Ribellarsi è giusto
Quello che segue al fondo è un estratto di ciò che commenta quel genio di D'Avanzo, su Repubblica, parlando della situazione di Chiaiano.Se non fosse un fustigatore di un certo modo di fare giornalismo ci sarebbe solo da lasciar perdere.Tra tanti coglioni che discettano e fanno opinione uno in più cosa volete che sia.
Solo che lui è quello che critica un certo modo di fare giornalismo.Se non altro quel modo mette in fila una serie di notizie.Ma lui che fa?
Lui mischia ad arte situazioni diverse, fa un bibitone in cui non parla del perché accade una cosa ma del come.Un formalismo perfetto che, oltre che dire cose che andrebbero un minimo documentate, lascia dietro di se notizie più di spessore.Un modo di narrare con un po' di stereotipi (gli ultras cocainomani), tanto per stare nel campo delle banalità modello pizza e mandolino.
Ad esempio perché non dice, il nostro, che nel decreto del governo sulle discariche qualcuno,per pararsi il culo ha previsto il fatto che, non potendo distinguere, tra i rifiuti ci siano anche materiali dannosi per la salute umana?E perché questo? Perché così si evitano denunce.
Se il problema è uno squallido abbattimento del valore immobiliare di qualche malavitoso che faccia nomi e cognomi. Che scriva "il signor x ha assoldato il signor y per fare solo casino".
E invece lui viaggia sui massimi sistemi.Provi lui a fare qualche inchiesta sulla camorra, a raccontarci, dando nome e cognome, quali sono gli imprenditori del Nord e del Sud che hanno avvelenato, coscienti, mezza Campania.
A lui non interessano le ragioni, lui costruisce disinformazione ed alimenta così lo scontro.
In un paese come il nostro in cui si scopre che in Abruzzo ci sono soggetti conniventi che barano sui risultati delle analisi dell'acqua, facendola bere agli abruzzesi, per non mettere in crisi interessi, in cui fermano la costruzione di un supermercato perché si accorgono che le analisi del terreno danno come riscontro la presenza di materiale altamente inquinante in un rapporto di 200 a 1 contri il 5 a 1 stabilito per legge, nel quale un giornale come il suo mette in un angolo il risultato delle ultime ricerche scientifiche su quanto disastro hanno provocato gli inceneritori in tema di cancro (questo il testo :“Nelle popolazioni che vivono in prossimità di impianti di incenerimento dei rifiuti è stato riscontrato un aumento dei casi di cancro dal 6 al 20 per cento.Lo dice una ricerca, resa pubblica dall’istituto statale di sorveglianza sanitaria francese, l’ultima delle 435 ricerche consultabili presso la biblioteca scientifica internazionale Pub Med (www.ncbi.nim.nih.gov) che rilevano danni alla salute causati dai termovalorizzatori per le loro emissioni di diossina, prodotta dalla combustione della plastica insieme ad altri materiali. Questa molecola deve la sua micidiale azione ala capacità di concentrarsi negli organismi viventi e di penetrare nelle cellule. Qui va a “inceppare” uno dei principali meccanismi di controllo del Dna, scatenando le alterazioni dei geni che poi portano il cancro e le malformazioni neonatali.”),il problema è la rivolta di quella gente o il sistema che l'ha prodotta? Il problema sono quelle donne o amministratori che non amministrano e politici conniventi con la criminalità?La questione è l'ordine o la salute della gente?
Quelli che propongono le soluzioni sono gli stessi che hanno prodotto i disastri.Contro questa gente ribellarsi è giusto.
Da Repubblica.
"Non c'è la camorra con la C maiuscola e sarebbe un errore enfatizzarne la potenza, la pervasività. È delinquenza di quartiere che ha piccoli interessi edilizi intorno alle cave e li vedrebbe impoveriti dallo smaltimento dei rifiuti. Ingaggia bande di ultras, facili alla cocaina, già viste in azione nella "battaglia" di Pianura, intorno ai roghi dei capi rom di Ponticelli. È questa delinquenza che sfida lo Stato e ha la possibilità di farcela soltanto se protetta dalla presenza di bambini, donne, anziani. Senza questa inconsapevole difesa, è perduta. E' contro di essa che dovrebbe muovere una prova di forza del governo che ci si augura non sia indiscriminata, brutale ostentazione muscolare."
Solo che lui è quello che critica un certo modo di fare giornalismo.Se non altro quel modo mette in fila una serie di notizie.Ma lui che fa?
Lui mischia ad arte situazioni diverse, fa un bibitone in cui non parla del perché accade una cosa ma del come.Un formalismo perfetto che, oltre che dire cose che andrebbero un minimo documentate, lascia dietro di se notizie più di spessore.Un modo di narrare con un po' di stereotipi (gli ultras cocainomani), tanto per stare nel campo delle banalità modello pizza e mandolino.
Ad esempio perché non dice, il nostro, che nel decreto del governo sulle discariche qualcuno,per pararsi il culo ha previsto il fatto che, non potendo distinguere, tra i rifiuti ci siano anche materiali dannosi per la salute umana?E perché questo? Perché così si evitano denunce.
Se il problema è uno squallido abbattimento del valore immobiliare di qualche malavitoso che faccia nomi e cognomi. Che scriva "il signor x ha assoldato il signor y per fare solo casino".
E invece lui viaggia sui massimi sistemi.Provi lui a fare qualche inchiesta sulla camorra, a raccontarci, dando nome e cognome, quali sono gli imprenditori del Nord e del Sud che hanno avvelenato, coscienti, mezza Campania.
A lui non interessano le ragioni, lui costruisce disinformazione ed alimenta così lo scontro.
In un paese come il nostro in cui si scopre che in Abruzzo ci sono soggetti conniventi che barano sui risultati delle analisi dell'acqua, facendola bere agli abruzzesi, per non mettere in crisi interessi, in cui fermano la costruzione di un supermercato perché si accorgono che le analisi del terreno danno come riscontro la presenza di materiale altamente inquinante in un rapporto di 200 a 1 contri il 5 a 1 stabilito per legge, nel quale un giornale come il suo mette in un angolo il risultato delle ultime ricerche scientifiche su quanto disastro hanno provocato gli inceneritori in tema di cancro (questo il testo :“Nelle popolazioni che vivono in prossimità di impianti di incenerimento dei rifiuti è stato riscontrato un aumento dei casi di cancro dal 6 al 20 per cento.Lo dice una ricerca, resa pubblica dall’istituto statale di sorveglianza sanitaria francese, l’ultima delle 435 ricerche consultabili presso la biblioteca scientifica internazionale Pub Med (www.ncbi.nim.nih.gov) che rilevano danni alla salute causati dai termovalorizzatori per le loro emissioni di diossina, prodotta dalla combustione della plastica insieme ad altri materiali. Questa molecola deve la sua micidiale azione ala capacità di concentrarsi negli organismi viventi e di penetrare nelle cellule. Qui va a “inceppare” uno dei principali meccanismi di controllo del Dna, scatenando le alterazioni dei geni che poi portano il cancro e le malformazioni neonatali.”),il problema è la rivolta di quella gente o il sistema che l'ha prodotta? Il problema sono quelle donne o amministratori che non amministrano e politici conniventi con la criminalità?La questione è l'ordine o la salute della gente?
Quelli che propongono le soluzioni sono gli stessi che hanno prodotto i disastri.Contro questa gente ribellarsi è giusto.
Da Repubblica.
"Non c'è la camorra con la C maiuscola e sarebbe un errore enfatizzarne la potenza, la pervasività. È delinquenza di quartiere che ha piccoli interessi edilizi intorno alle cave e li vedrebbe impoveriti dallo smaltimento dei rifiuti. Ingaggia bande di ultras, facili alla cocaina, già viste in azione nella "battaglia" di Pianura, intorno ai roghi dei capi rom di Ponticelli. È questa delinquenza che sfida lo Stato e ha la possibilità di farcela soltanto se protetta dalla presenza di bambini, donne, anziani. Senza questa inconsapevole difesa, è perduta. E' contro di essa che dovrebbe muovere una prova di forza del governo che ci si augura non sia indiscriminata, brutale ostentazione muscolare."
Commenti
è chiaro che qualcuno deve prendersi una discarica o di un "termovalorizzatore", ma almeno lo si compensi un po' dei cancro che avrà (sgravi fiscali, zero-tasse, servizi pubblici extra, asili nido gratis....).
io non sono un ingegnere e non so se esista un'alternativa valida oltre al massimo riciclaggio possibile ai termovalorizzatori (che comunque dovranno bruciare una percentuale ineliminabili di rifiuti non riciclabili).
e parte produrre tutto il possibile e consumare in modo da non avere troppi sprechi, magari una discarica occorre tenersela.
ma che almeno sia riconosciuto un minimo apprezzabile in termini di compensazione.
invece abbiamo il solito stato: forte con i deboli e cagasotto con i forti.