Dichiarazioni illuminate dal paese dei giusti

Il tizio che ha rilasciato la dichiarazione, che riporto, vuole che ci si chieda perché stanno ammazzando uomini, donne e bambini i suoi amici sionisti. E, soprattutto, capirlo.
Quello che vuole è che si accettino le risposte che danno quelli come lui.
Ma vaffanculo, stronzo!!

Angelo Sermoneta: "è una in simbolica contrapposizione alla manifestazione pro-Palestina, siamo indignati. È vero che i morti ci sono ma bisogna capire perché. Vogliamo ribadire il nostro attaccamento alla democrazia e il nostro essere cittadini italiani e romani di religione ebraica"

Commenti

Anonimo ha detto…
Eccone un altro che prosegue con la vecchia tecnica che in ebraico si chiama sindrome di bokhim ve-yorim, “piangere e fottere" (molto in uso anche da noi...!).
(come scrive AVI SHLAIM su The Guardian in "COME ISRAELE HA PORTATO GAZA SULL’ORLO DI UNA CATASTROFE UMANITARIA" e riportato su Comedonchisciotte.org)

La risposta datagli è giocoforza molto misurata ma concordo e mi associo.
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Eccellente riportare la frase di Moshe Dayan, puoi indicare la fonte?
Sai, darne visibilità senza un riferimento può prestarsi a facili contestazioni da parte dei soliti noti ben abituati a negare anche l'evidenza.
mario ha detto…
Hai ragione, la possono trovare nella sua biografia.
C'è anche dell'altro e sono le dichiarazioni di Dayan sulle motivazioni della guerra contro la Siria

Qui al fonte è il corriere della sera:
http://archiviostorico.corriere.it/1998/agosto/10/megafono_del_dolore_sul_Golan_co_0_9808108806.shtml
"Quando chiedo al proprietario del ristorante perche' Quneitra non e' stata ricostruita dopo 24 anni, la risposta e' quella che danno invariatamente a Damasco: perche' e' la citta' - martire della Siria, brutalmente sacrificata alla "politica espansionista" d'Israele. Durante le guerre del '67 e del '73, la Siria aveva schierato sul fronte del Golan circa 100 mila uomini. Le cinque divisioni avevano a disposizione 1800 carri armati (T - 62 forniti dall'Urss), 250 aerei, 1300 cannoni. Poi sarebbero arrivati i Mig - 23. Da qui partivano le cannonate sui kibbutz e sulle popolazioni inermi della Galilea: e fu proprio per porre fine a questa grandine di proiettili - sostenevano allora le autorita' militari di Gerusalemme - che Tsahal intraprese la sua fulminea avanzata verso Quneitra. Ma ecco che soltanto un mese fa, sul giornale israeliano Yediot Aharonot, escono le sconcertanti dichiarazioni fatte piu' di vent'anni fa da Moshe Dayan a un giornalista ebreo, Rami Tal: secondo cui l'occupazione del Golan era stata decisa dopo la richieste dei coloni dei kibbutz, che "volevano piu' terra per le loro coltivazioni". Per il leggendario generale, eroe della Guerra dei sei giorni, la Siria non costituiva allora una seria minaccia. "Guarda - ha detto testualmente Dayan a Rami Tal -, si puo' dire che i siriani sono dei bastardi, che e' giunto il momento di fargliela pagare cara. Ma non e' cosi' che si fa politica. Non attacchi il nemico perche' e' un bastardo, ma solo se ti minaccia davvero. E il quarto giorno della guerra del 1967, i siriani non ci minacciavano per nulla". E ancora: "Sai come si svolse almeno l'80 per cento degli scontri a fuoco prima della guerra del '67? Noi mandavamo i nostri trattori a scavare nelle zone demilitarizzate sapendo in anticipo che i siriani avrebbero sparato. Sino a che loro finalmente sparavano e noi potevamo rispondere con artiglierie e cannoni per poterci impadronire ogni volta di un pezzettino in piu' di terra... Era la prassi... Fu una delegazione di esponenti dei kibbutz a chiederci di occupare il Golan, volevano piu' terra per le loro coltivazioni. Altro che pericolo siriano! Fu un errore, avrei dovuto impedire un attacco contro la Siria". Dayan e' morto nell'81, avvolto nella sua leggenda

Se ne vuoi sapere di più su di lui e leggere altre chicche vai qui:
http://www.fondazionecipriani.it/Palestina/occupazione_territori.htm
mario ha detto…
In inglese la puoi trovare con altre sue dichiarazioni qui:
http://www.palestineremembered.com/Acre/Famous-Zionist-Quotes/Story649.html
Anonimo ha detto…
Grazie delle segnalazioni.
Molto interessante l'ordine cronologico della fondazione cipriani, le spudorate "rivelazioni" ante mortem dell'orbo non le commento, è la solita cinica sfrontatezza di sempre. Comunque sempre utili...

A proposito di dichiarazioni infami, te ne allego un altro assaggio interessante (che forse già conosci):

«Dobbiamo espellere arabi e prendere i loro posti» –(David Ben Gurion, 1937, «Ben Gurion and the Palestine Arabs» Shabtai Teveth, Oxford University Press, 1985).

«Non esiste qualcosa come un popolo palestinese. Non è che siamo venuti, li abbiamo buttati fuori e abbiamo preso il loro paese. Essi non esistevano» (Golda Meir,dichiarazione al The Sunday Times, 15 giugno 1969).

«Come possiamo restituire I territor occupati? Non c’è nessuno a cui restituirli» ( Golda Meir, marzo, 1969).

«...Uscimmo fuori, e Ben Gurion ci accompagnò sulla porta. Allon ripetè la sua domanda: cosa si deve fare con la popolazione palestinese? Ben Gurion scosse la mano con un gesto che diceva: cacciarli fuori». (Yitzhak Rabin,è un passo censurato delle memorie di Rabin, rivelato dal New York Times, 23 ottobrer 1979)

«Saranno create, nel corso dei 10 o 20 anni prossimi, condizioni tali da attrarre la naturale e volontaria emigrazione dei rifugiati da Gaza e dalla Cisgiordania verso la Giordania. Per ottenere questo dobbiamo accordarci con re Hussein e non con Yasser Arafat». (Yitzhak Rabin, citato dn David Shipler sul New York Times, 04/04/1983)
(Nota personale: ecco una delle motivazioni strategiche ante litteram che spiega (a mio parere) , oltre alla ultima incidentale occasione di depredazione dei giacimenti di gas, il vero antico motivo di questa ultima mattanza. Nient'altro che un progetto genocida e di conquista. Punto e basta. Chi ciurla nel manico è correo e palesemente in malafede)

«I palestinesi sono bestie con due zampe» (Menachem Begin,primo ministro di Israele 1977-83, davanti alla Knesset, citato da Amnon Kapeliouk, "Begin and the Beasts", New Statesman, June 25, 1982.)

«I palestinesi saranno schiacciati come cavallette... le teste spaccate contro le rocce e i muri» ( Yitzhak Shamir, primo ministro in carica, in un discorso ai «coloni» ebraici, New York Times 1 aprile, 1988).

... e via di questo passo.

Citazioni riportate in "I volonterosi carnefici di Blitz" di M.Blondet su Effedieffe [mi raccomando non storcere il naso... ;-) ... su questo argomento scrive sempre articoli impareggiabili e coraggiosi. ]

http://www.effedieffe.com/component/option,com_myblog/show,I-volonterosi-carnefici-di-Blitz.html/Itemid,272/

Ciao.

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