Una casta di mafiosi, il voto ed il comunismo cinese

Domenico Crea ha questo curriculum:
"Una vita politica che ondeggia tra centrodestra e centrosinistra quella di Domenico 'Mimmo' Crea, il consigliere regionale arrestato la scorsa notte dai carabinieri di Reggio Calabria. ''Ma al di la' dei suoi cambi di casacca -a sentire il pm della Dda di Reggio Calabria, Mario Andrigo, che ha condotto l'operazione Onorata sanita' ed e' uno dei due pm del processo per il delitto Fortugno- Domenico Crea era sempre punto di riferimento di almeno tre cosche della ionica reggina, gli Zavettieri di Roghudi, i Morabito di Africo e i Cordi' di Locri''. Una figura ''paradigmatica'', per il Pm, di un certo modo di fare politica. Consigliere regionale fin dalla sesta legislatura (ha ricoperto l'incarico di assessore all'Urbanistica ed all'Ambiente e poi assessore all'Agricoltura, in seguito e' stato capogruppo del Ccd ), Crea e' rieletto nella settima legislatura, sempre nella lista del Ccd, con circa 9000 voti di preferenza e, nella Giunta di centrodestra di Chiaravalloti, ha ricoperto l'incarico di Assessore al Turismo. Poi, defenestrato dall'incarico, trova collocazione nelle liste della Margherita alle elezioni d'aprile del 2005. Una candidatura, in verita', assai contrastata: il governatore Loiero e Franco Fortugno espressero dubbi ma per lui si mossero i big dell'allora partito DL in Calabria e a Roma (la sua candidatura fu resa nota con un comunicato ufficiale della Margherita da Roma). Nonostante le 8200 preferenze non venne eletto: in provincia di Reggio la Margherita porto' al successo l'attuale assessore al bilancio Demetrio Naccari e Fortugno. Ed e' solo dopo l'assassinio di Fortugno che Crea varca il portone dell'Assemblea regionale calabrese. Ma le perplessita' non sono mai cessate e sono anzi aumentate quando Alessandro e Giuseppe Marciano', padre e figlio, vennero arrestati come presunti mandanti del delitto Fortugno. In quella occasione il presidente della Regione Loiero ''invito''' Crea, pur considerato estraneo al fatto criminale, a farsi da parte dopo l'arresto dei due, che ora sono destinatari di due ordinanze di custodia anche nell'ambito dell'operazione sulla sanita'. Crea non lascio' il consiglio regionale ma la Margherita, aderendo alla DC di Rotondi e diventandone capigruppo. (ANSA)"

Vorremmo tanto sapere chi, nella Margherita, sponsorizzo' all'epoca questo personaggio.
La cosa "incredibile" è che, prima del passaggio sotto Rotondi, si alleò alle ultime provinciali con una lista autonoma legata alla vedova Fortugno, Maria Grazia Laganà (fonte La Stampa).

Probabilmente per il dott. Mastella questi comportamenti sono legati ad una logica di gestione del potere che non deve scandalizzare ed alla quale tutti bene o male si uniformano.
Questo un dettaglio di ciò che è stato intercettato in Calabria:

"Il valore degli assessorati era ben chiaro a Crea, che puntava alla fetta più grossa: la sanità. "La sanità è prima, l'agricoltura e la forestale seconda, le attività produttive terza; in ordine, dai, come budget. Sette mila miliardi con la sanità, 3 miliardi 360 milioni di euro hai ogni anno sopra il bilancio della sanità", dice il consigliere regionale arrestato parlando con Antonio Iacopino, suo uomo di fiducia.

"Gli assessorati più grossi sono sanità, attività produttive, agricoltura e forestazione che gestiscono quello che vogliono, gestiscono tutto. E nella sanità nessuno si accorge di niente, puoi fare quello che vuoi", ripete il consigliere nominato dopo la morte di Francesco Fortugno.

Crea parla di soldi da gestire, di affari e di potere. Un intrigo che ha reso ricche tutte le persone coinvolte. "Il più fesso dei miei è miliardario... e ti ho detto tutto...Però fino ad un certo punto si sono comportati bene - spiega al suo interlocutore il consigliere finito in manette, riferendosi ai suoi faccendieri - Che te ne fotte dello stipendio. Cioè, ma quando hai me, cretino, tu che puoi fare? Ti prendi i diecimila euro da consigliere? E che c... sono?".(fonte TGcom)

A questo sistema di potere il parlamento ha concesso un commosso tributo con un lungo applauso nel momento in cui il dott.Mastella rassegnava le dimissioni da ministro del Giustizia (sic!) ed attaccava i giudici che costringevano la sua consorte agli arresti domiciliari per una vicenda di raccomandazioni legate al sistema sanità in Campania.Con lo stesso spirito con cui si celebra, oggi, l'anniversario della morte di un latitante come Craxi.

Perchè a Napoli si dovrebbe ragionare in modo diverso rispetto a Reggio Calabria?

Chi garantisce trasparenza nelle nomine e nella gestione ?

Ora lor signori ci propongono un nuovo parlamento, nuove regole a traino di nuove elezioni. Perchè? Cosa dovrebbe cambiare nella sostanza e nei modi in cui si gestisce il potere?

Questa casta di politici sono gli stessi che gestiscono municipalizzate ed aziende a partecipazione pubblica, sono quelli che vogliono convincerci della necessità di passare la mano nella gestione delle stesse al privato. Motivi di efficienza si dirà.Una strategia di occupazione del territorio precisa dico io. Crei strutture e business economicamente appetibile sulla pelle dei cittadini e poi ti spartisci il tutto con qualche principe del mercato alla Montezemolo o Della Valle. Un pò quello che avviene in Cina, paese in cui i nuovi ricchi che gestiscono aziende private appartengono, nel 90% dei casi, per legami parentali al potere politico.

Questo è lo scenario amici e compagni. Qualcuno di voi ha voglia di dedicare ancora del tempo a questo tipo di politica o forse non pensa che sia il caso di rovesciare il tavolo compresi i commensali?

Commenti

Anonimo ha detto…
Non sono più sostenibili

Pensatoio
Anonimo ha detto…
c'è di peggio e di più doloroso: l'assessore all'istruzione della regione Campania Corrado Gabriele, PRC, indagato per molestie sessuali ai danni dele figlie della sua ex compagna. E non si dimette. E sembra che con il suo assessorato siano aumentati i finanziamenti alle scuole private.

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