L'8 Settembre 2008
8 settembre 2008
Dopo le brevi formalità svolte dal capo dello stato , il Ministro La Russa ha reso omaggio ai militari dell’esercito della Repubblica Sociale Italiana «dal loro punto di vista, combatterono credendo nella difesa della Patria» . Questa invece la definizione di fascismo rilasciata ieri da parte del Podestà di Roma Gianni Alemanno : «Mi sembrava sbrigativo definirlo il “male assoluto”». Ma vaffanculo fascisti di merda.
Fonte: Precariopoli-il blog sospeso e censurato da una banda di coglioni che si fregiano del titolo di democratici.
Ed io aggiungo, a questa vignetta di Precariopoli, flebile protesta del PD.E d'altro canto cosa può dire un partito che alimenta il revisionismo storico, con pennivendoli alla Pansa o ex politici alla Violante (quello che sbavava dietro ai reduci di Salo'), e che per far formare un governo D'Alema arruolo' un fascista come Misserville tra le sue fila?
Da wikipedia la biografia del loro alleato di governo
Laureato in giurisprudenza nel 1954, avvocato, Misserville ha fatto politica con il Movimento Sociale Italiano, a cui si iscrisse a soli 15 anni. Già sindaco di Filettino, con il MSI venne eletto senatore nel 1987 e confermò il suo seggio anche nel 1992. Tra i fondatori di Alleanza Nazionale, riapprodò a Palazzo Madama nel 1994 e nello stesso anno venne nominato vicepresidente del Senato.
Dopo le elezioni politiche del 1996 ricevette il suo quarto mandato al Senato. Successivamente, nel marzo del 1998, venne espluso da AN in seguito alla sua decisione di fondare il movimento politico Destra di Popolo; accusato d'avere agito con il solo intento di ottenere una quota del finanziamento pubblico destinato ai Partiti, rispose esibendo decine di copie d'assegni: aveva dato tutto in beneficenza ad una moltitudine di ospedali, enti, fondazioni. Decise di aderire all'UDR, poi all'UDEUR. Sottosegretario del Ministero del Tesoro nel secondo governo D'Alema, si dimise dall'incarico il 30 dicembre del 1999 a causa delle polemiche suscitate da alcune sue dichiarazioni rilasciate nel corso di un'intervista al quotidiano la Repubblica, nella quale si definiva di destra ed ex fascista senza pentimenti, accostava la figura di D'Alema a quella di Giorgio Almirante e non nascondeva il proposito di collocare il dipinto ad olio raffigurante Mussolini che custodiva nel suo studio legale nel suo ufficio al ministero[1].
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