La lettera di Pierino, dal carcere, a suo figlio. Era l'inizio di un nuovo anno


Carcere di Cuneo, gennaio 1985 - estratto di una lettera di Pierino Morlacchi a suo figlio Manolo

Ciao mio bel "ragazzo" e un felice anno nuovo.Lo sai che mentre leggevo la tua lettera e quella di Ernesto, mi sono spuntate due lagrimucce?
Erano di gioia e di orgoglio.
Gioia, perché ho vista confermata la tua maturità, il tuo passaggio dall'adolescenza alla maggiore età, la quale non è semplice somma di anni ma, come fai tu, è presa di coscienza della realtà sociale e dei problemi che essa pone: questa è maturità!
orgoglio, perché come padre mi esalti, come comunista mi entusiasmi e come amico mi stimoli a darti delle risposte serie a problemi che sono di tutti noi, dei nostri tempi, posti dalle nostre lotte collettive, non singole.
Faccio subito una precisazione; né la mamma né io, abbiamo mai pensato di farti, anzi: di farvi diventare copie di noi stessi, cioè dei grilli parlanti obbligati a ripetere e percorrere parole e strade da noi già dette e percorse.

Al contrario vi stimoliamo ad essere figli del vostro tempo, con i travagli che questo comporta, ma anche con la certezza di dare un contributo importante alla vostra formazione che, ricordati sempre, mio bel ragazzo, non è una cosa data una volta per sempre, ma si va via via perfezionando accumulando esperienze, saperi e strumenti, i quali ti consentiranno di dare le risposte giuste alle problematiche cui vai incontro....

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