Toni Negri
Toni Negri è stato un cattivo maestro. Quando Lotta Continua entrò in crisi e la parte movimentista si separò da quella "militare" rappresentata da servizio d'ordine, molti compagni trovarono nell'Autonomia Operaia il versante su cui convergere.
Le tesi dell'operaio sociale, della produzione di plusvalore non più elemento di un solo soggetto (la fabbrica e l'operaio massa) ma dell'insieme della società (fabbrica, precari, emarginati=operaio sociale), veniva vissuto come un elemento di rifiuto delle gerarchie "eversive" che vedevano, solo in ciò che veniva dal conflitto tra operai e padroni, il punto di riferimento per qualsiasi iniziativa sul fronte della lotta.Il lavoro salariato vissuto come rifiuto piuttosto che come elemento da cambiare.
Questo rovesciamento nelle iniziative ha permesso a tanti, che vivevano ai margini della lotta politica, di appropriarsi di una coscienza di classe che, in questo modo ed attraverso questo superamento, tagliava in modo trasversale tutti coloro che vivevano in modo subordinato la propria esistenza.
Toni Negri è un intellettuale come tanti, con un particolare: un rivoluzionario ed un eversivo. Il suo concetto di eversione lo porta a rifiutare l'idea di una forma-partito o di avanguardia organizzata.Egli pensa alle dinamiche sociali come ad un magma in movimento.Un forza a cui dare forma nelle contraddizioni che essa esprime, nell'andare avanti ed arretrare.Nel suo ultimo lavoro più famoso (Imperium), arriva a definire come "moltitudini" il soggetto che attraverso forme di resistenza più o meno organizzate si prenderà carico di rovesciare e mettere in discussione lo stato di cose presente. Per un "operaista" questi concetti suonano come non lontani da quanto affermavano gli anarchici nelle loro polemiche con Marx. Toni Negri guarda alle evoluzioni del capitale nel suo complesso, in modo marxiano non si limita a cercare di capire un fenomeno limitandosi al suo particolare. Guarda a questo come a parte di una relazione più complessa e lo analizza nel suo divenire. Per lui la creazione di plusvalore risiede nel concetto di "sapere" inteso in senso ampio, non è limitato all'economia reale della fabbrica e del manufatto.Chi è escluso da questo subisce, in termini di ricchezza e di opportunità, lo stato di cose presente.
Nella ricostruzione della sua vicenda politica
Le tesi dell'operaio sociale, della produzione di plusvalore non più elemento di un solo soggetto (la fabbrica e l'operaio massa) ma dell'insieme della società (fabbrica, precari, emarginati=operaio sociale), veniva vissuto come un elemento di rifiuto delle gerarchie "eversive" che vedevano, solo in ciò che veniva dal conflitto tra operai e padroni, il punto di riferimento per qualsiasi iniziativa sul fronte della lotta.Il lavoro salariato vissuto come rifiuto piuttosto che come elemento da cambiare.
Questo rovesciamento nelle iniziative ha permesso a tanti, che vivevano ai margini della lotta politica, di appropriarsi di una coscienza di classe che, in questo modo ed attraverso questo superamento, tagliava in modo trasversale tutti coloro che vivevano in modo subordinato la propria esistenza.
Toni Negri è un intellettuale come tanti, con un particolare: un rivoluzionario ed un eversivo. Il suo concetto di eversione lo porta a rifiutare l'idea di una forma-partito o di avanguardia organizzata.Egli pensa alle dinamiche sociali come ad un magma in movimento.Un forza a cui dare forma nelle contraddizioni che essa esprime, nell'andare avanti ed arretrare.Nel suo ultimo lavoro più famoso (Imperium), arriva a definire come "moltitudini" il soggetto che attraverso forme di resistenza più o meno organizzate si prenderà carico di rovesciare e mettere in discussione lo stato di cose presente. Per un "operaista" questi concetti suonano come non lontani da quanto affermavano gli anarchici nelle loro polemiche con Marx. Toni Negri guarda alle evoluzioni del capitale nel suo complesso, in modo marxiano non si limita a cercare di capire un fenomeno limitandosi al suo particolare. Guarda a questo come a parte di una relazione più complessa e lo analizza nel suo divenire. Per lui la creazione di plusvalore risiede nel concetto di "sapere" inteso in senso ampio, non è limitato all'economia reale della fabbrica e del manufatto.Chi è escluso da questo subisce, in termini di ricchezza e di opportunità, lo stato di cose presente.
Nella ricostruzione della sua vicenda politica
Commenti
Nessuno come Negri ha saputo cogliere gli aspetti problematici del mondo contemporaneo. la scomparsa dell'uomo (e quindi della politica), e l'idolatria verso il "mercato" (affermazione delle teorie economiche liberistiche).Per chi non l'avesse fatto consiglio di leggere "Impero : il nuovo ordine della globalizzazione", un libro illuminante
Ho provato con "Marx oltre Marx" e con "Fine secolo", ma non li ho finiti. Spero di poterlo fare.
Pensatoio
;)
tornerò.
p.s. preferisco "sovversivo" ad "eversivo".
;)
"moltitudine", lo hai letto?
Scrissi un inizio di recensione qualche tempo fa.
Un bel po', di tempo fa.
E' difficile recensire "impero" in poche righe, e infatti il tuo post paga un po' questo inento meritorio.
(avrei articolato un po' di più la parte dove parli della moltitudine, ma in effetti questa parte è meglio articolata nel libro seguente).
Io consiglio, per chi magari trova faticoso legger questi testi, ma vule avvicinarsi per avere un'idea di massima, di leggere "good bye mr socialism", che è scorrevole ma esaustivo.
Si capisce , almeno, la cornice del pensiero di Negri.
Oppure anche "il ritorno".
Seguirò il tuo consiglio.
p.s.
ti linko ach'io;-))
un po' troppo.
Per chi dalla galera è uscito in modo diverso.
Per chi non è ancora uscito