Sospensione blog...per un tot

Per un pò sospendiamo il blog.
Come mai? Diciamo che mi sono rotto un pò le palle ed è ora di dedicarsi ad altro.In primo luogo mio figlio. Ha tredici anni ed è complicato stargli vicino. Non ci capisco un cazzo, e la cosa mi ha messo maledettamente in crisi.
Dicono che bisogna stare vicino ai figli. Ricordo mio padre e le sue assenze, siamo cresciuti lo stesso. La differenza la faceva quello che ci circondava.

Noto la sua noia. La sua non voglia di studiare.Su questo quello che mi fa incazzare è l'assenza totale di curiosità.
Forse sono troppo opprimente (che guaio!), spero in un interesse per quello che lo circonda .Mi dice che lui pensa alla sua vita come ad una giornata che deve passare.Non se la vuole complicare e mi spiega che bisogna farsi furbi.
Sono disarmato ed incazzato. Guardo come studia, i suoi libri e la qualità dei suoi insegnanti.Gente scoglionata e senza passione. Cosa c'entra la passione con lo stipendio signori miei?

I suoi libri.Un incentivo al fancazzismo.Oggi sono pieni di riassunti e di riassunti del riassunto.Domande chiuse o aperte il minimo indispensabile. Con due righe per dare una risposta.
L'ho beccato mentre provava a rispondere ad una domanda su un testo in inglese. Gli ho detto di leggere il testo, prendere il vocabolario per la traduzione e la grammatica per capire la costruzione delle frasi. Mi ha guardato come un marziano. Mi ha detto" il professore ha detto di rispondere ad una domanda, questa. perchè devo leggere tutto il testo? cerco solo quello che mi interessa.Facciamo tutti così" "E il tuo professore cosa dice?" "Lui neanche li guarda i compiti".
Intorno il nulla.

Commenti

Anonimo ha detto…
... Mi (e ci) mancherai. Ma torna presto.
Ciao,
Carlo
Anonimo ha detto…
Non ti scoraggiare, Mario!
Sono difficoltà che si superano, serve solo stargli vicino. Leggete qualcosa insieme, andatevene al cinema o a un concerto. Basta davvero poco, purché sul serio.
Ciao e in bocca la lupo
KK
Anonimo ha detto…
problemi comuni compagno. Il mio secondo ha sedici anni e sembra il ritratto spiccicato del tuo.
BC. Bruno Carioli ha detto…
In bocca al lupo.
La Tela di Penelope ha detto…
buon proseguimento mario.
La Tela di Penelope
Gabriele ha detto…
Non ho figli, ma cerco di capirti lo stesso. Però poi torna, eh?
La finestra dei commenti si apre maledettamente male. Comunque spero ti arrivi il mio incoraggiamento. L'età è critica, giusto stargli vicino senza apparire troppo invadente. Spero di rileggerti presto e che tuo figlio ti dia un sacco di soddisfazioni. Auguri!
Anonimo ha detto…
Auguri, non ti dico torna presto...prenditi tutto il tempo che ti serve.
Ciao!
moltitudini.splinder.com
Anonimo ha detto…
Sul secondo "argomento" inerente la "sospensione" hanno già scritto motivi condivisibili, ma... perchè ti sei rotto le palle?
:-)
http://nip123.blogspot.com/
meinong ha detto…
Dopo Aiuto, anche tu...
Ti capisco.
Anch'io con mio nipote gli stessi problemi, ma è mio nipote per quanto lo adori...
Pensano per conto loro, amico mio
E non ci sono cazzi. Fanno la vita a modo loro. E poi stanno crescendo, con tutte le vicissitudini del caso. Stagli vicino, fagli capire che non ti fa piacere, ma non farglielo pesare troppo. Trovare la misura sta a te.
Un abbraccio.
Tanuccio ha detto…
Guarda che io ho avuto una serie di professori anche peggio e sono cresciuto (forse bene). Ne ricordo uno in particolare che in un anno scolastico aveva spiegato solo due volte e a fine anno mi sono trovato un otto che manco conoscevo la materia...
Sono dell'idea che ci sono età ed età. Io a tredicianni ero uno dei massimi fancazzisti del pianeta, poi, qualche anno più in là, mi venne la curiosità di leggere ed informarmi, senza che nessuno mi spingesse a farlo...
ladytux ha detto…
@Mario...lo studio troverà il suo tempo..a tredici anni hanno ben altro da capire e sul quale trovare un loro equilibrio. E' il loro periodo di "porci con le ali" di "leadership" e di gestione della vita comunitaria.
Storia geografia arriveranno dopo. Tentano di capire perchè sono al mondo e non verrà (ora) di certo a chiederlo a te
Tu ogni tanto (non troppo che il "babbo" altrimenti diventa invadente) raccontagli qualcosa che gli faccia scattare la curiosità su qualcosa.(ovviamente senza dare risposte, se le cerchi ;) )
Poi, relax, ha 13 anni, il tempo per i pomeriggi dentro casa chini sui libri arriverà. Ora il "babbo" o la "scuola" non è certo "quella stronza di biondina che naggia non mi da retta...io tanto sono un duro..ahem ...macciaoooooooooooo"
tu sei disarmato? Pensa lui...
Non ti ricordi nulla delle crisi adolescenziali, mario?

-come blocchi il blog? e io adesso??? da chi imparo??? :(-
6 libri sugli anni 70 e il maestro se ne va??? sigh

besos rojos
ladytux
Old Whig ha detto…
Quello che vi circondava e che non c'è più se l'è portato via il modernismo, il maledetto '68, il vuoto di valori, il rifiuto dell'identità, la latitanza della disciplina.
Dura ora rimediare al danno...
Cmq auguri per tuo figlio.
mario ha detto…
Grazie a tutti per i consigli.
Una nota per old whig, beato te che pensi che tutto dipenda da perdita d'identità (quale?) dal maledetto 68 (e perchè mai?) o dalla latitanza della disciplina e dal vuoto dei valori (quali?).
Credo che mio figlio non abbia ancora strumenti "culturali" e nozioni adeguate per spiegare in questo modo il suo atteggiamento.E non penso che questo dipenda dalla modernità o dal 68.Penso che sia semplicemente un percorso.E' il suo ed io non ero preparato così come non lo è stato mio padre quando è toccato a lui gestire un adolescente.
Old Whig ha detto…
Non intendevo dire certo che tuo figlio ne è cosciente, ma il vuoto in cui è (e siamo) immerso dipende certamente da rivoluzioni "culturali" malpensate e finite peggio.
Non si può essere contemporaneamente difensori del '68 e scontenti perchè gli insegnanti non sono più tenuti come una volta a compiere bene il proprio dovere.

Comunque scusa se ti ho offeso. Non era mia intenzione.
mario ha detto…
@old wing
non mi hai offeso e sei il benvenuto.
Sulla questione del 68 dovremmo aprire un piccolo dibattito.Per quanto mi riguarda non credo che il vuoto a cui fai riferimento (valori) dipenda da quello.Intanto vediamo di quali valori parliamo. Solidarietà, diritti civili e di cittadinanza, equa distribuzione delle risorse o cosa? Anche fosse semplicemente l'identità "culturale" di una comunità secondo quali regole e principi pensiamo debbano convivere i suoi abitanti?Quali i principi della produzione e della distribuzione?
La rivoluzione culturale a cui fai riferimento è figlia di altre rivoluzioni "borghesi", nelle quali una classe sostituiva un'altra.In cui un "industriale" rivoluzionava la società, le sue istituzioni ed i suoi rapporti (compresi i valori) perchè non li sentiva adeguati a ciò che rappresentava lui come nuova classe.Ho l'impressione che quella sfera economica, iniziando quel percorso in quel modo, si sia talmente dilatata che abbia occupato anche altre sfere. Insieme a modelli di consumo ha creato e crea valori e contemporaneamente azzera quelli che c'erano.Il punto è che quei valori sono tali solo in una dimensione di consumo.Vengono spacciati anche come qualità della vita ma sono altro.Subordinano tutti gli altri.
Mio figlio non ha punti di riferimento nella società perchè non esistono altri "creatori" di valore alternativi alla dimensione del consumo e dell'economia.
Credo che il 68 con questo non c'entri nulla. Forse ha rivoluzionato qualcosa nella sfera delle libertà individuali e creato i presupposti per battaglie civili. Ma, nella sostanza, non ha ribaltato nulla.Non ha permesso ad una nuova classe di rivoluzionare i rapporti di produzione e consumo. Si è fermato a metà.
Old Whig ha detto…
Bene, sono d'accordo su quasi tutta la tua analisi. Però resto convinto che sull'abbattimento di certi valori, come la meritocrazia, e sull'innalzamento di certi mostri, come il relativismo, il '68 abbia tutte le sue colpe. Mi riferivo in particolare alla scuola: ciò che tu lamenti riguardo ai professori di tuo figlio io l'ho vissuto sulla mia pelle.

Infine un ultimissimo appunto:
"non esistono altri "creatori" di valore alternativi alla dimensione del consumo e dell'economia." dici.
La Chiesa, nonostante tutti i suoi difetti, cerca di rimediare a questo vuoto.

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