Mosley, decrescita ed elementi di socialismo nella formula 1



Quella che segue è una intervista di Mosley che detta la sua ricetta per "salvare" la formula 1.
Perché tratto l'argomento? Perché ,paradossalmente, le indicazioni del nostro individuano alcune "soluzioni" che riportano un po' al tema dello sviluppo "infinito" di un sistema che, alla fine, non riesce più a trovare il bandolo della relazione tra chi crea ricchezza (vera) e chi no, tra un sistema che, a fronte di risorse scarse, cerca delle soluzioni alternative per dare un futuro al sistema stesso e chi pensa di poter adottare politiche da "pannicello caldo" per risolvere situazioni giunte al punto di rottura.
Ci sono elementi di decrescita nella ricetta di Mosley? E che conseguenza hanno sull'intero sistema aggregato (fornitori di servizi, lavoratori iper specializzati etc.)
Scherzosamente potremmo pensare che il "Kompagno" sadomaso Mosley pensi ad una redistribuzione delle risorse e ad una rinuncia da parte di chi più ha.
Un uso della tecnologia di base utile per tutti contro una tecnologia che offre vantaggi infinitesimali ed antieconomici, impercettibili dal punto di vista del loro "valore d'uso".
Il taglio dei costi che il sistema non si può più permettere.
Una limitazione della concorrenza agli elementi utili al sistema.

Se rapportiamo tutto ad una scala diversa che cosa possiamo immaginare per il nostro futuro?Che tipo di società ne può venir fuori da una ricetta del genere?Quali regole?
Ieri Repubblica ospitava un articolo che trattava di economia con la logica del dietologo. Secondo quell'esimio pensatore il "sistema economico" deve dimagrire dai propri eccessi per ritrovare la forma e ripartire.Come se non stesse già dimagrendo di suo.E poi, parlando di gente in carne ed ossa, chi dovrebbe dimagrire?
Il recente rapporto del Censis è stato brutalmente sintetizzato in uno slogan" gli Italiani sono nel panico, ma c'è futuro"
A parte la considerazione che futuro ci sarà sempre ( a meno di cataclismi e processi di estinzione del genere umano) la questione è capire su quali contenuti si costruirà questo futuro.

C'è chi vede un ritorno alla terra di masse infinite di individui, la riscoperta dell'orto e del villaggio e via discorrendo.Anche fosse così ( ma nel 1929 che accadde negli USA? tutti contadini o poveracci itineranti senza bussola?) ma su quali relazioni baseranno i rapporti quegli individui? Su quali valori di fondo cementificheranno la loro società ed il loro modello di vita?
Costruiranno steccati intorno al loro orticello o no? Permetteranno la libera circolazione di individui e di carovane piene di manufatti o no?Tenderanno a far crescere il loro pezzo di terra condividendolo con altri e cooperando o penseranno di cooptare i più deboli ed i meno capaci?
Avranno bisogno di scienza o confideranno solo sulla loro esperienza?
Ed una società che tende a chiudersi genera o elimina questioni come il razzismo, la paura del diverso?

Giovedì scorso ho ascoltato su "annozero" una intervista ad alcuni componenti dell'Onda.Erano studenti universitari che, più o meno, esprimevano la stessa posizione.Parlavano della propria condizione di precari, sottopagati, stagisti che regalano tempo e valore alle aziende ricevendone in cambio nulla, come di qualcosa di nuovo (dal punto di vista sociologico) nella società.
I discorsi che ho ascoltato, anche se coinvolgenti dal punto di vista emotivo e solidale per la loro situazione (che è anche la mia), non mi piacevano per nulla.
Davano la sensazione di persone impegnate si in un movimento ma avvitati su se stessi e basta.Come se la loro sofferenza fosse il risultato di cambiamenti epocali nella organizzazione del lavoro, e non un prosieguo di scelte e politiche che non sono una novità per nulla. Scelte cristallizzate (come ha scritto qualcuno da Pensatoio) da norme e consuetudini giuridiche vecchie di secoli. Perché manca la coscienza a costoro? Perché manca il salto logico nei discorsi che fanno? Perché non provano a ricostruire un tessuto di classe che, partendo dalla condizione e dal posto che occupano nella società, si organizzi e rovesci il tavolo ed i commensali che vi siedono attorno?Classe, non soggetti.Moltitudine, non individui frustrati ed incazzati ma soli.Società con un progetto, non mille rivoli di pensiero senza denominatore comune e forza.

Nella storia dell'umanità quelli che non mancano sono proprio i riferimenti storici, le esperienze.La crisi finanziaria non è una novità, forse (sicuramente) ha una forza diversa e più invasiva ma è già stata sperimentata da segmenti di società sempre più complesse ed articolate nel corso dei secoli.
Non manca quella memoria storica eppure ci sono ricascati dentro.Tutto questo cammino per ritornare al punto di partenza?
Ritornare all'orticello per iniziare un cammino che ci riporti qui tra 30 anni, come par di capire leggendo il rapporto del Censis?Ancora con gli stessi interrogativi e senza cambiare, nella sostanza, proprio nulla?


Fonte: Gazzetta dello sport
"Sono in contatto costante con Montezemolo — spiega Mosley — ma le proposte Fota si limitano a ridurre del 20-30% gli attuali budget di 200-300 milioni. Noi proponiamo una riduzione fino all’80%. Con motore e cambio standard, e tutti i tagli, si potrà vincere il Mondiale con 50 milioni al massimo per team". Attualmente 50 milioni non bastano per il catering delle big.
OPZIONI - Motore e cambi standard, non unici. Le case potranno continuare a costruire propulsori, ma bloccando lo sviluppo, che è già congelato. Mosley propone di tagliare tutto quello che il pubblico, ai circuiti e in tv, non vede. "Solo i meccanici sanno la differenza tra il cambio attuale da 10 milioni, e quello da uno che proponiamo noi e che pesa 5 kg di più. I team spendono un mucchio di soldi per bulloni da fantascienza, dotti dei freni, una quantità di pezzi per ottenere un millesimo di secondo di vantaggio. Limitiamo la concorrenza e la competizione ai soli elementi utili". Il piano Mosley prevede massima libertà per le geometrie delle sospensioni, da realizzare con materiali poco costosi, invece che multimilionari. Limiti massimi allo sviluppo aerodinamico. Libera concorrenza per il sistema di recupero di energia: "Il Kers sarà su tutti i veicoli stradali tra 40 anni".
DIPENDENTI E STIPENDI - Tagli massicci al personale: "Non si può più andare avanti con organici di 700-1000 impiegati. Ai box conserveremo il personale visibile, per guasti e rifornimenti, ma gli addetti alle telemetrie, i costi enormi delle telemetrie, possono sparire, non li vede nessuno. Tagli ai compensi dei piloti. "Molto più facile che licenziare 500 persone. Pagare un pilota un milione invece che 20 è sempre molto, rispetto alle alternative per lui".

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