Tema del giorno "Decrescita e consumismo "

Qui una serie di link che rimandano al tema sulla decrescita ed il consumismo:
Teoria della decrescita:
http://osdir.com/ml/culture.internet.rekombinant/2007-08/msg00036.html

Critica di un comunista a Latouche
http://www.gondrano.it/diritti/lab/ecoleants/basso.htm

Decrescita impossibile?
http://www.canisciolti.info/materiali_dettaglio.php?id=7578

Carlo Gambescia ed alcune osservazioni
http://carlogambesciametapolitics.blogspot.com/2007/01/il-libro-della-settimana-qualche.html

Il Marketing ed il consumo
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=4763&mode=thread&order=0&thold=0

Prepararsi psicologicamente
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=4775

Mercalli e la signora Giovanna (leggi intervento)
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=4786

Nei commenti alcuni contributi

Commenti

Anonimo ha detto…
La prima cosa da dire sulla decrescita è che il Comunismo e i Comunisti, Marx e il Marxismo non c'entrano nulla, ma proprio nulla di nulla. Tutto il resto (anche impostare la cosa in termini di "pro o contro") può essere più o meno discutibile, ma è meno grave.
Ciao.
mario ha detto…
Scusa ma che ci azzecca? il tema del giorno è consumismo e decrescita.
Ti riferisci a qualche post in particolare?
Per quanto da te disprezzata è una teoria che mette in relazione consumi, sviluppo e risorse disponibili.
Marx non c'entra, forse, perché all'epoca le questioni erano altre.
Ma Marx è morto (fisicamente), o no?
Anonimo ha detto…
Scusa Mario: prima posti un testo (questo: http://www.gondrano.it/diritti/lab/ecoleants/basso.htm) che spiega piuttosto bene perché la decrescita non è marxismo, ed anzi è pre-marxismo, poi metti il link al pezzo di Francesca sulla decrescita col seguente sottotitolo: "Ragionamenti profondi: della serie i comunisti sono il mio incubo quotidiano", quasi che i comunisti c'entrassero qualcosa.
L'attinenza, a dire la verità, sono io che non ce la vedo.
mario ha detto…
Capisco KK il problema è il post di Francesca.Che peraltro è da un'altra parte.
Ho notato che ci ha scritto un pezzo sul mio titolo(il p.s.).Capisco che sia abituata a sparare sentenze sugli altri credendo forse di essere l'unica che può ogni tanto maramaldeggiare ma, come tanti salottieri di fatto e per dinastia, non sapendo nulla degli altri, di ciò che fanno e che hanno fatto e di come vivono si limita solo a dire cosucce carine di questo tipo:

# il coraggio fisico lo hanno anche i fascisti. Un comunista non teme la prigione, ma non ci va per dare lustro al suo "coraggio", procurarsi una biografia, impressionare i compagni o liberarsi del peso della sua "anima". Ci sono quelli che si mettono a fare aforismi per disgusto di tutto, e quelli che per disgusto di tutto sono pronti al romanzo e magari anche al fatto dello scontro fisico. Agli uni e agli altri questo "Tutto" disgustoso è disposto a fare una carriera e a conferire onori (secondo il clima estetico prevalente, questo "Tutto" può preferire gli aforismi alle sbruffonate, ma non è ostile né agli uni né alle altre). Quelli che nel frattempo vanno in prigione sono i poveracci come il tipo del Pigneto col tatuaggio del Che sul braccio, abbandonati dagli uni e dagli altri, ai quali non è mai venuto in testa di fare un romanzo intimista, di fondare una Lega Antidiffamazione del PIgneto, un Festival del Cinema, una Gastronomia Guerrigliera, un blog furente.
# non è comunista chi vuole

Mi chiedo cosa ci azzecchi lei con i comunisti sudafricani, o mi sono perso qualcosa?O siete comunisti?
Anonimo ha detto…
A' vita è na brioche
n'araput' e' cosce
a panz' che cresce
o figlie che nasce
o cazz' s'ammoscia (o decresce)
e tutt' fernesce...

O' Troll'
Anonimo ha detto…
Versione corretta

A' vita è na brioche
n'araput' e' cosce
a panz' che cresce
o figlie che nasce
se chiamme Latouche
o cazz' s'ammoscia (o decresce)
e tutt' fernesce...
Anonimo ha detto…
Fuori dallo scherzo.
1) Non so se possano uscire proposte volte alla decrescita partendo da un'analisi marxiana.
A fine '800 Marx diceva che sarebbe stata la crescita delle forze produttive a portare alla contraddizione di rapporti di produzione asfittici. Ma oggi cosa si direbbe ?
2)Per valutare bene si dovrebbe, oltre che a ben studiare Marx, studiare anche tutto lo sviluppo del marxismo ed in questo studio vedere quali possono essere i rapporti tra marxismo e questione ecologica (per fare questo bisogna studiare prima i teorici della questione ecologica e cioè Gorz, Passet, Rifkin, Meadows, Georgescu Roegen, Latouche e vedere poi nei tentativi fatti da Bagarolo e O' Connor se sia possibile una sintesi ed in che senso
3)A mio parere una economia controllata socialmente dovrebbe prevedere non l'obbligo, ma la possibilità della decrescita e la possibilità di elaborare parametri diversi dal Pil per valutare i risultati di politica economica dei governi.
4)Ci sono effettivamente consumi superflui (in base ad una ben precisa concezione etico-politica) e la sinistra dovrebbe ripensare un modo per sfuggire alla società dei consumi
5) Un punto di riferimento moderato potrebbe essere l'esperienza dei paesi del nord europa dove l'incidenza dei consumi privati sul Pil è minore che in altri paesi europei. Non si tratta di decrescita, ma di forte Welfare
mario ha detto…
Italo condivido,
è un fatto che il contesto all'interno del quale si muoveva Marx aveva, in termini ambientali, dei problemi diversi rispetto a quelli che abbiamo noi.
Mi riferisco alle risorse su cui ha puntato lo sviluppo (energia), la crescita demografica, il cibo.
Per quanto riguarda i mercati il proliferare di variabili "finanziarie" che complicano non poco la chiave di lettura di quello che accade ad esempio alla relazione che esiste tra domanda ed offerta.
la critica "marxista" alla decrescita parte da un comune denominatore con quella che è la critica che ne fanno parte dalle correnti liberal/economiciste, e cioè il concetto di sviluppo e di crescita delle forze produttive ( e del mercato) e quindi, come conseguenza, del benessere.Il fatto che questa sia l'unica risposta possibile, in termini di progresso e di distribuzione di ricchezza e di opportunità, alle sorti dell'umanità.
Be, sembra che siamo arrivati ad un punto in cui questo assunto sia messo in discussione da quello che avviene.Credi che Karletto, che era uomo attento alle variabili, non avrebbe fatto considerazioni su questo o si sarebbe limitato a ripetere la litania sullo sviluppo delle forze produttive.C'è un problema in più per i comunisti che si aggiunge a quello del semplice "possesso" dei mezzi di produzione, della ricchezza prodotta e della sua distribuzione, delle classi e delle disuguaglianze.
La questione è anche quella di uno sviluppo sostenibile.

Post popolari in questo blog

Meglio di così si muore

L'odio di classe