Giganti della patria

Tra tutti i nanogiganti della repubblichetta si distingue tal Michele Vietti (UDC) che, a proposito di candidati candidabili, dice" Non ci si può fermare all'automatismo della condanna, passata in giudicato o meno.Deve essere il partito ad applicare un proprio codice deontologico...." e chiude maestoso declamando" Spesso si può far peggio candidando qualcuno senza "nei" (la mafia, nota di chi scrive)ma privo del patrimonio necessario per fare politica".
Probabilmente si riferisce al "patrimonio" di Cuffaro.

Questo è uno di quelli che chiedono credito. Insieme al centro "mite" e moderato, alla destra che vuole la castrazione chimica, ai riformisti che tra i gioielli di famiglia mettono il volto bruciacchiato di un operaio che, siamo sicuri, si sentirà a suo agio tra figli di gioiellieri, banchieri,imprenditori e ladri vari.

Rimane un miscuglio di sinistri radicali che faranno una finta opposizione in parlamento.Con le coscienze libere e la faccia da culo di riprendere le bandiere contro la guerra ed il precariato.
Siccome andranno a colazione insieme, a prescindere, togliamogli l'acqua. Non votateli.

Commenti

Anonimo ha detto…
Non lo so...
Non mi convince.
mario ha detto…
Non lo sai o non ti convince?
Anonimo ha detto…
Sul voto ho cambiato idea: prima volevo mettere nela scheda un cetriolo tagliato a fettine, ora oltre al cetriolo ci metterò: un pomodoro, una melanzana, un'arancia e un limone. In omaggio all'arcobaleno costituzionale.
Anonimo ha detto…
Io invece voglio ancora dargli credito. Voterò per la Sinistra arcobaleno. Mi auguro di non sbagliarmi.
Anonimo ha detto…
Non passavo da un po'.

Mi rendo conto di esser impopolare, ma credo anche di aver la "credibilità" per dire certe cose senza esser sospettato di esser vicino a potenti e partiti, viste le mie posizioni (per chi mi conosce, almeno).

Io col principio affermato da Vietti sono d'accordo, in linea del tutto teorica. Non tutte le condanne sono uguali, e poi gli elettori son sempre liberi di non votarli, i partiti che candidassero gente impresentabile.

Quindi semmai il problema -o uno dei problemi - è la scelta di chi vota, non tanto chi viene candidato.
mario ha detto…
Rimane il fatto che questa distinzione di lana caprina permette di perpetuare sistemi di potere che vengono legittimati "democraticamente" dal voto.
Qui la questione non è quella di fare distinguo in punta di diritto ma di togliere alibi formali ad un sistema.
Non votandoli, partiti e sistemi, disubbidendo e facendo politica a prescindere da queste istituzioni si attua l'unica strategia su cui fondare una politica del cambiamento vero.

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