro amico e compagno. Proveniente da DP, è stato tra i promotori e fondatori del PRC nella provincia di Frosinone. Quache mese fa, prima di annunciarci dolorosamente le sue dimissioni dal direttivo e dalla segreteria del Circolo e il suo non rinnovo della tessera, ci racontava che nelle assemblee veniva messo continuamente in difficoltà dai suoi iscritti che, conoscendo la sua militanza poliica, gli chiedevano conto della linea di Rifondazione.
meinong ha detto…
Vediamo quello che succede alla manifestazione.
Io sono convinto che da Rifondazione debba uscire un partito comunista che debba lavorare sul territorio senza alleanze vaghe.
Sono convinto che dal sindacato usciremo, ma che la casamatta non puuò essere lasciata adesso.

Pensatoio

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