Studenti in lotta

Ricevo e pubblico molto ma molto volentieri, datevi una mossa ragazzi.



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DALLA GRECIA ALL’ITALIA UN SOLO GRIDO:
“NOI LA CRISI NON LA PAGHIAMO”





7 dicembre 2008. Questo è un giorno che rimarrà nella memoria degli studenti greci; nel quartiere di Exarchia ad Atene un poliziotto spara e colpisce al petto un giovane studente, Alexis Grigoriopulos, di anni 16.

La Grecia, Paese conosciuta dai più per la filosofia e per la democrazia (cioè demos e kratos, governo del popolo) è uno dei Paesi che sta subendo di più la crisi mondiale che ha già causato una diminuzione della quantità domandata da parte dei consumatori; ciò ha causato una diminuzione dei prezzi, soprattutto nel settore alimentare che ha causato la protesta degli agricoltori che hanno bloccato con i trattori l’autostrada Atene-Salonicco. Inoltre, il governo del leader di “Nuova Democrazia” Kostas Karamanlis ha attuato una serie di tagli che hanno interessato principalmente i settori dell’università, della ricerca e della sanità.

Proprio per questo sono iniziate le mobilitazioni degli studenti che hanno occupato gli istituti e le università. L’uccisione del giovane studente ha innescato la rabbia degli studenti che hanno cominciato a bruciare auto, banche e hanno ingaggiato scontri contro la polizia in diverse città della Grecia tra cui Atene, Salonicco, Patrasso, Heraklion e Kavala. Alle proteste si sono uniti anche i lavoratori precari. Inoltre, gli studenti hanno occupato il comune di Ioannina ed è stato indetto uno sciopero per la giornata del 10 dicembre di 24 ore che ha paralizzato le più importanti città greche ed ha visto protagonista la polizia che ha caricato i manifestanti ed ha eseguito decine e decine di arresti.

Gli studenti hanno trovato la loro roccaforte nel Politecnico di Atene che è ancora sotto occupazione, rivendicano giustizia per Alexis e inoltre chiedono le dimissioni del governo Karamanlis che ha minacciato linea dura nei confronti dei violenti.

Il collettivo torinese di Studenti in Lotta esprime solidarietà nei confronti degli studenti greci ed ha partecipato al presidio tenutosi il giorno 10 dicembre sotto il consolato greco a Torino: sappiamo che le lotte spontanee non bastano ma ci vuole un coordinamento nazionale delle lotte studentesche presente in tutte le città come fu in Francia per la questione legata al CPE e che portò al ritiro della legge.

La lotta deve continuare e consideriamo totalmente “costruita” la perizia balistica fatta sul proiettile che ha ucciso Alexis, in base alla quale il proiettile avrebbe colpito una pietra e sarebbe stato deviato da essa nel corpo del giovane studente... Questa perizia sembra molto simile a quella fatta dopo il G8 di Genova dove Carlo Giuliani fu ucciso da un proiettile sparato da un poliziotto. Noi la crisi non la paghiamo, è ora che la paghino chi ha creato questa crisi, i padroni e i banchieri!

Giuliano - SIL Torino


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