Marx Karl, comunista


Nella antologia dedicata a Karl Marx da Enrico Donaggio c'è una sezione dedicata all'uomo ed a come veniva tratteggiato da altri e come lui si vedeva.
Nella descrizione di casa sua c'è il disordine dell'ambiente
"Marx abita in uno dei peggiori quartieri di Londra e di conseguenza dei più economici", "In tutta la sua casa non si trova un mobile pulito e in buono stato;tutto è rovinato, logoro, a pezzi...ovunque regna il massimo disordine"
"Quando si entra in casa Marx il fumo del carbone e del tabacco è così denso che al primo colpo si brancola come in una spelonca"
"Ma tutto ciò non procura a Marx il minimo imbarazzo.L'accoglienza è la più amichevole;la pipa, il tabacco e tutto quello che si trova in casa viene offerto con la massima cordialità"
Di lui si scrive ancora" La sua superiorità intellettuale esercita un'influenza irresistibile su chi lo circonda....è un pessimo amministratore e conduce una vera esistenza da zingaro."

Per la polizia i segni particolari sono rappresentati da a) il suo modo di parlare e i suoi gesti ricordano qualcosa della sua origine ebraica; b) è astuto, freddo e deciso.

Quello che Marx preferiva è descritto in "un questionario di Proust" in cui Karl offre uno spaccato di ciò che lui pensava circa le virtù ed i difetti dell'uomo:
La virtù che preferisci: La semplicità
La virtù che preferisci in un uomo: La forza
in una donna : La debolezza

La tua qualità principale: la determinazione
La tua idea della felicità: Lottare
Quella dell'infelicità: La sottomissione
Il difetto che detesti di più: Il servilismo
Quello che scusi: La credulità

Il tuo scrittore preferito: Diderot
L'eroe preferito: Spartaco,Keplero
L'eroina preferita: la Margherita del Faust

Il colore preferito:Il rosso
Il nome preferito: Laura, Jenny

Il ritratto che ne dette sua figlia è in un breve articolo uscito sul mensile Progress nel Maggio del 1883
"Della sua impressionante personalità, della sua immensa erudizione, del suo spirito e humour, della sua gentilezza e simpatia non spetta a me parlare.Per concludere, tutti gli elementi formavano in lui una tale armonia da indurre la Natura a levarsi in piedi e dire al mondo intero:"Questo è un uomo"

Del suo lavoro e del suo pensiero voglio ricordare, attraverso le sue parole prima e quelle di Engels poi, quello che è stato il messaggio più profondo:

"nella produzione sociale della loro esistenza, gli uomini entrano in rapporti determinati, necessari, indipendenti dalla loro volontà, in rapporti di produzione che corrispondono ad un determinato grado di sviluppo delle loro forze produttive materiali.L'insieme di questi rapporti di produzione costituisce la struttura economica della società, ossia la base reale sulla quale si eleva una sovrastruttura giuridica e politica e alla quale corrispondono forme determinate della coscienza sociale.Il modo di produzione della vita materiale condiziona, in generale, il processo sociale, politico e spirituale della vita.Non è la coscienza degli uomini che determina il loro essere, ma è, al contrario, il loro essere sociale che determina la loro coscienza."

" secondo la concezione materialistica della storia, la produzione e riproduzione della vita reale è nella storia il momento in ultima istanza determinante.Di più né io né Marx abbiamo mai affermato.Se ora qualcuno distorce quella affermazione in modo che il momento economico rappresenti essere l'unico determinante, trasforma quel principio in una frase fatta insignificante, astratta e assurda."

Mi chiedo cosa ci sia di più moderno e profondo di uno strumento di navigazione, anche per il presente, del pensiero di quelle persone.

Commenti

Anonimo ha detto…
Aggiungo la descrizione che ne fa Moses Hess :

"egli unisce in sé lo spirito più mordace con la più profonda serietà filosofica: immaginati Rousseau, Voltaire, d'Holbach, Lessing, Heine e Hegel fusi in una sola persona... ecco il dottor Marx »

E su questo sito un intervista che Marx rilasciò
http://xoomer.alice.it/primomaggiointernazionalista/testi/marx/intervista_a_marx.htm
Rouge ha detto…
Bel post, condivido. Bisogna ripartire da qui.
Anonimo ha detto…
hai dimenticato di dire un paio di cose:
che si chiavava con regolarità ossessionante la serva (i cui figli regolarmente mollava al berefotrofio) e che viveva alle spalle degli altri(dato che non guadagnava mai abbastanza)...
se si aggiunge che riusciva a essere antisemita pur essendo ebreo, il quadretto è un po' più completo...
caposkaw
mario ha detto…
Ti sbagli con la biografia di Benito e con quella di Berlusconi.
Amici tuoi fascio di merda.

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