Memoria partigiana

Proveranno a cancellare la memoria.Noi siamo e saremo qui ad impedirlo.Trasmetteremo ai nostri figli le immagini ed i ricordi di quelli che sono morti, di quelli finiti in galera.Trasmetteremo l'idea della resistenza come di un dovere per dare significato ad una vita che, altrimenti, sarebbe sbiadita e senza significato.
Trasmetteremo l'idea di vivere con la schiena dritta.Non ci piegheranno con le loro prebende.Oggi, forse, ci sentiamo soli.Come si sentirono soli loro.Una solitudine a cui seppero reagire.Da comunisti.
W la resistenza.


Foto segnaletica di Panzarini Lino, partigiano comunista fucilato

Commenti

BC. Bruno Carioli ha detto…
Non cancelleranno nè storia, nè memoria.
W il 25 Aprile.
Anonimo ha detto…
embè? qual'è il programma politico di questa foto? mi aiuta a pagare il mutuo? mi cresce lo stipendio? mi fa stare tranquillo che mia figlia a milano non venga stuprata?
mi solleva dal dover aiutare mia madre che ha una pensione di 500 euro al mese? mi fa intavvedere che il degrado della mia città calerà?
mi dispiace ma continuo a votare berlusconi e voi continuate a macinare acqua
Anonimo ha detto…
x Basta
Pare che la Resistenza ci sia stata proprio per assicurare questi diritti ai cittadini, visto che l'antesignano di Berluskaz aveva mandato soldati a morire in guerra e aveva condotto l'Italia alla miseria ed all'insicurezza
Anonimo ha detto…
Mario...ricitato e rilinkato da me.
;)
pietro ha detto…
Non so se è un bene o un male, ma la maggior parte delle persone è convinta che l'Italia sia stata liberata dal'esercito Alleato, e che se fosse stato per la resistenza Mussolini sarebbe durato come Franco.
Questa idea è rinforzata dall'abitudine di descrivere la Resistenza in termini retorici e sentimentali, la domanda che faccio quando sento parlare di resistenza è "quali sono stati i risultati concreti ottenuti dalla resistenza nella lotta contro il fascismo?".
Purtroppo questa domanda normalmente ammutolisce l'interlocutore.
sull'importanza della memoria penso possa bastare questa frase di Marx
"La rivoluzione sociale del secolo decimonono non può trarre la propria poesia dal passato, ma solo dall’avvenire. Non può cominciare a essere se stessa prima di aver liquidato ogni fede superstiziosa nel passato. Le precedenti rivoluzioni avevano bisogno di reminiscenze storiche per farsi delle illusioni sul proprio contenuto. Per prendere coscienza del proprio contenuto, la rivoluzione. dei secolo decimonono deve lasciare che i morti seppelliscano i loro morti. Prima la frase sopraffaceva il contenuto; ora il contenuto trionfa sulla frase."
K. MARX, Il 18 Brumaio di L. Bonaparte
mario ha detto…
A parte la constatazione che Marx viene citato a sproposito in questo caso. Qui non c'è da seppellire nessuno,è memoria di una storia che ha visto un pò di Italiani (non tutti) liberarsi se non altro dalla connivenza che li aveva portati ad applaudire della gente in camicia nera mentre li mandava al macello.E Marx in quella frase si riferiva alla necessità di trarre insegnamenti dalla rivoluzione non certamente di seppellire la memoria.
Potremmo citare, se ci piace Marx, quella frase in cui si dice che la critica delle armi deve sostituire l'arma della critica quando è il momento.
Certo fosse per quelli come Pietro il problema per loro non esisterebbe in nessun caso, non credo che si sarebbero fatti venire il dubbio di abbracciare le armi con o senza alleati.
Per il nazistello che ha il problema della politica e del programma, il programma è proprio quello che testimonia la foto:vivere e non sapravvivere.
pietro ha detto…
La mia osservazione era solo: senza dubbio la Resistenza è stata qualcosa di importante, ma nel senso in cui la descrivi tu, di una dimostrazione di coraggio e libertà individuale.
A me sembra abbastanza chiaro che Marx nella frase citata diceva che le rivoluzioni si fanno guardando avanti, non facendo retorica sul passato.
Perchè se c'è una cosa evidente è che a rivoluzione di cui parlava Marx non è mai avvenuta.
mario ha detto…
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
mario ha detto…
A parte la considerazione sulle cifre (45mila morti e 22mila feriti tra quanti furono partigiani)nessuno(tra chi il partigiano lo ha fatto) vuole imbarcare su quel carro gente che ha semplicemente cambiato bandiera perchè così conveniva dal 45 in poi.Ed è appunto questa considerazione ed il valore che ha la celebrazione di decine di migliaia di uomini e donne che abbracciarono il fucile, la forza storica di quel messaggio.testimonia che non tutti guardarono dall'altra parte quando così sarebbe stato conveniente.Ed è una resistenza che ha radici già a parma, con i suoi morti, nel 22.
la foto di quel compagno è la testimonianza di un comunista che era tale anche nel 31, quando gli italiani (in maggioranza) vestivano il fez.Lui ha portato avanti la sua lotta e la sua convinzione sacrificando la vita.
Capisco che varrebbe la pena trattare l'argomento come un residuato storico che non suscita emozioni ma noi siamo qui esattamente per il contrario. Non per fare retorica ma per guardare avanti portandoci dentro lo spirito ed il coraggio di quelle persone.

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