Reddito da classe dirigente e morte da povero

La somma dei compensi di 11 manager italiani, nel 2005, è stata di 41 milioni di euro circa.Andiamo dagli 8 milioni di Tronchetti Provera (incremento rispetto al 2001 del 33,6%), ai 7 milioni865mila euro di Profumo (incremento rispetto al 2001 del 215,6%).Il valore dell stock option, 2006, di 10 altri personaggi dell'imprenditoria italica è stata di 115 milioni di euro. Andiamo dai 37 milioni di Bifulco di lottomatica ai 10 milioni di Montezemolo.
Sono alcuni dati, presi a campione, che danno un'idea di cosa significa essere classe dirigente nel nostro paese. Il dott. Epifani, quando siede al tavolo delle negoziazioni con qualcuno di quegli illustri signori, parte dal suo stipendio che è di circa 3.500 € più benefits, al mese.L'aliquota fiscale sui dividendi delle stock options è del 12,5% la cessione fatta a terzi gode del seguente trattamento:"Per le stock options come strumento di incentivazione dell'alta dirigenza, per evitare la tassazione, l'assegnazione deve avvenire al valore normale, cioè il valore medio dell'ultimo mese di contrattazione. Solo così il guadagno non è considerato retribuzione in natura e chi lo realizza non paga imposte sul reddito e contributi, ma solo il 12,50% sul capital gain."

Una delle questioni banali è relativa al criterio per il quale stabiliamo che il dott. Profumo debba "godere" di una retribuzione di quella portata e cosa "giustifica" il valore della sua prestazione rispetto ,ad esempio, a quella di un infermiere che si occupa di persone all'interno di un pronto soccorso. Potremmo anche chiedere perché così tanta differenza rispetto ad un operaio metalmeccanico. In pratica la questione che si pone è sapere che cosa giustifica, in un'economia di libero mercato quale è la nostra, queste differenze. Undici uomini hanno un reddito equivalente a quello di 1826 lavoratori con reddito di 23.000€ all'anno o, se preferite, di circa 3000 precari (probabilmente anche laureati).

Questo sistema drena risorse a favore di una casta di "burocrati" e "magnati" dell'imprenditoria che negoziano con quattro "morti" di fame quanto è giusto distribuire, in spiccioli, al popolo. Consuma , in buona sostanza, ricchezza prodotta trasformandola in rendita parassitaria. Nega reddito e possibilità di consumo. Lo stesso popolo , con entusiasmo ed in minima parte, sottoscrive un accordo "fuffa" che mette una bella pietra tombale sulle aspirazioni ad un sistema equo e giusto per tanta gente.

Ora, rispetto a questo sistema "democratico", noi comunisti siamo in minoranza.Ci sarebbe da chiedere cosa è maggioranza rispetto a questi valori e quanto siano ragionati e condivisi fino in fondo. Quale è l'informazione disponibile e chi la produce. Quanto tempo dedichiamo a questo e quanto ai fenomeni che, nella quotidianità, servono ad occupare il cervello e la parte emozionale ed irrazionale delle persone (come ad esempio la microcriminalità o l'immigrazione).

In attesa di costruire il sol dell'avvenire, credo sia necessario porre con forza la semplice questione del reddito e della distribuzione della torta della ricchezza prodotta.Intorno a questo costruire un fronte "radicale" sia nelle sue "parole d'ordine" che negli strumenti e forme di lotta. Credo che sia necessario dirsi molto semplicemente che è ora di ricostruire nei quartieri, nelle piazze e nei luoghi di lavoro modi e sistemi di lotta che non abbiano paura di andare allo scontro e rimettere in discussione l'ordine delle cose. Se non ci avviamo su una strada di "conflitto" sociale organizzato e con un modello che parta da questioni pratiche e concrete, qualsiasi movimento farà fatica a non durare più del battere delle ali di una farfalla.

Insieme a queste questioni vorrei fare un salto ad una notizia che mi ha colpito. Anche nella morte e nel diritto ad una degna sepoltura ci sono delle belle differenze.
A Torino, se sei povero e il tuo bambino muore prima di nascere, il comune dovrebbe provvedere alla sua sepoltura (nuda terra). Da un po' di tempo i soldi sono pochi e si sa che si tagliano tutti quei servizi "non essenziali". da qui la richiesta agli ospedali di pagare una tariffa per poter fare i funerali. Il risultato è che i soldi mancano ed i funerali non si fanno, per le mamme non rimane che il pianto di fronte ad una scatola posta, per un pò, dentro una cella frigorifera.Dopo un pò si brucia pure quello.Che volete, mancano i soldi e chi dovrebbe pagare?

Commenti

Anonimo ha detto…
Spaccare in due il cervello e vedere cosa c'è dentro. Poi, prelevare il contenuto e buttarlo nella fogna. Ma così non risolvo niente. È giusto partire o ripartire- dalla questione della re-distribuzione delle ricchezza, nella fattispecie il recupero politico e sindacale del potere d'acquisto del salario, vecchio slogan del sindacato falsato dai voltafaccia e tradimenti sindacali.

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