Come pensare al futuro?
Partiamo da questo post:
Ugo Bardi
Fonte: http://www.aspoitalia.blogspot.com/
Tempo fa, Luca Mercalli mi ha raccontato di un dibattito che aveva avuto con non so più quale assessore a proposito del proposto aeroporto di Ampugnano, vicino a Siena. All'assessore che sosteneva la necessità di "sviluppo" e quindi dell'aeroporto, Mercalli aveva fatto notare che il mondo stava cambiando rapidamente e che la crisi dei combustibili fossili avrebbe reso inutili anche gli aeroporti esistenti, figuriamoci farne di nuovi. Al che, dopo vari ragionamenti, l'assessore aveva sbottato con una frase emblematica "non posso pensare a un mondo diverso dall'attuale". (Ne ho già parlato in questo post ).
E' curioso questo rifiuto assoluto di pensare. Soprattutto, è curioso che questo rifiuto di immaginare il cambiamento non ci arriva da un sacerdote sumero di Inanna di cinquemila anni fa, che - possiamo immaginare - aveva buoni motivi per pensare che il mondo non sarebbe cambiato molto durante la sua vita. Ma, anche i sumeri hanno finito per sparire, pur rimanendo più o meno gli stessi per migliaia di anni. Oggi, poi, il mondo cambia a una rapidità tale che ne siamo continuamente spiazzati. Eppure, i nostri assessori, politici, "esperti", decisori, eccetera, continuano ad agire come se tutto quello che succede oggi debba per forza continuare a succedere per sempre, anzi, di più. Non possono pensare a un mondo diverso dall'attuale
Proviamo invece a pensarci. Pensiamo a un po' di quelle cose che tutti diamo per scontate. Lo saranno ancora nel prossimo futuro?
- I nostri risparmi sono al sicuro nelle banche.
- E' bene investire negli immobili dato che i prezzi aumentano sempre.
- I centri commerciali sono pieni di gente che compra.
- Non si può fare a meno dell'automobile
- Gli immigrati vengono in Italia attratti dalla nostra ricchezza.
- Si producono sempre più rifiuti e percio' dobbiamo costruire nuovi inceneritori
- Nelle nostre città, il problema principale è il traffico eccessivo
- La vita media continua ad aumentare grazie ai progressi della scienza medica
- Il nostro problema alimentare è il sovrappeso
- I nostri diritti sono garantiti da un governo democraticamente eletto
E proviamo ad immaginare il futuro rispondendo alle cose che diamo per scontate.
Personalmente ho una idea del futuro che dipende anche dalla mia età e dalla energia che mi rimane per rincorrere sogni o "costruzioni" che hanno uno spazio temporale molto limitato.
Potessi scegliere a breve cambierei città, o meglio mi sposterei in una casa fuori Torino dove ci sia spazio per un orto ed un cortile a disposizione. Lo farei insieme ad altre tre o quattro famiglie per condividere sia lo spazio comune che l'investimento per l'acquisto (della casa.)Concepirei il tutto in modo da garantire l'indipendenza dei nuclei famigliari;non penserei ad una comune ma ad un gruppo di persone che condividono servizi e spazi per alleggerire i costi da sopportare per vivere.Acquisto di cibo,libri,fitnees,energia etc.
Cercherei di imparare un "mestiere" che abbia come "know how" la capacità di riciclare o riutilizzare le cose che vengono buttate via.Mi posizionerei in modo da poter andare a fare la spesa quasi tutti i giorni in bicicletta.Consumerei in funzione di ciò di cui ho bisogno.Imparerei a coltivare la terra.
Butterei il televisore e spenderei "soldi" per connettermi al resto del mondo attraverso internet.
Cercherei di convincere gli altri a condividere delle risorse per la comunità come, ad esempio, la mobilità utilizzando un vettura o due al massimo.
Ristrutturerei la casa guardando a due questioni : l'acqua e l'energia.Cercherei soluzioni che soddisfino l'autosufficienza sfruttando fonti rinnovabili.
La casa dovrebbe avere mura spesse che conservino il fresco d'estate ed il caldo d'inverno.Obbligherei (!!) ognuno degli abitanti a strutturare una stanza insonorizzata, in ogni appartamento, in cui si possa ascoltare liberamente la musica al volume che ci pare.
Adatterei una stanza per un ospite e proverei, saltuarialmente, ad affittarla.
Mi cercherei una sedia a dondolo orientata dove tramonta il sole ed aspetterei così la sera.
La chiamiamo regressione, decrescita? ha impatto sui consumi? determina una caduta del Pil questo modo di vivere? Non ne ho idea e non esiste una risposta.Svilupperebbe un altro modello economico? Può darsi.
Ah, dimenticavo. Con i pochi sodi risparmiati penserei solo ad organizzarmi un viaggio.
Ugo Bardi
Fonte: http://www.aspoitalia.blogspot.com/
Tempo fa, Luca Mercalli mi ha raccontato di un dibattito che aveva avuto con non so più quale assessore a proposito del proposto aeroporto di Ampugnano, vicino a Siena. All'assessore che sosteneva la necessità di "sviluppo" e quindi dell'aeroporto, Mercalli aveva fatto notare che il mondo stava cambiando rapidamente e che la crisi dei combustibili fossili avrebbe reso inutili anche gli aeroporti esistenti, figuriamoci farne di nuovi. Al che, dopo vari ragionamenti, l'assessore aveva sbottato con una frase emblematica "non posso pensare a un mondo diverso dall'attuale". (Ne ho già parlato in questo post ).
E' curioso questo rifiuto assoluto di pensare. Soprattutto, è curioso che questo rifiuto di immaginare il cambiamento non ci arriva da un sacerdote sumero di Inanna di cinquemila anni fa, che - possiamo immaginare - aveva buoni motivi per pensare che il mondo non sarebbe cambiato molto durante la sua vita. Ma, anche i sumeri hanno finito per sparire, pur rimanendo più o meno gli stessi per migliaia di anni. Oggi, poi, il mondo cambia a una rapidità tale che ne siamo continuamente spiazzati. Eppure, i nostri assessori, politici, "esperti", decisori, eccetera, continuano ad agire come se tutto quello che succede oggi debba per forza continuare a succedere per sempre, anzi, di più. Non possono pensare a un mondo diverso dall'attuale
Proviamo invece a pensarci. Pensiamo a un po' di quelle cose che tutti diamo per scontate. Lo saranno ancora nel prossimo futuro?
- I nostri risparmi sono al sicuro nelle banche.
- E' bene investire negli immobili dato che i prezzi aumentano sempre.
- I centri commerciali sono pieni di gente che compra.
- Non si può fare a meno dell'automobile
- Gli immigrati vengono in Italia attratti dalla nostra ricchezza.
- Si producono sempre più rifiuti e percio' dobbiamo costruire nuovi inceneritori
- Nelle nostre città, il problema principale è il traffico eccessivo
- La vita media continua ad aumentare grazie ai progressi della scienza medica
- Il nostro problema alimentare è il sovrappeso
- I nostri diritti sono garantiti da un governo democraticamente eletto
E proviamo ad immaginare il futuro rispondendo alle cose che diamo per scontate.
Personalmente ho una idea del futuro che dipende anche dalla mia età e dalla energia che mi rimane per rincorrere sogni o "costruzioni" che hanno uno spazio temporale molto limitato.
Potessi scegliere a breve cambierei città, o meglio mi sposterei in una casa fuori Torino dove ci sia spazio per un orto ed un cortile a disposizione. Lo farei insieme ad altre tre o quattro famiglie per condividere sia lo spazio comune che l'investimento per l'acquisto (della casa.)Concepirei il tutto in modo da garantire l'indipendenza dei nuclei famigliari;non penserei ad una comune ma ad un gruppo di persone che condividono servizi e spazi per alleggerire i costi da sopportare per vivere.Acquisto di cibo,libri,fitnees,energia etc.
Cercherei di imparare un "mestiere" che abbia come "know how" la capacità di riciclare o riutilizzare le cose che vengono buttate via.Mi posizionerei in modo da poter andare a fare la spesa quasi tutti i giorni in bicicletta.Consumerei in funzione di ciò di cui ho bisogno.Imparerei a coltivare la terra.
Butterei il televisore e spenderei "soldi" per connettermi al resto del mondo attraverso internet.
Cercherei di convincere gli altri a condividere delle risorse per la comunità come, ad esempio, la mobilità utilizzando un vettura o due al massimo.
Ristrutturerei la casa guardando a due questioni : l'acqua e l'energia.Cercherei soluzioni che soddisfino l'autosufficienza sfruttando fonti rinnovabili.
La casa dovrebbe avere mura spesse che conservino il fresco d'estate ed il caldo d'inverno.Obbligherei (!!) ognuno degli abitanti a strutturare una stanza insonorizzata, in ogni appartamento, in cui si possa ascoltare liberamente la musica al volume che ci pare.
Adatterei una stanza per un ospite e proverei, saltuarialmente, ad affittarla.
Mi cercherei una sedia a dondolo orientata dove tramonta il sole ed aspetterei così la sera.
La chiamiamo regressione, decrescita? ha impatto sui consumi? determina una caduta del Pil questo modo di vivere? Non ne ho idea e non esiste una risposta.Svilupperebbe un altro modello economico? Può darsi.
Ah, dimenticavo. Con i pochi sodi risparmiati penserei solo ad organizzarmi un viaggio.
Commenti
Se senti in giro, noi siamo in tre e con due gatti.;-))