Giustizia di classe


La politica del “compagno” Berlusconi si sta concretizzando in una serie di iniziative che sembrano portare indietro l'orologio della storia.
In primo luogo quello che salta all'occhio è la questione della sospensione dei processi perché, questa è la tesi, lui non vuole essere messo sotto ricatto da una banda di magistrati epigoni di Beria e Stalin.
A ieri non mi è mai capitato di leggere nulla che confutasse una delle motivazioni addotte, cioè quella per cui già in altri paesi europei è così. Le maggiori cariche dello stato godono del privilegio di vedere sospese tutte le iniziative di tipo giudiziario che le riguardano.
A prescindere da quella che è la mia personale opinione, che è in ogni caso un privilegio inammissibile, mi è capitato sotto gli occhi quello che scrive Michele Ainis, ieri, sulla Stampa.
La tesi che confuta ciò che è il Berluscazz pensiero è la seguente:

1- Il riferimento alla legislazione francese è improprio in quanto
a- la costituzione francese non ospita una norma chiara al riguardo
b- per molti anni quella norma è stata interpretata circoscrivendo l'immunità del presidente (della repubblica e non del consiglio) ai soli reati funzionali.
c-In tutte le costituzioni occidentali, eccezion fatta per Belgio e Spagna, non esiste immunità di alcun genere per i delitti comuni (compreso spaccio di droga, truffa etc.)
d- La Francia rappresenta un'eccezione, giacché l'immunità totale riguarda i re, non i capi di stato Repubblicani.
2- Questi reati (quelli funzionali) corrono già in Italia, come altrove, su un binario separato. Gli altri no “perché nel 1947 i costituenti pensavano che in tale ipotesi l'interessato si sarebbe dimesso un minuto dopo.”
3- Il presidente degli USA risponde come un privato cittadino per i delitti commessi in quanto tale e viene citata, al riguardo, la corte suprema che in occasione dello scandalo Watergate scrisse:” La dottrina della separazione dei poteri non può fondare un'immunità del presidente assoluta e generalizzata”.
4-Sempre negli USA Clinton fu condannato al pagamento di una somma di denaro, in seguito al processo per molestie sessuali che gli aveva intentato Paula Jones.
Eventuali obiezioni sul merito prego indirizzarle allo scrivente.

Veniamo ora al punto.
La separazione delle possibilità date alla casta (somma di classe politica e classe sociale “agiata”) è già di per sé in quelli che sono i costi ed i tempi per poter accedere a sentenze che diano giustizia.
Se uno volesse rendere “giustizia” ai cittadini, dovrebbe percorrere una strada che sia quella della definizione di una sentenza in tempi ragionevoli e certi,mettendo sullo stesso piano le persone indipendentemente dalle loro possibilità economiche.
Berlusconi ha la possibilità, come altri, di “gestire” un processo in funzione di tempi che gli garantiscano in ogni caso l'immunità.
Non è a caso che noi vetero comunisti continuiamo, ostinatamente, a parlare di giustizia di classe.

In questa roba è veramente comico (tragico in realtà) vedere il modo surreale in cui la materia viene trattata dai partiti dell'ordine e come non viene trattata dagli altri.
Ma come, ci riempite le strade di polizia e carabinieri,blindate le frontiere e volete mettere in un lager, per 18 mesi, uno (bambino o adulto che sia) perché commette il “reato” di non avere il permesso di soggiornare nel nostro amabile paese, ritenete più grave una canna fatta da un adolescente e vi rifiutate di far processare gente che dovrebbe essere “intonsa” per avere l'autorità morale di fare prediche sulle regole agli altri?
Non sarebbe il caso di rendere celere quel processo costruendo per lui, come per i processi sulle morti bianche, una corsia preferenziale fatta da procedure che snelliscano il tutto?
E invece questi mettono la monnezza sotto il tappeto.
Però occhio se fate i posteggiatori abusivi o se vendete un CD taroccato. E, cari miei, lì non si transige e sono cazzi amari.
Di questo, però, onore al merito anche ai "compagni" del PD.

Commenti

Anonimo ha detto…
"Non si transige e sono cazzi amari"??? Ue', scherzi? :-DD
In Italia la giustizia penale è allo sfascio, non esiste certezza dei reati né delle pene, condanne e esecuzione delle stesse sono del tutto erratiche e casuali (finisce in galera un truffatore su dieci, un ladro su venti, ecc.), le carceri sono fatiscenti, metà degli imputati può rendersi irreperibile in 24 ore o giù di lì, il sistema del recupero delle spese di giustizia è pateticamente inefficace. Di fronte a un disastro simile, Berlusconi e C. sono solo la ciliegina sulla torta.
L'uncio che ha proposto un piano organico, a mia conoscenza, è stato Flick col programma del primo governo Prodi. Non se n'è fatto quasi nulla e questo è quanto.

Se la mettiamo in termini di "giustizia di classe" (cosa che peraltro mi sembra difficilmente possa andare d'accordo con discorsi sulla classe politica come Casta: qui siamo vicini non a Marx, ma a Mosca e Pareto, mi sembra), toccherebbe affrontare questo tipo di problemi, e cominciare a capire che l'unica giustizia "democratica" che esiste è quella che funziona (i ricchi non hanno bisogno della giustizia efficiente, così come non hanno bisogno dell'istruzione, della sanità, delle poste, dei telefoni ecc.) e che uan giustizia che funziona è comaptibile con tanti modelli diversi (con immunità funzionale, con immunità generale, con separazione delle carriere o senza, con obbligatorietà o discrezionalità dell'azione penale, con sistema accusatorio o inquisitorio, ecc.).
Ciao.
mario ha detto…
Sicuramente, KK, una giustizia deve funzionare dopo di che le norme che sanzionano i comportamenti lo fanno anche in funzione di quelli che sono gli interessi ed i valori che, in qualche modo, si vogliono rappresentare .
BC. Bruno Carioli ha detto…
Caro mario, una "strana" cosa striscia per l'Italia.
Il capo del governo addita al popolo chi sono i nemici, monopolizza le Istituzioni e l'informazione a suo uso e consumo ( ha fatto una conferenza stampa per annunciarne un'altra ).
Oltre alle leggi ad personam vuole a che i sacramenti personalizzati.
Mala tempora currunt.
Anonimo ha detto…
A mio parere qualsiasi immunità è di danno al sistema giustizia e non porta ad alcun vantaggio per il sistema sociale nel suo insieme

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