Marx, Tremonti, crisi del 29 e disastro prossimo venturo
Uno legge il sole 24 ore e pensa "Questa crisi sarà una cosa grave, però in fondo è una di quelle crisi come le altre e ne usciremo come sempre".
Intanto bisognerebbe capire chi ne uscirà bene.
I segnali del sistema sono inquietanti.Per un verso assistiamo a trasferimenti di depositi di correntisti inglesi nelle banche irlandesi perché lì, a differenza che in Inghilterra, il
governo assicura che i conti correnti saranno tutelati per intero.
Intanto in Germania la Merkel, per evitare il panico, assicura che il governo tedesco farà la sua parte con i risparmiatori.Il tutto mentre la Hypo real hestate (tedesca) non riesce a farsi prestare soldi dalle altre banche e rischia il fallimento.
Da noi, che siamo tra i più inguaiati d'Europa, Berlusconi è il più "sghiscio" per due semplici motivi:
1- Siamo l'economia più indebitata del pianeta (grazie al suo amico Craxi), insieme agli USA (adesso), e non saprebbe come garantire per intero i risparmi sui conti correnti.
L'attuale garanzia sui 103.000 euro (per chi ne ha) , in caso di fallimento della banca,funziona in questo modo:
liquidazione entro 20.000€ in tempi ragionevoli, il resto seguendo i tempi di liquidazione della banca.Il tutto, è ovvio, a carico dello stato.Se non fosse per quel cacchio di debito pubblico si dormirebbe sereni.
2- Lui preferirebbe un fondo europeo a garanzia.In pratica una colletta gigantesca sulla quale, ho idea, che tedeschi e nord europei non sono tanto dell'avviso.
In mezzo a questo casino prendiamo nota delle dichiarazioni più strampalate.
Profumo, quello dell'Unicredit, mentre prova a ricapitalizzare il suo istituto con 6,6 miliardi di euro ci racconta che la situazione è come quella del 1929.Il tutto confessando anche che lui a 60 anni si toglierà dall'arena perché un po' sfinito lo è.
Tremonti, mentre riscopre Marx leggendolo nelle pause della svendita di Alitalia ai soliti noti, ci racconta che forse è "solo la fine dell'inizio".In pratica una specie di tunnel degli orrori economico e finanziario di cui non si percepiscono le conseguenze.Ne usciremo con un mondo nuovo, più industria e meno finanza e che noi stiamo messi meglio degli altri.
Se non fosse che qualcuno (l'unico decente del PD, Bersani) gli ha ricordato come, nel 2003 ,era uno di quelli che magnificava il sistema dei mutui negli USA, e che premeva per replicarlo da noi, ci sarebbe da credergli sulla parola.
Questa mattina l'amministratore delegato del gruppo Toscano(vendono case), intervistato sulla "bolla immobiliare in Italia", ci raccontava serafico che "da noi i prezzi tengono nella media, ci sono leggeri cali delle quotazioni intorno al 2% del valore negoziato anche se c'è stata una contrazione delle vendite del 25% nell'ultimo trimestre nelle grandi città".In sostanza tu puoi anche raccontarti, davanti allo specchio, "la mia casa vale 300.000€ e non rompetemi i coglioni" per gasarti un po' e continuare a sentirti ricco,però rivendertela è solo un po' dura.
In mezzo a tutto questo la vita scorre.Le persone, al momento, non danno segnali di panico.D'altra parte se ti leggi il sole 24 ti rendi conto che siamo in una botte di ferro.
I risparmi sono al sicuro, la disoccupazione aumenta ma solo perché quelli che non rientravano nelle statistiche si sono alzati dal letto ed un cazzo di lavoro lo vorrebbero anche loro ( i disoccupati scoraggiati),i costi delle materie prime diminuiscono e quindi questo ci farà recuperare potere d'acquisto (questo pezzo lo ha scritto la Marcegaglia), forse il petrolio un po' meno perché i paesi emergenti crescono impetuosamente (siamo sotto i 90$ a barile contro i 150 di Agosto) e questo porta squilibrio nel rapporto domanda offerta (questo pezzo è opera di Moratti),se fallisce una banca alla fine da noi non paga nessuno (ricordate il Banco di Napoli?) perché abbiamo una serie di ingegneri finanziari che il mondo ci invidia ( per come abbiamo trovato una soluzione per l'Alitalia),se avete un po' di soldi e non sapete proprio cosa fare ASPETTATE perché non ci stiamo capendo un cazzo ed infine, per chiudere in bellezza, ricordate che non è colpa degli speculatori malvagi (in fondo "L'avidità è connaturata al modo di funzionare dell'economia e per questo ci vogliono regole per incanalare questa forza possente verso il bene comune") e non rompete il cazzo con la vostra pretesa di vederli appesi ai lampioni.
Tutto qua, mi chiedo se Tremonti ha letto il pezzo in cui Marx scrive che "L’arma della critica non può sostituire la critica delle armi, la forza materiale deve essere abbattuta per mezzo della forza materiale, ma la teoria diventa, essa pure, una forza materiale, quando si impadronisce delle masse."
Intanto bisognerebbe capire chi ne uscirà bene.
I segnali del sistema sono inquietanti.Per un verso assistiamo a trasferimenti di depositi di correntisti inglesi nelle banche irlandesi perché lì, a differenza che in Inghilterra, il
governo assicura che i conti correnti saranno tutelati per intero.
Intanto in Germania la Merkel, per evitare il panico, assicura che il governo tedesco farà la sua parte con i risparmiatori.Il tutto mentre la Hypo real hestate (tedesca) non riesce a farsi prestare soldi dalle altre banche e rischia il fallimento.
Da noi, che siamo tra i più inguaiati d'Europa, Berlusconi è il più "sghiscio" per due semplici motivi:
1- Siamo l'economia più indebitata del pianeta (grazie al suo amico Craxi), insieme agli USA (adesso), e non saprebbe come garantire per intero i risparmi sui conti correnti.
L'attuale garanzia sui 103.000 euro (per chi ne ha) , in caso di fallimento della banca,funziona in questo modo:
liquidazione entro 20.000€ in tempi ragionevoli, il resto seguendo i tempi di liquidazione della banca.Il tutto, è ovvio, a carico dello stato.Se non fosse per quel cacchio di debito pubblico si dormirebbe sereni.
2- Lui preferirebbe un fondo europeo a garanzia.In pratica una colletta gigantesca sulla quale, ho idea, che tedeschi e nord europei non sono tanto dell'avviso.
In mezzo a questo casino prendiamo nota delle dichiarazioni più strampalate.
Profumo, quello dell'Unicredit, mentre prova a ricapitalizzare il suo istituto con 6,6 miliardi di euro ci racconta che la situazione è come quella del 1929.Il tutto confessando anche che lui a 60 anni si toglierà dall'arena perché un po' sfinito lo è.
Tremonti, mentre riscopre Marx leggendolo nelle pause della svendita di Alitalia ai soliti noti, ci racconta che forse è "solo la fine dell'inizio".In pratica una specie di tunnel degli orrori economico e finanziario di cui non si percepiscono le conseguenze.Ne usciremo con un mondo nuovo, più industria e meno finanza e che noi stiamo messi meglio degli altri.
Se non fosse che qualcuno (l'unico decente del PD, Bersani) gli ha ricordato come, nel 2003 ,era uno di quelli che magnificava il sistema dei mutui negli USA, e che premeva per replicarlo da noi, ci sarebbe da credergli sulla parola.
Questa mattina l'amministratore delegato del gruppo Toscano(vendono case), intervistato sulla "bolla immobiliare in Italia", ci raccontava serafico che "da noi i prezzi tengono nella media, ci sono leggeri cali delle quotazioni intorno al 2% del valore negoziato anche se c'è stata una contrazione delle vendite del 25% nell'ultimo trimestre nelle grandi città".In sostanza tu puoi anche raccontarti, davanti allo specchio, "la mia casa vale 300.000€ e non rompetemi i coglioni" per gasarti un po' e continuare a sentirti ricco,però rivendertela è solo un po' dura.
In mezzo a tutto questo la vita scorre.Le persone, al momento, non danno segnali di panico.D'altra parte se ti leggi il sole 24 ti rendi conto che siamo in una botte di ferro.
I risparmi sono al sicuro, la disoccupazione aumenta ma solo perché quelli che non rientravano nelle statistiche si sono alzati dal letto ed un cazzo di lavoro lo vorrebbero anche loro ( i disoccupati scoraggiati),i costi delle materie prime diminuiscono e quindi questo ci farà recuperare potere d'acquisto (questo pezzo lo ha scritto la Marcegaglia), forse il petrolio un po' meno perché i paesi emergenti crescono impetuosamente (siamo sotto i 90$ a barile contro i 150 di Agosto) e questo porta squilibrio nel rapporto domanda offerta (questo pezzo è opera di Moratti),se fallisce una banca alla fine da noi non paga nessuno (ricordate il Banco di Napoli?) perché abbiamo una serie di ingegneri finanziari che il mondo ci invidia ( per come abbiamo trovato una soluzione per l'Alitalia),se avete un po' di soldi e non sapete proprio cosa fare ASPETTATE perché non ci stiamo capendo un cazzo ed infine, per chiudere in bellezza, ricordate che non è colpa degli speculatori malvagi (in fondo "L'avidità è connaturata al modo di funzionare dell'economia e per questo ci vogliono regole per incanalare questa forza possente verso il bene comune") e non rompete il cazzo con la vostra pretesa di vederli appesi ai lampioni.
Tutto qua, mi chiedo se Tremonti ha letto il pezzo in cui Marx scrive che "L’arma della critica non può sostituire la critica delle armi, la forza materiale deve essere abbattuta per mezzo della forza materiale, ma la teoria diventa, essa pure, una forza materiale, quando si impadronisce delle masse."
Commenti
Se mi permetti la battuta (ma racchiude un complimento): "Trotsky, come scrittore, ti fa un baffo"...
Un cordiale saluto,
Carlo
P.S.
Oggi sul mio blog ti ho chiamato in causa :-)
Italo
I miei più sinceri complimenti, sottoscrivo dalla prima all'ultima parola.
ti ringrazio comunque del commento nel mio blog.
Lo hanno anticipato, per non andare molto lontano nel tempo, i rivoluzionari francesi.Mica cazzi!
Sarcosi (come lo scrive te) l'altro giorno è stato preso a fischi e pernacchie in una fabbrica che voleva visitare.E' dovuto scappare.Forse è meglio Zidane.
La frase di Marx a me sembra abbastanza chiara, e l'ho spiegato prima.
Il riferimento è all'abitudine di citare Marx per quello che conviene (Tremonti)sorvolando su ciò che non si gradisce.Diemnticandosi che Marx è stato si un economista, ma rivoluzionario.
Beati gli afflitti, perché saranno consolati.
Beati i miti, perché erediteranno la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati a causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.
Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli »
33 D.C.
Marx al confronto è una giacchettata
La roba che citi te è ciò che ha permeato i rapporti tra chi ha e chi subisce, condannando quest'ultimo ad accettare la propria condizione perché naturale e perché un premio (per la sopportazione) ci sarebbe stato.Da morto.
Roba da bagaglino.
Homo homini lupus.
Non credo alle pecorelle.
Manfredi fece un ottimo film "brutti, sporchi e cattivi" nel quale mostrava come tutti, a qualsiasi livello sociale appartengano, sono delle merde interessate solamente al proprio tornaconto.
Chi subisce (e magari riesce anche a sopportare la dittatura del proletariato per arrivare al mondo prospettato dallo snob Marx) e in qualsiasi modo riesce a diventare "chi ha" o "chi è" o comunque un "chi" (nonostante Cristo parli proprio a "chi non è e non ha") assume immediatamente l'atteggiamento di chi disprezzava prima, vedendolo "dal basso".
Non credo alle pecorelle, nè alle vittime della società.
Ciò che muove la società è la brama di potere da un lato, e l'invidia di non averlo (il potere) dall'altro.
Vorrei proprio vederlo uno dei tuoi proletari, dopo che ha vinto al superenalotto, se si tiene un po' e distribuisce il resto a tutti (come dice Cristo) o se vi va nel culo a tutti e finalmente si mette a fare quella vita che dovrebbe essere normale e naturale per molti. Serena e comoda.
D'altronde moltissimi dei giovani che oggi sono ricchissimi, negli USA, erano semplicissimi figli di gente normale. Hanno avuto il genio di inventare software o sistemi elettronici che hanno preso piede ovunque. Tanto per fare un esempio di come muoversi nella Libertà senza aspettare l'appiattimento mentale e sociale delmarxismo.
Non occorre Marx per scalare la Società. Basta essere intelligenti e dinamici. Cosa questa evidentemente molto meno diffusa tra coloro che pretendono per forza lo stipendio fisso come dogma divino e quindi non possono aspirare ad altro.....
Vieni qui a discettare di Madre Teresa di calcutta, citi la Bibbia (o il vangelo)e tutto quello che leggi nei rapporti sociali è di arrivare a chi ha per essere dinamici?Questo è consolatorio per qualche miliardo di individui che vivono con un dollaro al giorno?E ma quelli non hanno l'intelligenza di stare chiusi in un garage ad inventare software.ma per favore!
Direi che sei un pò confuso e molto incoerente con la tua morale "cristiana" .
A te non interessa una società dinamica, ti interessa solo avere la possibilità di vivere in una società in cui ci si guarda nello specchio sempre per misurare il proprio successo.ostentare per dimostrare che sei arrivato .Dove poi?
Insieme a tanti mi faccio il culo, conduco una vita normale e dignitosa, appartengo ad una famiglia che non ha mai potuto contare su rendite o posti "statali".Quindi tutta questa tiritera sull'invidia sociale alla Berlusconi te la puoi anche risparmiare.Poi, scusa, ma come si fa a ragionare con la logica di chi dice "e si, ma se tu fossi al posto suo...""Be, io al posto suo non ci so stare" .Anche perché ci mancano gli assegni da portare in bocca per corrompere qualcuno.Ci manca anche quel tipo di intelligenza.
Quelli che ragionano come te li lascio volentieri al medio evo.All'epoca dei servi della gleba e dei signorotti che vivevano sulla pelle degli altri.Altro che idea di società dinamica o rinascimento.Ma ti stai guardando attorno in questi giorni?
Il vostro modello dove ci sta portando?
Che Marx fosse uno snob lo può scrivere uno che di Marx non ha mai letto niente, e che non conosce nulla della storia del movimento operaio.Lui c'è nella storia.Come i tanti che vivono e che non si lasciano abbagliare da quattro cazzate o dalla lotteria.
E' quindi (e però) snob colui che predica soluzioni teoriche inapplicabili. L'ho detto ora che appunto quelle pseudo verità da lui professate hanno in pieno dimostrato l'inapplicabilità, almeno in questa società.
Ma per il semplice fatto che non le ha volute la gente, tranne quei pochi, come voi, che non le hanno vissute di persona perchè residenti in paesi comunque abbastanza liberi.
Questo blog non è frequentato da polacchi, romeni, ucraini, lituani, cechi e via dicendo. E non è neanche frequentato dai milioni e milioni di vittime dell'applicazione del marxismo (pur se aberrato rispetto alle "scritture") al mondo reale.
Rimane quindi filosofia. Una pratica snob (sine nobilitas) perchè inutile.
Ma su quelle pagine ci si sono appoggiati fior fiore di pazzi e, dopo circa 100 anni, proprio non se ne vede l'utilità pratica.
Fossero state applicabili, miliardi di persone le avrebbero così evitate?
Altro è pensare che questo sistema non sia quello ideale. Nessuno lo dice. La soluzione non sono neanche le mazzate che, essendo chi la pensa in questo modo in ampissima minoranza, non vedrebbe che soccombere i sostenitori della tesi violenta. Come è appunto capitato con qualsiasi movimento "politico" armato. Finito nella polvere della pietà dei singoli Stati.
La soluzione non è neanche la compassione. Neanche questo affermo (tu leggi ciò pensi e non ciò che vedi). Ma tra sparare ad uno dei tanti capoccia del Sistema economico mondiale o aiutare qualche bimbo dell'Amazzonia con un'adozione a distanza che gli permetta di studiare e rendersi conto autonomamente delle cose da farsi, beh, preferisco la seconda.
Non ho una "morale" cristiana. Ho un tentativo di razionalizzare un pensiero religioso, molto lontano dall'ortodossia cattolica. Mi rendo conto che non finisce qui tutto e che, a ben cercare, esistono legami diversi tra le cose che non siano il solo vivere.
Ma poi ognuno ha l'apertura mentale di cui vuole essere capace.
Hai perfettamente ragione sulle lotterie e sul modello di vita che disprezzi. Sono con te. Ed evidentemente mi attribuisci ragioni o pensieri che non mi appartengono.
Non ho modelli di successo, bensì di "soddisfazione".
Non ho modelli di ricchezza, bensì di "serenità".
Non ho modelli di apparenza, bensì di "esistenza" della persona in quanto singola ricchezza diversa da ogni altra.
A me interessa invece proprio una società dinamica, come quella che ti ho citato dei due ragazzi americani, dove, provenendo da realtà sociali normalissime si riesce dinamicamente a raggiungere i propri obbiettivi. Poi, cosa ci fanno quei ragazzi con quei soldi non è affar mio ma della loro coscienza.
Certamente, se ti leggi un po' di libretti sul muro di Berlino, capisci come il muro dell'ultima generazione non sia mai stato costruito per incapacità tecnica di progettare sistemi elettronici autarchici, mentre a comprarli costavano troppo.
Come vedi, i regimi marxisti (o comunque le derive della standardizzazione umana)non portavano ricchezze nè materiali nè mentali.
Poi, sarei così contento di vedere quanti sostenitori della lotta armata verrebbero fuori e quanti normalissimi borghesi, desiderosi invece di vincere al superenalotto gli farebbero un culo così al primo tentativo di toccargli la Toyota nuova appena comprata a rate.
Scherzo, ovviamente.
La Società solo un insieme di egoisti invidiosi. Non tutti ovvio. Tu no. Io no. Altri no. Ma molti, tanti, altri si.
E se ne sarebbe accorto anche Marx.
E se ne sta accorgendo anche Cristo.
E un po' me ne sono accorto anche io.
;-)
Non disprezzava lo sviluppo del capitalismo in quanto tale ma come sistema che aveva in se una contraddizione "elementare":l'appropriazione del valore del lavoro prodotto da un terzo.Valore che un "capitalista" non può riconoscere, in quanto tale, se vuole che questo sistema giri secondo le sue logiche.
Il marxismo non ha la pretesa di cambiare la "natura" e la predisposizione degli individui a fare commercio o a fare "impresa".Guarda però a come questo impatta sulla società nel suo insieme.Come il concentrare il potere nelle mani di pochi sortisce un effetto distorto e perverso.Sacrifica la "libertà economica" a quella degli interessi generali se la prima è fonte di "disastri".E' lo sviluppo della concentrazione del capitale che ha in se la "dittatura" economica.Che costringe milioni di persone a non avere speranze.Che due ragazzi diventino ricchi che vuol dire?Ci sono migliaia di scienziati che hanno prodotto vantaggi per l'umanità senza per questo chiedere nulla.Abbiamo la predisposizione a vedere che questo valore ci venga riconosciuto solo se lo monetizziamo?
Quello che è stata la storia dell'URSS o della Cina è un frammento rispetto a ciò che è stato lo sviluppo del capitalismo.Bisognerebbe avere la voglia di ripercorrere i fatti storici e come si sono sviluppati per avere serenità di giudizio.
Tu scrivi che gli uomini non vogliono quel sistema.Ti chiedo: e da quando agli uomini è concesso scegliere in modo razionale circa quello che è il loro presente ed il loro futuro?Chi dà loro le informazioni? Pensi che uno che lavora 14 ore al giorno per sopravvivere (perché di questo si tratta) abbia il tempo per capire? o gli strumenti?
Marx lavorò e produsse azioni concrete per questo.Altro che snob.
Mosse milioni di individui.Gli snob stanno chiusi in biblioteca o al country club non frequentano proletari e sotto proletari.
L'applicazione del liberismo senza regole ha prodotto un rigetto in larga parte del globo, a partire dal Sud America. Si avverte che bisogna cambiare indirizzo.Che gli egoismi porteranno al disastro se non si riprende la barra e non si cambia direzione.Che futuro può avere una società di egoisti quando ci sarà di far conto sulle poche risorse rimaste.La guerra? E' a questo, che secondo te, penserebbero Cristo e Madre Teresa di calcutta?
Così, come un castelletto di carte raffazzonato alla meno peggio?
Tzè.
Interessanti anche quelle di fucsiaman, per esempio:
Questo blog non è frequentato da polacchi, romeni, ucraini, lituani, cechi e via dicendo. E non è neanche frequentato dai milioni e milioni di vittime dell'applicazione del marxismo (pur se aberrato rispetto alle "scritture") al mondo reale.
Il capitalismo non ha tributo di grato animo da tutta la gente proveniente dall’Europa orientale. Io sono rumena, e per me è stato molto preoccupante vedere l’economia del mio paese portata alla rovina dai baroni rapinatori del capitalismo selvaggio e vedere come viene calpestata la dignità di tanti rumeni (sarà mai restituita la dignità a quella gente? solo il tempo potrà dirlo) mentre un sempre maggior numero di ambiti della vita diventano obiettivi per la corsa del capitale verso il profitto, e l’idea che l’economia del mio paese non potra più uscire dai binari imposti dal capitalismo forse per molto tempo mi provoca rabbia.
L’abbattimento del socialismo (cioè dello stato forte) ha (avuto) un forte impatto negativo sulla maggior parte dei rumeni: lo sfruttamento feroce della manodopera, il lavoro “delocalizzato” nel mio paese, la disoccupazione, oltre a comportare dei costi ambientali, sociali e umani altissimi, ebbe effetti macroeconomici drammaticamente rilevanti. Nell’attuale Europa orientale capitalistica imperversano la disoccupazione, l’ingiustizia sociale, alla ricchezza di certa gente corrisponde la povertà di altra gente, ai profitti massimizzati di molti padroni corrisponde lo sfruttamento della manodopera a basso costo... Per quanto mi riguarda sarebbe insensato pensare che le ragioni che rendevano il socialismo un’alternativa al capitalismo siano venute meno.
Eppure mi rendo conto che non dissento del tutto sulla tua osservazione, fucsiaman... "questo blog non è frequentato da polacchi, romeni, ucraini, lituani, cechi". I polacchi, i rumeni, gli ucraini, i lituani, i cechi che appartengono alle classi sociali disagiate, i meno istruiti, i marginali, gli insicuri, cioè quelli che ora vengono considerati non bancabili ed i cui interessi venivano anteposti agli interessi degli strati sociali più alti nei regimi socialisti, sono troppo impegnati nei lavori duri ed a prestare attenzione al mondo reale per rendersi visibili su internet. E sono poche le persone disponibili a stare con loro nelle loro esigenze e nei loro bisogni.
Maria
Maria