Il guerriero morale di sinistra ed il non voto
Decidere di votare uno qualsiasi dei partiti che si presentano nel centro sinistra, presuppone la possibilità di fornire sostegno ad una idea di società che, almeno in parte, collimi con la nostra visione del mondo e del convivere. Ma, sopra ogni cosa, dovrebbe darci la possibilità di credere che quel voto è funzionale ad una strategia che punti a ribaltare lo stato delle cose presenti.
Una delle questioni è che ci arriviamo dopo una stagione di disillusioni in cui si è manifestato, in modo evidente, il fallimento di un pensiero che "nel meno peggio" ha finito per accettare supinamente tutte quelle azioni di governo che hanno reso impalpabile la differenza tra quello che aspiriamo ad essere noi e quello che sono lor signori, compreso ciò che ci propinano tutti i giorni come modello culturale e di sviluppo.
Siamo arrivati al paradosso, oggi, che mentre a Destra si riscoprono valori che guardano con terrore ai processi di globalizzazione in atto, con il richiamo alle radici giudaico-cristiane su cui imperniare una politica di solidarietà "caritatevole" (Tremonti-senza per altro mettere in discussione i meccanismi di accumulazione e distribuzione della ricchezza),nella ex sinistra riformista si risponde con un modello senza anima e struttura, che guarda al mercato come all'unica soluzione per trovare la "soluzione" all'ingiustizia (distribuire ricchezza se cresce il pil) dando la sensazione che, costoro, più degli altri si apprestano a smantellare quanto in modo residuale resiste all'ideologia del liberismo e delle privatizzazioni.
Se da una parte si fa un'operazione ideologica falsa (comunità e valori) dall'altra si presta il fianco e li si aiuta preparando il terreno "ideologico".
A tutto ciò si dovrebbe contrapporre il voto "utile" da dare alla sinistra alternativa.
La prima questione è : alternativa in cosa?
Ha questa sinistra un modello da anteporre ai due maggiori contendenti? E' la strategia del palazzo l'unica con cui costruire un fronte del dissenso?
Dal mio punto di vista la risposta e no a tutte e due le domande.
Se devo pensare ad una strategia utile, mi viene in mente che (come ci indica la storia di liberazione di molti popoli) un guerriero morale, come aspira ad essere un soggetto di sinistra, non può prescindere da ciò che comunica e da come comunica e da ciò che coerentemente fa tutti i giorni (se vuole essere leader e non semplice cittadino).
Cosa c'è da difendere della reputazione delle attuali istituzioni?Molto poco.
"Prima e durante la Rivoluzione americana, il grande propagandista Adams prese di mira la reputazione dell'Inghilterra come nazione civilizzata, liberale ed equanime.Sottolineò i punti deboli di questa immagine morale denunciando lo sfruttamento delle risorse coloniali e la simultanea esclusione delle relative popolazioni da qualsiasi spartizione democratica". Questa mattina un economista di sinistra si interrogava sul perchè il PIl italiano non cresce rimarcando come questo dipenda, a suo modo di vedere, dalla frammentarietà e dimensione delle aziende nazionali.Per lui questo elemento gioca un ruolo determinante su crescita e produttività.
E se anche avessimo aziende più grandi questo soddisfa la visione che abbiamo della società?
E' di questo che possiamo parlare nei mercati e nei quartieri per ricostruire un soggetto politico alternativo?
Cosa c'è da difendere dell'attuale modo in cui un sistema "consociativo" spartisce ed assegna risorse e prebende in funzione di quanto contano le relazioni e le reti costruite? Niente.
"Nel 1517 il papa Leone X lanciò una campagna per vendere le indulgenze.Un prete di nome Martin Lutero inchiodò alle porte del castello di Wittenberg un trattato intitolato le 95 tesi.Toccava a Dio e non alla chiese, secondo Lutero,perdonare i peccatori e quel perdono non si poteva comprare"
C'è qualcuno tra questi signori in grado di affiggere un qualsisi manifesto "morale" che richiami a poche regole di "salute" pubblica? Nessuno.
La sindrome del palazzo ha permeato la classe dirigente "alternativa" (quella riformista affoga nel pozzo degli affari di famiglia), lor signori hanno perso lucidità, carisma e carica morale. Utilizzano un linguaggio grigio quando, al contrario, il linguaggio di un guerriero morale dovrebbe essere netto, evidenziando il bianco ed il nero.
Votare oggi significa delegare una speranza, e mettersi a posto la coscienza, sapendo che questo modo di fare non sarà altro che un moltiplicatore senza fine delle condizioni attuali.
L'unico modello alternativo è capovolgere lo schema, fuoriuscire dal palazzo e riprendere quella memoria storica che ha visto crescere e consolidare valori di stampo diverso attraverso il coinvolgimento continuo delle persone in modo fattivo. Questo sono state la nascita delle leghe e delle cooperative, questo il sindacalismo di base, questo tutte quelle esperienze di formazione che hanno visto milioni di persone condividere spazi in cui discutere e fare politica.
Questo presuppone voglia fare politica in modo diverso, con strumenti diversi, un ricambio negli uomini che dovrebbero rappresentarci e la determinazione di chi ha chiaro in testa di quanto duro è il lavoro da fare.
Penso ad una visione transnazionale della politica (internazionalismo si chiamava una volta) con la capacità di pensare cose straordinarie lavorando alla realizzazione di obiettivi ordinari.
Più presenza e politica sul territorio di casa nostra, ad esempio la creazione di modelli alternativi di economia e di consumo che siano la cellula consapevole di un progetto più ampio.Più diritti riconosciuti nella pratica dei rapporti quotidiani, questo significa non voltare le spalle quando si osservano fenomeni di degenerazione o di discriminazione.Boicottare ciò che non sopportiamo. Ad esempio perchè non lanciare una campagna per non pagare il canone della televisione, in modo consapevole, facendone un modo per fare azioni che comunichino in modo incisivo.Per fare questo non c'è bisogno di dare il voto a lor signori. NON VOTATE.
Una delle questioni è che ci arriviamo dopo una stagione di disillusioni in cui si è manifestato, in modo evidente, il fallimento di un pensiero che "nel meno peggio" ha finito per accettare supinamente tutte quelle azioni di governo che hanno reso impalpabile la differenza tra quello che aspiriamo ad essere noi e quello che sono lor signori, compreso ciò che ci propinano tutti i giorni come modello culturale e di sviluppo.
Siamo arrivati al paradosso, oggi, che mentre a Destra si riscoprono valori che guardano con terrore ai processi di globalizzazione in atto, con il richiamo alle radici giudaico-cristiane su cui imperniare una politica di solidarietà "caritatevole" (Tremonti-senza per altro mettere in discussione i meccanismi di accumulazione e distribuzione della ricchezza),nella ex sinistra riformista si risponde con un modello senza anima e struttura, che guarda al mercato come all'unica soluzione per trovare la "soluzione" all'ingiustizia (distribuire ricchezza se cresce il pil) dando la sensazione che, costoro, più degli altri si apprestano a smantellare quanto in modo residuale resiste all'ideologia del liberismo e delle privatizzazioni.
Se da una parte si fa un'operazione ideologica falsa (comunità e valori) dall'altra si presta il fianco e li si aiuta preparando il terreno "ideologico".
A tutto ciò si dovrebbe contrapporre il voto "utile" da dare alla sinistra alternativa.
La prima questione è : alternativa in cosa?
Ha questa sinistra un modello da anteporre ai due maggiori contendenti? E' la strategia del palazzo l'unica con cui costruire un fronte del dissenso?
Dal mio punto di vista la risposta e no a tutte e due le domande.
Se devo pensare ad una strategia utile, mi viene in mente che (come ci indica la storia di liberazione di molti popoli) un guerriero morale, come aspira ad essere un soggetto di sinistra, non può prescindere da ciò che comunica e da come comunica e da ciò che coerentemente fa tutti i giorni (se vuole essere leader e non semplice cittadino).
Cosa c'è da difendere della reputazione delle attuali istituzioni?Molto poco.
"Prima e durante la Rivoluzione americana, il grande propagandista Adams prese di mira la reputazione dell'Inghilterra come nazione civilizzata, liberale ed equanime.Sottolineò i punti deboli di questa immagine morale denunciando lo sfruttamento delle risorse coloniali e la simultanea esclusione delle relative popolazioni da qualsiasi spartizione democratica". Questa mattina un economista di sinistra si interrogava sul perchè il PIl italiano non cresce rimarcando come questo dipenda, a suo modo di vedere, dalla frammentarietà e dimensione delle aziende nazionali.Per lui questo elemento gioca un ruolo determinante su crescita e produttività.
E se anche avessimo aziende più grandi questo soddisfa la visione che abbiamo della società?
E' di questo che possiamo parlare nei mercati e nei quartieri per ricostruire un soggetto politico alternativo?
Cosa c'è da difendere dell'attuale modo in cui un sistema "consociativo" spartisce ed assegna risorse e prebende in funzione di quanto contano le relazioni e le reti costruite? Niente.
"Nel 1517 il papa Leone X lanciò una campagna per vendere le indulgenze.Un prete di nome Martin Lutero inchiodò alle porte del castello di Wittenberg un trattato intitolato le 95 tesi.Toccava a Dio e non alla chiese, secondo Lutero,perdonare i peccatori e quel perdono non si poteva comprare"
C'è qualcuno tra questi signori in grado di affiggere un qualsisi manifesto "morale" che richiami a poche regole di "salute" pubblica? Nessuno.
La sindrome del palazzo ha permeato la classe dirigente "alternativa" (quella riformista affoga nel pozzo degli affari di famiglia), lor signori hanno perso lucidità, carisma e carica morale. Utilizzano un linguaggio grigio quando, al contrario, il linguaggio di un guerriero morale dovrebbe essere netto, evidenziando il bianco ed il nero.
Votare oggi significa delegare una speranza, e mettersi a posto la coscienza, sapendo che questo modo di fare non sarà altro che un moltiplicatore senza fine delle condizioni attuali.
L'unico modello alternativo è capovolgere lo schema, fuoriuscire dal palazzo e riprendere quella memoria storica che ha visto crescere e consolidare valori di stampo diverso attraverso il coinvolgimento continuo delle persone in modo fattivo. Questo sono state la nascita delle leghe e delle cooperative, questo il sindacalismo di base, questo tutte quelle esperienze di formazione che hanno visto milioni di persone condividere spazi in cui discutere e fare politica.
Questo presuppone voglia fare politica in modo diverso, con strumenti diversi, un ricambio negli uomini che dovrebbero rappresentarci e la determinazione di chi ha chiaro in testa di quanto duro è il lavoro da fare.
Penso ad una visione transnazionale della politica (internazionalismo si chiamava una volta) con la capacità di pensare cose straordinarie lavorando alla realizzazione di obiettivi ordinari.
Più presenza e politica sul territorio di casa nostra, ad esempio la creazione di modelli alternativi di economia e di consumo che siano la cellula consapevole di un progetto più ampio.Più diritti riconosciuti nella pratica dei rapporti quotidiani, questo significa non voltare le spalle quando si osservano fenomeni di degenerazione o di discriminazione.Boicottare ciò che non sopportiamo. Ad esempio perchè non lanciare una campagna per non pagare il canone della televisione, in modo consapevole, facendone un modo per fare azioni che comunichino in modo incisivo.Per fare questo non c'è bisogno di dare il voto a lor signori. NON VOTATE.
Commenti
Intanto le elezioni le vince Berlusconi e se nessuno glielo impedisce, ti fa una legge che definisce chiunque disobbedisce, anche tu, un criminale. 10, 100, 1000 Bolzaneto. Facciamo sparire la sinistra parlamentare e poi andiamo a difendere la democrazia con i fuciletti a tappo contro i tonfa e i gas o magari le armi.
Prima del G8 con il governo D'Alema abbiamo avuto modo di sperimentare come il dissenso veniva "manganellato" a Napoli.
La sinistra parlamentare votatela così invece che il fuciletto o la fionda userai il lapis con la gomma per contrastare le Bolzaneto.
Ridicolo il commento.
sarebbe da attaccare sto post alla cattedrale della contemporanea simbolica wittemberg...
:-)
cloro