I tafazzi cazzoni della sinistra


Volevo parlare di altro, ma come non commentare questo articoletto di Repubblica?Ammesso e non concesso che questi signori abbiano una qualche credibilità nell'analisi dei dati (temo che siano gli stessi che raccontavano dei 2 punti di distacco tra le coalizioni).
Ora i tafazzi dell'ex arcobaleno, quelli che quando parlano aprono mille parentesi e che si sono turati il naso soffocandosi, dovrebbero spiegarci perché si lamentano.
In fondo sono entrati a pieno titolo nel nuovo millennio, un pò in ritardo ma adesso ci stanno pure loro.
Hanno Calearo e Colanino che gli dettano la linea ed Ichino che gli risolverà il problema della precarietà.
Ora che rompano i coglioni a quelli come me, modestamente,che è da due anni che scrivevano e raccontavano di un governo impopolare tra il popolo mi pare veramente troppo.
Adesso hanno iniziato, dopo aver militato in partiti di stampo stalinista, con la tiritera del socialismo del 2000.
Di voler sostituire le cuffiette del call center alla falce e martello e amenità varie.
Da questo punto di vista noi siamo più avanti di loro.
Manco li abbiamo votati i residui del 900 (è ironico per quelli lenti).

Mi riesce difficile in questo periodo essere serio. Mi ricorda, l'epoca, la parabola di molti che si trovarono alla fine di una stagione senza il pannolone a parargli il culo.
Erano i teorici dell'entrismo (in soldoni entriamo nel PCI per cambiarlo da dentro) e si sono ritrovati a tavola con Silvio Berlusconi ad occuparsi del marketing delle sue aziende.

Io penso che per mettere fine alla loro agonia devono, respirando forte, togliersi il pensiero tutto d'un botto.
Un pezzo di strada l'avete fatta, adesso entrate in massa nel PDL, magari lo cambierete e lo influenzerete da dentro. Sarete in compagnia, ci sono già la Maiolo, la moglie di Gaber (il defunto) ed altri ancora.
L'altro vantaggio, economico, sarà quello di risparmiare quattrini dall'analista e finalmente avrete ritrovato un'identità. Da testa di cazzo ma è pur sempre qualcosa.

Da Repubblica:
ROMA
- La sinistra si è liquefatta nelle urne e più o meno metà dei suoi voti sono finiti nel carniere di Walter Veltroni e Antonio Di Pietro. E qualche cosa ha raccolto il Pdl di Silvio Berlusconi. I dati arrivano da una prima ricerca condotta da Consortium per Rai e Sky sui flussi elettorali. E i numeri non lasciano dubbi su dove sono finiti i voti che Bertinotti, Diliberto e Pecoraro Scanio avevano nel 2006. Il 40, 3 per cento dei voti di Rifondazione è passato al Pd. E il 6,3 per cento ha preso la via dell'Italia dei Valori. Il totale fa 46,9 per cento. Ancora più alto il dato che riguarda il Pdci. Il 48,1 per cento dei voti è finito a Veltroni e il 6,4 per cento a Di Pietro. Complessivamente si tratta del 55,5 per cento dei consensi dei comunisti italiani. Infine i Verdi. Al Pd è andato il 45,1 per cento e all'Idv l'11,3 per cento. La somma fa 56,4 per cent

Commenti

Anonimo ha detto…
il tuo commento sul riposizionamento di Folena è strepitoso. Da domani sarò sempre qui..Saluti dal Sud italia.Gianluca

Post popolari in questo blog

Meglio di così si muore

L'odio di classe