La stringente logica di Ferrara e quella di Pamparana
I due citati hanno una cosa che li accomuna, sono due ex comunisti.ortodosso il primo(ex P.C.I.), gruppettaro il secondo (ex L.C.).
Tutti e due moralisti e dispensatori di buon senso.
Il primo promuove la moratoria sull'aborto sostenendo che bisogna riflettere sulla deriva eugenetica, figlia del peggiore nazismo, che la 194 rappresenta. Nel dire queste cosine non si dimentica di accennare a quegli stati in cui si sacrificano le bambine , con l'aborto, a favore dei maschietti (da spiegare : a- come pensano di procreare, ammesso che sia vero, b-cosa c'entra la 194 con la Cina?).In tutto questo tace sui risultati che vedono una diminuzione degli aborti, nell'ordine del 65% ,dal momento in cui la 194 è diventata legge.
Evidentemente gli piaceva di più quando di queste cose si occupavano i "privati" con i ferri da calza.
Il nostro garantirebbe questo diritto, solo alle donne in "difficoltà accertata".
Il che nella sua logica vuol dire, dopo uno stupro che ti è riconosciuto come tale da un tribunale, forse puoi abortire.In quel caso si potrebbe sancendo così un nuovo principio che vede legittimo l'orrendo aborto sterminatore nel caso di attentato alla verginità offesa.
Gran faccia da culo il nostro.Anzi, il loro.
Il secondo, su canale 5, ci delizia narrandoci delle sofferenze di chi rimane senza i suoi cari perchè morti sul lavoro, o senza lavoro perchè l'azienda ti trasferisce, con preavviso di 10 giorni, da Roma a Milano. E con figli a carico e stipendio da 1.000 ti tocca dire di no.
E lui, ricordando i tempi di quando da gruppettaro frequentava qualche operaio, che con piglio duro ed indagatore ti chiede dallo schermo" Ma dove sono quelli che devono difendere i lavoratori?"
Ma come non sei contento per la flessibilità garantita dalle leggi che tutelano i padroni?Dimenticavamo che siamo su una TV commerciale. Ed anche la disperazione è merce che fa business.
Io l'ho mandato a fanculo.Ma gli sparerei volentieri alla sua ipocrisia (solo a quella, compagni)
Parlando di gente dimenticata (ma non da tutti)una lettera uscita da un carcere qualche giorno fa.
Tutti e due moralisti e dispensatori di buon senso.
Il primo promuove la moratoria sull'aborto sostenendo che bisogna riflettere sulla deriva eugenetica, figlia del peggiore nazismo, che la 194 rappresenta. Nel dire queste cosine non si dimentica di accennare a quegli stati in cui si sacrificano le bambine , con l'aborto, a favore dei maschietti (da spiegare : a- come pensano di procreare, ammesso che sia vero, b-cosa c'entra la 194 con la Cina?).In tutto questo tace sui risultati che vedono una diminuzione degli aborti, nell'ordine del 65% ,dal momento in cui la 194 è diventata legge.
Evidentemente gli piaceva di più quando di queste cose si occupavano i "privati" con i ferri da calza.
Il nostro garantirebbe questo diritto, solo alle donne in "difficoltà accertata".
Il che nella sua logica vuol dire, dopo uno stupro che ti è riconosciuto come tale da un tribunale, forse puoi abortire.In quel caso si potrebbe sancendo così un nuovo principio che vede legittimo l'orrendo aborto sterminatore nel caso di attentato alla verginità offesa.
Gran faccia da culo il nostro.Anzi, il loro.
Il secondo, su canale 5, ci delizia narrandoci delle sofferenze di chi rimane senza i suoi cari perchè morti sul lavoro, o senza lavoro perchè l'azienda ti trasferisce, con preavviso di 10 giorni, da Roma a Milano. E con figli a carico e stipendio da 1.000 ti tocca dire di no.
E lui, ricordando i tempi di quando da gruppettaro frequentava qualche operaio, che con piglio duro ed indagatore ti chiede dallo schermo" Ma dove sono quelli che devono difendere i lavoratori?"
Ma come non sei contento per la flessibilità garantita dalle leggi che tutelano i padroni?Dimenticavamo che siamo su una TV commerciale. Ed anche la disperazione è merce che fa business.
Io l'ho mandato a fanculo.Ma gli sparerei volentieri alla sua ipocrisia (solo a quella, compagni)
Parlando di gente dimenticata (ma non da tutti)una lettera uscita da un carcere qualche giorno fa.
Lettera di Bruno Ghirardi del 29 novembre | | |
sabato 29 dicembre 2007 | |
Tempo fa, girando per Milano ho notato in un piazzale una via dedicata a un “addetto alla sicurezza” morto in Iraq tempo a dietro, per mano della resistenza. Già è curioso dedicare una via a un personaggio con un'attività del genere, ma di che attività si tratta in realtà. Così leggendo qua e là si scopre che a fianco delle truppe di invasione, prevalentemente americane, agiscono in Iraq e anche in Afghanistan, truppe mercenarie, quantificabili in Iraq in alcune migliaia. Si dice fino a ventimila, anch'esse parte integrata della missione di pace ai fini della democrazia di esportazione. Questi fulgidi guerrieri hanno licenza di uccidere e non hanno nemmeno il timore d'incorrere, per particolari nefandezze, in qualche corte marziale. Pericolo per altro piuttosto remoto anche per i mercenari in divisa, militarmente inquadrati. É difficile saperne di più vista la censura imposta su tutto quanto avviene in Iraq, solo ogni tanti si viene a sapere di caduti da questa schiera che fanno tranquillamente in Iraq quanto di più esecrabile e sanzionabile nei paesi d'origine. Come l'Italia che dedica una via, pur periferica, a uno di questa schiera. Tra le altre cose a questi pare che vengano appaltati gli interrogatori, per i quali la tortura, come si sa, è un cardine. Probabilmente il fatto che queste pratiche abbiano per soggetto “arabi”, solleva da molte questioni etiche, anche se in sé l'imperialismo non dovrebbe essere razzista, tant'è vero che ultimamente si è parlato di mercenari nepalesi, filippini e dello Sri Lanka. Ora nel corso della mia nuova quanto non richiesta esperienza carceraria mi sono imbattuto già in molti presunti “militanti islamici”, non meglio definiti visto il variare di sigle in simbiosi con i mandati di cattura. Mandati di cattura che riguardano il famigerato 270 c.p., cioè associazione sovversiva con il comma 3, introdotto nel 2001. In base a questo articolo si può perseguire chi svolge generiche attività di sostegno alla Resistenza in paesi terzi, raccogliendo fondi, facendone propaganda...Niente di deflagrante per la sana democrazia italiana, se fosse tale... In realtà si persegue chi semplicemente esprime sostegno alla resistenza di un paese invaso, tra l'altro in forme anche legittime, mentre si omette qualsiasi provvedimento a chi uccide, stupra e tortura, lautamente pagato. Già questo in un paese originato da una stessa pratica in circostanze storiche molto simili dovrebbe parere strano. In questi processi riguardanti militanti islamici si sfruttano al massimo i termini di carcerazione preventiva, così che quand'anche un imputato venisse riconosciuto non colpevole, si fa anni di carcere e poi viene espulso sul parere del ministero dell'interno, inappellabile. Tutto in genere senza preoccuparsi di avere qualche straccio di prova. Anche questo dovrebbe essere strano tanto più che nelle aule giudiziarie si imputa di “devastazione e saccheggio”manifestanti antifascisti e antimperialisti, quando si praticano questi in Iraq e Afghanistan con tanto di bandiera e divisa. Tutte queste cose strane, tutte insieme fanno la normalità di decine di persone senza aver fatto nulla di definito, in un paese che piano piano si trasforma con una forma stato fascista e imperialista. Opporci a ciò di può e si deve. Bruno Ghirardi 29 novembre |
Commenti
saluti comunisti,
Canesciolto
http://www.canisciolti.info