Lucio Dalla e Torino
Molti anni fa Lucio Dalla cantava canzoni che gli scriveva Roversi. Un poeta. Questa è una di quelle, si intitola "un auto targata Torino" .
La prima volta che l'ho ascoltata ero a casa di Giancarlo. Sdraiati per terra, ci si passava una canna e si fissava il soffitto. Torino era come nella canzone. Le montagne ed i viali ampi, i suoi portici e la mole. La piola "dai morti" di fronte al Po. Palazzo Nuovo, i tram, le giornate fredde, la nebbia, gli operai che uscivano a frotte dalle fabbriche.
Eravamo giovani e verdi di speranze, sogni.
Era una città in cui si produceva metallo e plastica. I tempi scanditi dalla fabbrica.
Ed oggi?
Oggi i terroni hanno provato a comperare le case che costruivano, hanno mutui da pagare, figli senza identità che guardano le luci del centro e provano ad afferrarle.
E' una città che ha provato a darsi una identità diversa senza riuscirci. deve fare i conti con una popolazione che è mutata profondamente.
Le case le costruiscono romeni e marocchini, egiziani e sud americani.
Altri uomini si sommano ad altri uomini nella produzione di ricchezza che a loro non lascerà nulla. Lo fanno, consapevoli, sperando che tocchi ai loro figli. Sogneranno come i terroni ed anche a loro toccherà guardare il cielo. Senza riuscire a toccarlo.
Un' auto vecchia torna
da Scilla a Torino,
dentro ci sono dieci occhi
ed uno stesso destino
Il bambino ha una palla
ed aspetta in cortile
con in mezzo poco sole,
poco solo di aprile
Il ragazzo,
inferriate e catene,
ha vent' anni:
son vent' anni di pene!
La ragazza,
venduta per ore,
nella campagna
butta sangue e sudore
La madre è una forma disfatta,
sopra gli occhi ha i capelli di latta.
Il padre è uno schedato, spiato,
se si avventa sull' asfalto è inchiodato.
Il paesaggio è un' Italia sventrata
dalle ruspe che l' hanno divorata.
Arrivano nel ghetto,
ammuffito, spaccato,
contano i sassi
dentro il filo spinato.
Questo luogo del cielo è chiamato Torino,
lunghi e grandi viali, splendidi monti di neve
sul cristallo verde del Valentino,
illuminate tutte le sponde del Po.
Mattoni su mattoni,
sono condannati i terroni
a costruire per gli altri
appartamenti da cinquanta milioni
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Now playing: Lucio Dalla - Un auto targata Torino
via FoxyTunes
da Scilla a Torino,
dentro ci sono dieci occhi
ed uno stesso destino
Il bambino ha una palla
ed aspetta in cortile
con in mezzo poco sole,
poco solo di aprile
Il ragazzo,
inferriate e catene,
ha vent' anni:
son vent' anni di pene!
La ragazza,
venduta per ore,
nella campagna
butta sangue e sudore
La madre è una forma disfatta,
sopra gli occhi ha i capelli di latta.
Il padre è uno schedato, spiato,
se si avventa sull' asfalto è inchiodato.
Il paesaggio è un' Italia sventrata
dalle ruspe che l' hanno divorata.
Arrivano nel ghetto,
ammuffito, spaccato,
contano i sassi
dentro il filo spinato.
Questo luogo del cielo è chiamato Torino,
lunghi e grandi viali, splendidi monti di neve
sul cristallo verde del Valentino,
illuminate tutte le sponde del Po.
Mattoni su mattoni,
sono condannati i terroni
a costruire per gli altri
appartamenti da cinquanta milioni
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