Morti ammazzati
In Brasile dal 1996 al 2006 ci sono stati 465.000 morti per fatti di sangue. Nel solo 2006 17.312 persone di età compresa tra 14 e 25 anni sono state uccise, erano 13.186 nel 1996.
Pur in una situazione che mostra, dal 2004, una inversione sui grandi numeri il dato sugli omicidi che riguardano la popolazione giovane evidenzia un trend allarmante.Su questa fascia di popolazione l'aumento medio registrato è superiore alla percentuale di crescita della popolazione.
Negli USA gli omicidi nel 2005 sono stati 16.692.Anche qui, rispetto alla 1a metà degli anni 90, c'è una riduzione di questa tipologia di eventi.
Se ci si sposta in Sudafrica si può osservare come, questa società, non abbia fatto alcun tipo di progresso.Il tasso di morti violente su 100.000 abitanti è tra i più alti nel mondo (30 su 100.000), con zone in cui il dato medio è il doppio di quello nazionale e non risultano inversioni di tendenza.
Un film brasiliano, uscito di recente, illustra le gesta di un corpo speciale chiamato BoPa. Lì potrete osservare come si tortura, si uccide senza processo e si combatte una guerra non dichiarata.
Nella città di San Paolo, un paio di anni fa, la malavita locale dichiarò guerra alla polizia. Tra poliziotti e delinquenti morirono circa 500 persone nel giro di qualche mese.
Nel suo ultimo libro, intitolato Mac Mafia, Misha Glenny fa un viaggio in quello che lui definisce il nuovo crimine organizzato globale.La ricostruzione del puzzle che definisce i contorni di ciò che si muove e fa sistema in questo mondo lascia allibiti e con poche speranze.
Nuove oligarchie economiche e politiche si sono formate (ad esempio)nei paesi dell'Est, alla caduta del comunismo, imponendo un modo di far soldi al di fuori delle regole codificate e senza tanti scrupoli nei confronti delle leggi locali.
Mentre si combattevano guerre etniche le mafie nazionali (dei paesi in conflitto) concludevano accordi per sfruttare al meglio le opportunità date da un mercato strozzato da sanzioni internazionali, e con una società disposta a qualsiasi cosa per sopravvivere.
Nel momento in cui intere strutture produttive venivano gettate al macero, in quanto non competitive sul mercato globale, si sviluppavano società di servizi di sicurezza con al capo ex generali ed ex agenti dei servizi segreti che, oltre che prestare i propri servigi, disegnavano le regole all'interno delle quali il "libero" mercato si sarebbe dovuto sviluppare.
Insieme alle regole i guardiani di quelle regole, dopo aver regolato i conti per la supremazia del territorio, ne diventavano anche i rappresentanti internazionali nei tavoli che contano.
I soldi non puzzano.E la gente neanche quando può contare su un buon bagno caldo e sapone.Il modo in cui quei soldi vengono "prodotti" sembra essere una questione che sempre più sembra riguardare minoranze.
Rispetto ai dati raccontati prima, quello che viviamo qui da noi sembra una situazione da paese dei puffi.Riamane da chiederci fino a quando ed a che condizioni.E, cosa più interessante, cosa ci ha differenziato fino ad oggi.Un comune denominatore, pur nelle differenze sociali date dai vari contesti, è come la militarizzazione della società e la sua propensione ad accettare l'idea di poter possedere un'arma segni, in molti casi, non un deterrente ma un incentivo nell'uso delle stesse.
A piccoli passi sembra che anche noi ci stiamo dirigendo in quella direzione.Il mix ossessivo dato da messaggi sulla sicurezza messa in discussione (pur in presenza di fenomeni che possono essere circoscritti), il tempo sociale disgregato, la crescita delle tensioni razziali e la creazione di ghetti.La crescita delle differenze e l'intolleranza.
Di fronte alle sfide il nostro piccolo ombelico è proprio insignificante e noi inadeguati.
Commenti
Sfogati lì, il resto lo cancello lo potrai, però, ritrovare a questo indirizzo :
http://pensareinprofondo.blogspot.com/2008/07/questo-spazio-disposizione-dellanonimo.html
lì puoi giocare.Kretina.
Quindi vai dietro la lavagna, il resto sarà cassato....ah,ah,ah.
palle metaforiche? e che sono?