Continua la strana voglia di sangue. Ovvero la parabola di un sistema e di un manager
Un uomo pagato molti soldi aveva chiara la mission e si era sognato di notte la vision. Le strategie del gruppo che lui guidava, con mano ferma, erano delineate ed operative.
Data 19 giugno 2008
"Le idee chiare Alessandro Profumo le ha sempre avute e non ha mai fatto mistero che il leit-motif dell'espansione di Unicredit sarebbe stato l'est Europa. La strategia è stata avviata diversi anni fa (dopo l'abbandono delle velleità spagnole e sudamericane) ed è stata portata avanti con decisione nel corso di anni non sospetti.
Oggi che l'est europa è diventato il baricentro della crescita dell'UE, Profumo si trova a ribadire questa strategia che ha ancora ampi margini di crescita e che in un senso "allargato" ricomprende anche Russia, Ucraina, Turchia e Kazakistan. Attualmente Unicredit realizza il 25% dei suoi profitti proprio in questi Paesi in cui fra l'altro è occupato circa il 45%del personale complessivo che si trova a gestire 19 milioni di clienti.
La strategia di cui si diceva è stata impostata con un obiettivo molto chiaro fin dall'inizio: Unicredit avrebbe dovuto essere (direttamente o tramite le controllate) la banca numero uno o due in ciascun Paese in cui si fosse impegnata. Oggi l'obiettivo e quasi centrato e la banca italiana è leader in Austria, Polonia, Croazia, Bulgaria e Bosnia Erzegovina. "
Nonostante i sinistri scricchiolii del sistema, il sistema riconosceva ai propri servitori il loro status a prescindere. Se non fosse stato così autoreferenziale sarebbe potuto sopravvivere in fondo?
Data 24 ottobre 2008
Il consiglio, ricorda una nota, e' l'organo competente ad assumere le decisioni di natura strategica e politica sulle principali questioni all'attenzione della Federazione, alla quale aderiscono 31 associazioni bancarie dei Paesi europei. com/vs
MILANO, 9 febbraio (Reuters) - Il comitato governance di Unicredit (CRDI.MI: Quotazione) ha preso atto della volontà della larga maggioranza dei soci di confermare l'attuale AD Alessandro Profumo e il presidente Dieter Rampl.
L'orientamento è inoltre quello di confermare il numero di consiglieri a 23."
Ed ecco che si avvicina la resa dei conti. Chi pagherà alla fine?
Data 17 febbraio 2009
"Unicredit (UCG.MI) è alla quinta seduta consecutiva di ribasso e perde il 7% a 1,12 euro, ieri ha lasciato sul terreno l'8,4%.
Le vendite degli ultimi giorni sono state innescate dalla caduta delle monete dei paesi dell'Est Europa, una zona dove Unicredito è presente in modo considerevole (88 miliardi di euro di impieghi su un totale di 624 miliardi di euro a fine settembre 2008). Oggi lo Szloty, la valuta della Polonia, perde il 2,7% nei confronti dell'euro e si avvicina ai minimi storici toccati nel 2004, il fiorino ungherese è nei pressi dei livelli più bassi della sua storia.
La situazione nell'area diventa critica in quanto molte persone hanno accesso mutui in euro ed oggi si trovano in grande difficoltà nel pagare la rata, per le banche che operano in questi paesi si profila la possibilità di dover aumentare gli accantonamenti a fronte di questo rischio. Moody's ha avvertito che "i rating delle banche dell'Est Europa finiranno sotto pressione. Lo stesso potrà accadere agli istituti dell'Europa occidentale esposti in quell'area geografica".
Da inizio anno Unicredit perde in Borsa il 34%, lo Stoxx europeo delle banche il 20,5%.
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La CGIL, per bocca di Epifani, avanza una timida proposta di tassazione dei redditi sopra i 150.000 €. La confindustria e gli altri sindacati dicono che non è il caso. Sarebbe come riesumare la lotta di classe.
Intanto in Sardegna hanno votato per l'uomo del Berlusca. Fa niente che rappresenta 35 sardi su 100. E' il sistema. E' la democrazia.
Noi osserviamo gli eventi, ed è un pò che abbiamo smesso di dare solo da mangiare al gatto. Continua a persistere quella strana voglia di sangue.
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