Veltroni,il diritto allo studio, la pensione e Vittorio Feltri

Se Feltri pubblica un articolo cosi' su Libero la cosa che ci viene, di getto, in mente è "Dovevo scriverlo io un post cosi' e non quel pezzo di mxxxx"
Anche perché la gara tra i due non è male.Parliamo di uno che mena l'altro sulla questione della pensione dall'alto della sua, fatta anche quella da svariate migliaia di euro.
Rimane la sostanza.E su quella non c'è molto da dire.
Certo che ce la meritiamo questa gente che ci prende per il culo allegramente.


"Veltroni difende l`università però manda la figlia (lavora per Berlusconi) a studiare negli Usa. Occupa una casa a fitto stracciato di un ente pubblico ma ne ha una a New York 

In questo momento parlare male di Ve!troni o anche solo criticarlo è come sparare sulla Croce rossa. Lui però fa di tutto per tirarsi addosso dei proiettili e noi pur di malavoglia esaudiamo i suoi desideri più o meno inconsci. 

Recentemente Veltroni si è recato in tivù dove è stato intervistato dal compagno Fazio che gli ha dato la possibilità di esternare senza il fastidio di un contraddittorio.Regolare. Raitre è lì apposta per compiacere ai progressisti di varia estrazione. 

Walter ne ha approfittato per far sapere ai connazionali di essere uno strenuo difensore della scuola patria, in particolare dell`università cui è affidato l`arduo compito di formare la futura classe dirigente. 

Mentre quell`ignorantona della Gelmini, per giunta bresciana e quindi criptoleghista nonostante militi nel PdL, è impegnata a distruggere gli atenei mediante tagli tremontiani, il capo dell`opposizione si erge a baluardo delle alte sfere culturali. Giù le mani, e le forbici, dall`istruzione alta. 

Davvero commovente oltre che eroico lo sforzo di Walter. Al quale tuttavia domandiamo come mai lui, pur avendo tanta stima della istituzione universitaria nazionale, ha mandato sua figlia Martina a laurearsi negli Stati Uniti il cui presidente è quel boia di Bush. Questo non è il solo enigma. Ce n`è un secondo che nessuno all`infuori di lui può sciogliere. Martina - ci risulta - tra un esame e un altro lavora, e ci complimentiamo con lei, in veste di aiuto regista. Uno dei film che ha contribuito a realizzare partecipa al Festival del cinema sotto l`egida di Alemanno, sporco fascista. 

Sarà un caso. Ma è casuale anche il fatto che tale film sia stato prodotto dalla Medusa, azienda appartenente al gruppo Berlusconi? Curiosa cosa, converrete. Non è finita. 

Il signor segretario, notoriamente pensionato (più di 5 mila euro il mese nonostante l`età, una cinquantina di anni), da tempo immemorabile abita in un appartamento di un ente pubblico (il canone è modico). 

Quando scoppiò lo scandalo affittopoli su iniziativa del Giornale, all`epoca diretto da me, Massimo D`Alema abbandonò l`alloggio avuto a buon mercato non rammento da quale istituto, guadagnandosi generale apprezzamento. Veltroni invece si affrettò a dire: me ne fotto delle inchieste giornalistiche. E rimase senza fare una grinza inquilino privilegiato. Scelta schifosa ma lecita. 

Ora però scopriamo - crisi o non crisi che egli si è comprato una casa a New York anziché a Roma dove continua ad occupare un quartierino pubblico a prezzo stracciato. 

Ex comunista sì, però mica scemo. 

Con un appartamento a due lire nella capitale, un pied-à-terre a Manhattan, una ricca pensione italiota, una figlia remunerata da una società di Berlusconi e laureanda negli States, Walter ha la serenità indispensabile per guidare domani la protesta proletaria contro. 

Mortacci sua"
Vittorio Feltri
Libero

Commenti

Anonimo ha detto…
ecco, io avrei solo voluto scrivere quel"mortacci sua".

che vale pure per i soldi che si puglia feltri per il suo giornale

feltri, ex socialista, poi conservatore, poi casinaro e basta.
Sir Percy Blakeney ha detto…
Pazzesco che sto articolo non era sull'Unità ma anche sull'avvenire
comunque è vero.
Feltri sarà anche una banderuola e di destra ma ha scritto verità sacrosante.
faustpatrone ha detto…
secondo me dovremmo trarre una lezione importante da questo piccolo quadretto di aggressività fra simili. che occorre approfittare delle contraddizioni del ceto dominante e volgerle a nostro vantaggio.

se gli squali dell'alta borghesia iniziano a scannarsi fra loro, nonostante e a dispetto della convenienza che avrebbero a pararsi il culo, forse le cose sono peggiori di quel che sembra.

io temo che questa protesta finirà all'italiana: il PD infame e vigliacco che si fa bello a spese delle masse di incazzati in piazza.

probabilmente ci scappa pure una crisi dell'esecutivo. purtroppo che a godere delle spoglie non sarà il popolo ma l'altro leone/parassita che staziona attorno alla zebra morta.

a volte questi politicanti fanno finta di litigare, a volte entrano davvero in conflitto. l'importante è NON assecondarli.

soprattutto non assecondare gli inviti a un dissenso pulitino e borghese, mi-raccomando-no-ai-facinorosi-facciamo-vedere-che contestiamo-ma-senza-disturbare....

mi raccomando. che non si pensi che le spaventose ingiustizie e le oscene disuguaglianze alimentate da questa casta parassitaria di politici debbanoi dare adito a una VERA PROTESTA, a una VERA INCAZZATURA a dei moti di piazza degni di tanta merda fatta ingollare ai soliti fessi.
Anonimo ha detto…
passo di qua e non posso esimermi dal postare questo articolo riportato da donchisciotte, che completa il quadro

Tanta preoccupazione per la scuola pubblica si può spiegare solo come un atto estremo di altruismo, visto che quando si tratta di decidere il destino dei figli un bel pezzo di centrosinistra si orienta direttamente verso le scuole private. E magari straniere. Sorprende, insomma, tanta acrimonia nei confronti del ministro Gelmini, visto che non sono pochi gli esponenti della sinistra che di contatti diretti con la riforma della scuola, non ne avranno mai. Lo ha candidamente ammesso Michele Santoro nel corso dell’ultima puntata di AnnoZero, tutta dedicata alla scuola e alla nuova ondata di contestazioni studentesche.

Voleva dimostrare al leghista Roberto Cota quanto fosse sbagliata l’idea di «classi ponte» per insegnare la lingua straniera ai figli di immigrati. In sintesi: l’integrazione è facilissima anche quando un bambino si trova in un’aula dove tutti parlano una lingua che non sa. Per spiegarlo ha riportato, con comprensibile orgoglio paterno, l’esempio della figlia che frequentaunascuola straniera «e già parla un’altra lingua ». Applausi. Non si sa se dedicati alla bravura della bimba poliglotta o all’accostamento tra chi frequenta il costoso istituto francese «Chateaubriand», con l’obiettivo di diventare bilingue edevitare le storichecarenzedella scuola italiana, e i figli degli immigrati alle prese con la durissima battaglia per l’integrazione.

Ospite della trasmissione, il segretario Ds Walter Veltroni. Dei suoi investimenti immobiliari e formativi a New York a favore della figlia si sa già tutto. D’altro canto il Pci non c’è più. E con i comunisti è scomparso anche il divieto non scritto che vigeva per i dirigenti:mai iscrivere i figli alle private. Lo conferma il caso di Giovanna Melandri, la cui prole è stata affidata all’istituto privato «San Giuseppe». Si dice che l’esponente Pd abbia anche cercato di fare entrare la figlia in una scuola inglese. La stessa - la «Rome International School» - scelta dall’ex parlamentare di Rifondazione comunista Franco Russo, ansioso di dare un’educazione un po’ amerikana ai discendenti.

Niente pubbliche o comunali anche per i nipoti di Fausto Bertinotti, iscritti a suo tempo ad un prestigioso asilo romano dal metodo di insegnamento rivoluzionario. Ma a pagamento. E in effetti non è sempre la caccia alla lingua straniera la molla che fa scappare i genitori democratici dalle pubbliche. È il caso dell’ex ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni, contestato dai giovani del centrodestra per aver mandato il figlio ad un Liceo scientifico paritario di Viterbo, proprio negli anni in cui era in carica nel dicastero di viale Trastevere.

La seduzione del privato-straniero ha fatto breccia anche tra i più intransigenti girotondini. È il caso di Nanni Moretti, il cui figlio frequenta la scuola americana di Roma, la «Ambritt». Stessa scelta per il discendente di un vero e proprio outsider del Partito democratico: Mario Adinolfi. Proprio in questi giorni l’ex esponente del Ppi, per sua stessa ammissione allergico alle occupazioni, ha lodato la nuova ondata di studenti contestatori vedendoci l’embrione di un «conflittogiovanile di massa contro queste destre ». Chissà se anche dalle parti della scuola americana di Roma farà breccia l’atteso nuovo Sessantotto.

Scuola privata catanese anche per le figlie di Anna Finocchiaro, presidente dei senatori Pd. Al club del «no alle statali» si è iscritto anche Francesco Rutelli, Anche lui negli ultimi giorni si è espresso, non tanto a favore della protesta studentesca, quanto controla linea «dura» di Berlusconi. Sicuramente nessuna delle sue due figlie dovrà subire interruzioni delle lezioni:unaè iscritta al liceo privato «Kennedy» e l’altra alla prestigiosissima «San Giuseppe De Merode», scuola convista su Piazza di Spagna.Da quelle parti di okkupazioni, e cortei, se ne vedono pochi.

Antonio Signorini
Fonte: www.ilgiornale.it
Link: http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=300886
25.10.08
Unknown ha detto…
Cazzate quelle di Feltri: o non ha ascoltato Veltroni oppure non è capace di comprendere ciò che ascolta. Veltroni non ha mai sostenuto che l'università italiana non abbia dei problemi, anche seri, è il primo a riconoscerli e se critica i provvedimenti che la Gelmini, Tremonti e Brunetta vorrebbero prendere è perchè questi non affrontano, quindi non risolvono, alcuno di questi problemi, anzi li aggravano enormemente. Inoltre non vi è alcuna contraddizione tra ciò che sostiene Veltroni e il fatto che sua figlia studi negli USA, alcune delle possibili soluzioni indicate dal segretario del PD in merito ad acluni problemi del nostro sistema universitario ricalcano proprio il modello americano, per esempio il sistema di valutazione della ricerca basato sul "peer review". C'è anche da dire che la ricerca svolta dalle università statunitensi, pubbliche o private che siano, è sorretta da finaziamenti che provengono per la quasi totalità (circa il 95%) da enti governativi, cioè sono denaro pubblico; altro che capitale di rischio delle imprese, come sostiene Brunetta per giustificare i tagli!
Feltri si stupisce che Veltroni abbia mandato la figlia a laurearsi nel paese il cui presidente è "quel boia di Bush". Beh? L'amministrazione Bush non gode di alcuna simpatia presso gli studenti delle università americane. Ci sono più studenti "liberal" (progressisti) in alcuune delle più prestigiose università statunitensi che non in uno qualunque dei nostri atenei! Cosa crede Feltri? Nelle università come Berkeley o Harvard (Il "Cremlino sul fiume Charles", come la chiamava Nixon) i repubblicani sono una specie protetta, come i panda. Tra l'altro ad avversare l'amministrazione Bush oggi è probabilmente la stragrande maggioranza degli americani, studenti o no...
mario ha detto…
Caro Giovanni,
ma che ci azzecca un borghese privilegiato come veltroni con il diritto allo studio di quelli come mio figlio?
Questo movimento avra' possibilita' di vincere quando spazzera' via lui e quell'altro signore che fa il presidente del consiglio. Sono due facce della stessa medaglia e dello stesso sistema.
Siamo su due mondi diversi, mangia in una ciotola in cui mangiano quelli della sua classe sociale, dove era quando della scuola e dei tagli se ne occupo' Prodi?
Unknown ha detto…
Io criticavo l'articolo considerandolo dal punto di vista di Feltri, giusto per mostrare come questi non abbia idea di ciò di cui parla. Sul fatto che per garantire il diritto allo studio si debba fare la rivoluzione proletaria ed essere governati da un regime comunista, mi permetto di avere dei dubbi.
mario ha detto…
Giovà, perché parli d'altro.Si scrive di un privilegiato borghese, non della rivoluzione proletaria.
Unknown ha detto…
Allora non riesco a capire quali siano i vostri argomenti. Veltroni un "privilegiato borghese"? In che senso? L'ex onorevole Diliberto, segretario dei "Comunisti Italiani", deputato per 14 anni (131000 euro di liquidazione e 6127 euro di vitalizio mensile) era ed è meno "borghese" o "privilegiato" di Veltroni? Se siete capaci intervenite sul merito di ciò che Veltroni dice fatelo, ma continuare a ripetere banalità da comunisti trinariciuti o forzisti decerebrati non mi pare dignitoso, per voi dico...
mario ha detto…
Giovanni,
forse lo hai letto male o forse fai fatica a capire.Il post evidenzia una lite tra comari borghesi.Feltri prende per il culo Uolter e lo fa a pezzettini sottolineando alcune incongruenze.Ora, per te queste cose magari sono un dettaglio.Non è un trattato sul programma del PD.un po' come parlare di Berlusconi e del suo conflitto d'interessi.Non è che devi parlare del programma del PDL per forza.Per gente di sinistra come me e comunistacci vedere questo spettacolo mette tristezza.Siamo abituati a leader di altro spessore.Non a uno che pontifica sulla scuola pubblica (poi spieghi quali sono gli argomenti perché faccio fatica a trovarli, capirli e condividerli)dall'alto di una sua misera realtà fatta da privilegi.Per me questa gente che ha l'ambizione di rappresentare il "popolo" (compreso il Diliberto o il Bertinotti) non ha spessore morale per rappresentare nulla.Come pensi di rimettere ordine in questo paese senza mettere ordine a casa tua?Gente più "frugale" e che ostenti meno sarebbe già un buon punto di partenza per iniziare a parlare.Il merito del post è questo.Io grandi discorsi in difesa della scuola pubblica non li ho ascoltati.Frasi generiche e con poca sostanza. Poi basta ripercorrere le politiche del periodo Prodi per andare alla sostanza delle questioni.E c'era rifondazione al governo.Figurati senza uno straccio di opposizione "trinarirciuta" come sarebbe stata diversa la politica del tuo leader se fosse andato al governo.
Cloroalclero ha detto…
x Antonio:Il problema è lo schema,capito? Non è che si risolve dire "ah si veltroni è un borghese e di liberto no?"
A parte che di liberto non è piu nessuno e invece veltroni è "l'alternativa" (e già qui sarebbe detto tutto) è come quando dici: ah in Italia non c'è democrazia, vai in Cina..." e allora? perchè in Cina non ci va Berlusconi? Non è che gli antidemocratici siano emarginati, anzi è di moda la deroga alla democrazia...solo qualche volta, per i casi urgenti...bella minchiata. E io ho letto il discorso di Veltroni e aveva lo stesso spessore di quello per la fondazione del PD : aria intestinale. E quindi? Per te aspettare (veltroni al governo) e sperare (in una politica "migliore" di questa è il senso dell'apprezzamento per Veltroni.
Io non ho fede, semplicemente...
Unknown ha detto…
Feltri non fa a pezzi proprio nessuno, scrive soltanto quattro insulse cazzate patetiche e prive di senso, scorreggine da bar, e te l'ho già spiegato. Ma non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.

Gente più "frugale"?! Ma che cazz... va beh, ciao eh! Gente più "frugale"...mah!
Unknown ha detto…
Cloro: "Io non ho fede, semplicemente..."

Ce ne faremo tutti una ragione, serenamente e pacatamente.
mario ha detto…
Mah,
Giovanni capisco che fa incazzare leggere quelle cose.Se non sono vere le "scoreggine" basta scrivere:
1-Veltroni non compera case a New York e non abita in una casa di un ente pubblico dove paga un affitto "protetto"da un equo canone.
2- Veltroni ha fiducia nel sistema scolastico italiano e sua figlia frequenta una università pubblica.Anzi, ha obbligato la figlia a frequentarla.
3- la figlia di Veltroni non lavora per Berlusconi.
Ora, capisco che per i rampanti del PD la questione della "frugalità" sia un concetto oscuro,tutti impegnati come sono a portare borse per addentare fette di poltrone comode, però quello è.E' una delle cose che ci differenzia dai pescecani.A furia di frequentare quelli del quartierino o i consulenti ex amministratori coop(che evadevano il fisco), a farsi i cazzi propri con le tangenti della sanità pubblica certe cose sono aliene alla classe dirigente del tuo partito.A te stanno bene e sono cazzi tuoi, a noi no.
Pellescura ha detto…
E date pure credito a Feltri.
Le cose dette da lui possono essere confutate tutte, ad una a una, ma non ne vale la pensa.
Non fate da sponda a simili cazzate populiste.
mario ha detto…
Come non ne vale la pena.Se sono balle basta dirlo.Ma non è cosi'.
Non faccio da sponda a nessuno.Tanto è vero che mi fa impressione uno come lui (pensionato benestante) che bacchetta l'altro pensionato con loft.Una guerricciola tra ricchi.
Però questo è il punto.
Chi è che rappresenta la gente "normale"? Questi due(per un verso e per l'altro)?
Da quando la sinistra non è populista?
Unknown ha detto…
1)Veltroni non vive in affitto ad equo canone.
2) La figlia di Veltroni ha frequentato il Liceo Classico Statale "Torquato Tasso" di Roma, ovvero una scuola pubblica. Sostenere che oggi, ventenne, debba essere obbligata a frequentare una delle università pubbliche italiane perchè il padre possa legittimamente discutere di diritto allo studio è una solenne stronzata. Se non te ne rendi conto è un problema tuo e di Feltri, io non posso aiutarti.
3) La figlia di Veltroni non lavora per Berlusconi. In ogni caso segretario del Partito Democratico è Walter Veltroni, non sua figlia.
mario ha detto…
1-E la casa dell'ente pubblico in cui abita che affitto gli pratica?
Azz, hai ragione sembra che le cose siano cambiate:
"Prendiamo lo stabile Inpdai di via Velletri, a due passi da via Veneto. Al primo piano la moglie di Walter Veltroni ha comprato più o meno allo stesso prezzo pagato dall’ex sottosegretario Marianna Li Calzi che abita al quarto. Ma le due storie sono diverse. Li Calzi ha ottenuto il suo attico alla vigilia della svendita a seguito di una discussa procedura pubblica. Veltroni invece è nato nelle case dell’ente previdenziale dei dirigenti. L’Inpdai aveva affittato sin dal 1956 un appartamento al padre, dirigente Rai. Nel 1994 i Veltroni restituirono all’ente i due alloggi nei quali vivevano Walter e la mamma per averne in cambio uno più grande, il famoso primo piano di via Velletri da 190 metri quadrati che nel 2005 è stato acquistato dalla moglie del sindaco, Flavia Prisco, per 373 mila euro. Il prezzo è basso per effetto non di un’elargizione personale ma per il meccanismo degli sconti collettivi concessi a tutti allo stesso modo"
Mica cazzi.
2-Quindi frequenta una universitàamericana abitamndo in un loft a new york, non male come stronzata.
3- Perché non lavora per Berlusconi?Chi finanzia il film per cui lavora.
Che lei non sia segretario del PD non è questione che ci interessi.Quello che ci interessa è il contorno,ad iniziare da papà.
Anonimo ha detto…
http://www.google.it/url?sa=t&source=web&ct=res&cd=1&url=http%3A%2F%2Fwww.medusahe.it%2F&ei=-L8FScO5IofA6gOizpHrDQ&usg=AFQjCNE8picjfr4y_uVyLzerTrVYuxxayw&sig2=C_WtGYb5HfPVhojbJ6_s_Q
minchia, ma le palle ve le costruite a tavolino? Fatlo bene allora. Parlami d'amore, ultimo film in cui la Martina Veltroni e' aiuto regista è home entertainment-medusa-mediaset
non è che siamo tutti scemi eh?
cloro
Eliolibre ha detto…
Feltri dovrebbe anche parlarci di come vive lui, della sua pensione milionaria e dei proventi sempre milionari che gli vengono elargiti per il fatto che sa leccare il culo come pochi. A me Veltroni mi irrita, ma Feltri lo metterei al muro, conosco troppo bene certe sue performances che come pochi ha saputo inscenare per ingannare la gente, allontanarli dai loro interessi e farli diventare dei fascisti idioti.
mario ha detto…
Elio,
è cosi'.Solo che l'altro, su tutta una serie di questioni, non è che vada molto più in là rispetto a come parlano a destra.
Infatti è una bega tra comari "ricche"
Anonimo ha detto…
Allora Clorina, se anche fosse come dici, non sarebbe comunque vero che Martina Veltroni "lavora per Berlusconi" visto che quella esperienza (da assistente alla regia!) si è conclusa. Comunque hai torto, "Parlami d'Amore" non è un prodotto Medusa.
Inoltre, ti faccio notare che ad aver lavorato per Berlusconi sono stati anche alcuni campioni del giornalismo e della satira "resistente" come Santoro, Luttazzi ed anche il tuo amato Marco Travaglio, per anni...

P.S. Ripeto: il segretario del Partito Democratico è Walter Veltroni, non la figlia.

giovanni
mario ha detto…
Giova',
hai ragione.La dizione esatta è: ha lavorato per Berlusconi, quindi è stata a libro paga di Berlusconi.Adesso si gode il loft che le ha regalato papy a New York, e frequenta l'università lì(solidarizzando con i suoi colleghi italioti).
Cosi' come hai ragione sulla questione dell'affitto.
La dizione esatta è: dopo aver sbafato per anni in modo parassitario il nostro ha speculato allegramente, acquistando l'agognato appartamentino.
Anonimo ha detto…
"La dizione esatta è: ha lavorato per Berlusconi, quindi è stata a libro paga di Berlusconi."

E anche questo è falso, come già detto "Parlami d'amore" non è una produzione Medusa ma Cattleya e Alquimia Cinema, in collaborazione con Rai Cinema.

Sapete raccontare solo cazzate, siete proprio degni di Feltri.

giovanni
mario ha detto…
Cattleya film?
quella in cui c'è un signore con il seguente curriculum?Nooooo, non è stata a libro paga del Berlusca, noooooooo.

Manager e Socio di Cattleya dal giugno 1999, in precedenza ha maturato una vasta esperienza nel campo dell'acquisizione e distribuzione di diritti audiovisivi, nella produzione e nel finanziamento di produzioni televisive e cinematografiche.
Giovanni Stabilini ha lavorato complessivamente per 15 anni in Mediaset ricoprendo incarichi di primo piano in diverse aziende del Gruppo. Ha iniziato nella concessionaria pubblicitaria Pubblitalia, prima come Assistente dell'Amministratore Delegato, poi come Responsabile delle "Iniziative Speciali", struttura di gestione di tutte le attività di promozione e sponsorizzazione.
Nel 1988 è passato alla Divisione Diritti di Mediaset (l'allora Reteitalia) in qualità di Direttore Commerciale. Ha creato la struttura per la distribuzione internazionale della library di Mediaset e ha avviato un'importante attività di trading, acquistando i diritti per l'Europa di alcuni dei maggiori cataloghi delle majors statunitensi.
Ha in seguito assunto anche la carica di Direttore degli Acquisti della Divisione Diritti, per poi divenirne nel 1996 il Direttore Generale.
Amministratore Delegato di Cattleya, Giovanni è il responsabile societario del settore finanziario e si occupa di tutti gli aspetti relativi alla gestione dell'azienda.
mario ha detto…
Nooooo, con Medusa non c'entrano un cazzo nooooooo non era a libro paga del Berluscazzzz.
Per inciso,
a- sembra che abbia avuto una seconda opportunità per il seguito
b- non è l'unica sua esperienza e c'è un altro film in cui ha prestato la sua opera (tra un esame e l'altro), però questo non te lo svelo.Tu sei un volpino, quindi datti da fare.

MEDUSA FILM e CATTLEYA
presentano

una coproduzione Italo – Franco - Spagnola
Cattleya – Babe Films – Alquimia Cinema

un film di
PAOLO VIRZÌ

con
DANIEL AUTEUIL
ELIO GERMANO
e con
MONICA BELLUCCI

N (Io e Napoleone)
Anonimo ha detto…
Ma ci fai o ci sei?! Cosa c'entra il film "N (Io e Napoleone)"?

Martina Veltroni ha lavorato come assistente alla regia a due film:
"Manuale d'amore 2" (DNC HE) e "Parlami d'amore" (Cattleya, Alquimia Film). Nessuna produzione Medusa, quindi non è mai stata a libro paga di Berlusconi (a differenza di "resistenti" come Santoro, Luttazzi o Travaglio).

P.S. Segretario del Partito Democratico è Walter Veltroni, non la figlia, che non ha alcun obbligo morale nei confronti di nessuno.

giovanni
mario ha detto…
Giovà,
ma non era adieu?
Allora ti spiego.
Nonno Veltroni ex dirigente rai, papà Uolter politico influente, ex dirigenti mediaset che per mestiere "collaborano" con Medusa ed aprono altre case di produzione che collaborano con la Rai in cui Uolter aveva il papà dirigente che gli ha permesso di vivere a sbafo in una casa di un ente ad equo canone che poi le case sono diventate due che poi uolter ha scambiato con una di 190 mq che poi ha fatto comperare(grazie ad una svendita fatta con legge di stato) alla mamma dell'aiuto regista mentre il papà, tra una litigata e l'altra, la raccomandava a silvio che aveva uno che ha una casa di produzione che finanzia un film in cui....
devo continuare o sei uomo di mondo.Ma tu ci fai solo, neh?
Anonimo ha detto…
Se va beh, ti lascio ad arrampicarti miseramente sugli specchi in preda al tuo delirio.

Giovanni

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