Nuove professioni:avvocato tassista

da la Repubblica

"A Bologna ci sono 363 avvocati, su poco più di duemila presi in considerazione, che dichiarano reddito zero. Alcuni denunciano 1, 27, 28 euro, il che appare ancora più singolare. «Non è poi così singolare - nega il presidente dell'ordine
Lucio Strazziari - considerando le condizioni della professione oggi e i tanti giovani che si affacciano a questo mestiere».


Vuol dire che non c´è spazio per tutti e che quindi è logico che ci siano professionisti poveri?
«Insomma, i notai in città sono 120, i taxisti poco più di 600, gli avvocati 3700. Un giovane che cominci oggi deve mettere in conto, se va bene, che per i primi 5 anni deve solo pagare le spese dello studio, del riscaldamento e le bollette. Si dice spesso che fanno gli avvocati solo i figli degli avvocati, ma non è vero. Chiunque può fare questa professione come dimostrano i numeri, ma è logico che se uno eredita uno studio avviato ha un vantaggio. Inoltre, non è detto che chi è iscritto poi faccia questo mestiere»."

Tenuto conto dello spirito delle liberalizzazioni e dello spirito del capitalismo, potrei suggerire la professione del tassista legale. Uno dei segreti dell'offerta del nuovo millennio, nei servizi, è quella di coniugare efficienza e qualità. la prima impatta sui costi, la seconda crea valore aggiunto, vantaggio competitivo e giustifica la differenza del prezzo in termini qualitativi. Ed allora invece di pagare bollette per nulla e per cinque anni a reddito zero, provate a creare una flotta business per le aziende, con giovani laureati alla guida, che offra consulenze di tipo legale in quei campi in cui il tempo del tragitto può offrire lo spazio per fornire "consigli" e "soluzioni". Una modalità operativa potrebbe essere quella di farsi anticipare al centralino la "questione" ed inviare lo specialista del ramo. Costo del servizio somma di corsa più consulenza.

Magari se qualcuno lo suggerisce a Walter questo si vende l'idea come frutto dell'Italia nuova che noi tutti vorremmo. E vi aiuta a finanziare il progetto con qualche coop.

Rimanendo a bomba su questo capitalismo da correggere e riformare, vorrei ricordare che qualcuno fa confusione tra liberalizzazioni e vantaggi per il consumatore. Nella vicenda romana abbiamo un sindaco decisionista che mentre dice di voler creare 500 licenze autorizza l'incremento del 21% delle tariffe (ferme da anni dicono). La questione è : in questo gioco cosa ci guadagna il consumatore?

Commenti

Anonimo ha detto…
:)) Non male la proposta del tassista-legale. Ma costa meno la consulenza telefonica, temo (già d'altronde ampiamente praticata dai manager in taxi verso o dall'aeroporto).
Nel caso dei taxisti romani, si tratta di un penoso compromesso: i taxisti andrebbero semplicemente presi a calci nel didietro. Si elimini in toto il requisito della licenza, con il corollario che si liberalizzano anche le tariffe, ecco cosa andrebbe fatto (ma WV è troppo buonista per prendere una posizione così netta).
Se viceversa le tariffe sono regolate, allora è abbastanza logico aggiornarle periodicamente.
Ciao,
KK

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