I fascisti che si vergognano ed i nipoti dei nazisti che cambiano,due buone notizie.
Il sindaco ex fascista Alemanno ha rilasciato questa veemente dichiarazione dopo aver saputo che il sindaco di Parigi, socialista, non vuole avere niente a che fare con uno che ha celebrato la sua vittoria con un manipolo di camicie nere inneggianti (in verità camicie griffate).
"Quello che ha detto il sindaco di parigi su di me è falso, offensivo e intollerabile. Non si può, per dare soddisfazione ad una propaganda di parte, inventare fatti che non esistono nè tanto meno interrompere le relazioni istituzionali tra la città di Roma e la città di Parigi che sono sancite da un antico gemellaggio".
"In questo modo - continua Alemanno - non si offende solo il sottoscritto ma anche la città. Per questo motivo ho chiesto all'ambasciatore d'Italia a Parigi di muovere dei passi diplomatici per chiarire questa situazione e per evitare ulteriori offese".
Vi direte : Embè, e dove è la buona notizia?
La buona notizia è che lui si vergogna di quelli che lo hanno eletto e sono fascisti ,perché lui non lo è più.
Non li vedeva proprio mentre lo salutavano come i padri salutarono Benito. Con il braccio teso e la fronte alta.
Strana razza questi ex nazionalsocialisti; nostalgici del 1° fascismo del 19, quello che loro definiscono "socialista" e sociale. Una roba durata il tempo di una scoreggia; giusto quello di scrivere una letterina con la quale pulirsi il culo. Una roba con la quale ogni tanto si esercitano per scorticare un po' della loro anima nera. Vorrebbero dimostrare che in fondo , forse, potevano essere un altra cosa ma che poi, il destin beffardo, li portò esattamente dall'altra parte della barricata insieme a padroni, latifondisti, preti e liberaldemocratici.
Strana razza perché pur di essere lì sullo scranno vanno contro tutto e tutti, anche contro se stessi.
Una razzaccia che in nome del motto "andate che vi seguo" mandò al macello tanta gente raccontandogli che loro erano i portatori dei valori di Roma antica.
Pensate un po' come si sentirà questo quando gli toccherà baciare una bandiera con appese le tante medaglie d'oro della guerra partigiana.
La 2a buona notizia è che il nipote di Hitler è diventato ebreo ed insegna in una università a Tel Aviv. Tra le cose che ha detto su di lui questa ci ha colpiti:
"Non mi piace sentir parlare dei palestinesi con sufficienza. L'Olocausto e il Terzo Reich mi hanno forgiato. Sono pacifista, e penso che la democrazia provi sé stessa rispettando i diritti delle minoranze. Ho sempre cercato di essere onesto sulle mie origini: non le ho mai nascoste. Ne ho anzi parlato con i miei studenti, e uno di loro mi ha detto: "Immagina, tuo nonno potrebbe aver saponificato mia nonna". Quando la mia storia ha iniziato a circolare, diverse persone con cui parlavo normalmente, non mi hanno più stretto la mano. Cambiavano strada. E ai miei figli, a scuola, i bambini sputavano addosso chiamandoli "nazisti". Ho imparato la lezione. Certa gente non vuole che tu cambi. Mai".
Diciamo subito che il tizio è nato nel 52, e nessuna responsabilità ha per quello che fece il suo esimio parente. Però non possiamo non notare la beffa della storia e del destino. Il nipote degli sterminatori di Ebrei che insegna il Talmud. Quello che non capiamo è se, in realtà, quelli che sputavano addosso ai suoi figli lo facevano perché eredi di Hitler o per le posizioni blande del padre sulla questione palestinese.
Evidentemente non ha capito una cosa fondamentale : non è che quelli non accettino che lui sia cambiato, ma che è lui che non vede, in realtà, che quelli sono un altra roba rispetto a chi suo zio mandò al forno crematorio.
Pensavo di aver chiuso questo post con il nipote di Hitler che si converte all'ebraismo e mi ritrovo questa pò pò di notiziona:
La foto del sacrestano
pubblicata sul sito di
L'informatore vigevanese
PAVIA - Accoglieva i fedeli della parrocchia di San Francesco a Vigevano, in provincia di Pavia, con una svastica al braccio. Protagonista, il sacrestano della chiesa, Angelo Idi, 51 anni, vigevanese, che ora rischia una denuncia per apologia del fascismo.
Idi è stato visto dai parrocchiani con il simbolo nazista legato al braccio sinistro martedì pomeriggio, proprio nella giornata in cui in Israele si ricordavano le vittime della Shoah. Un fotografo lo ha anche immortalato, mentre salutava i parrocchiani all'uscita dalla messa.
Lui, sacrista da 5 anni, non fa mistero delle sue preferenze politiche: "Sono di estrema destra e fiero di esserlo - spiega - sono un seguace della Repubblica di Salò". E sostiene che non esista alcuna contraddizione tra l'ideologia politica e il ruolo che ricopre. "Penso che non importi a nessuno delle mie idee politiche - dice - l'importante è che faccia bene il mio lavoro, come in effetti faccio. E poi, se vogliamo essere pignoli, allora andiamo a vedere quanti cattolici votano a sinistra oppure si sono espressi a favore dell'aborto".
Lo scorso anno - riferisce l'edizione online dell'Informatore vigevanese - prese a manganellate un ladro che aveva cercato di scassinare una cassetta delle elemosine. E al periodico La legione ha scritto una lettera con la quale si è "scusato", a nome dell'Italia, con la famiglia Mussolini. (Repubblica)
Idi è stato visto dai parrocchiani con il simbolo nazista legato al braccio sinistro martedì pomeriggio, proprio nella giornata in cui in Israele si ricordavano le vittime della Shoah. Un fotografo lo ha anche immortalato, mentre salutava i parrocchiani all'uscita dalla messa.
Lui, sacrista da 5 anni, non fa mistero delle sue preferenze politiche: "Sono di estrema destra e fiero di esserlo - spiega - sono un seguace della Repubblica di Salò". E sostiene che non esista alcuna contraddizione tra l'ideologia politica e il ruolo che ricopre. "Penso che non importi a nessuno delle mie idee politiche - dice - l'importante è che faccia bene il mio lavoro, come in effetti faccio. E poi, se vogliamo essere pignoli, allora andiamo a vedere quanti cattolici votano a sinistra oppure si sono espressi a favore dell'aborto".
Lo scorso anno - riferisce l'edizione online dell'Informatore vigevanese - prese a manganellate un ladro che aveva cercato di scassinare una cassetta delle elemosine. E al periodico La legione ha scritto una lettera con la quale si è "scusato", a nome dell'Italia, con la famiglia Mussolini. (Repubblica)
Minchia, mi ero spaventato. finalmente qualcuno che ci ha le palle di esprimere fino in fondo quello che è.
Nazi fascio cattolico ed in culo l'ipocrisia.
Sempre per rimanere in tema, però, vorremmo ricordare quei compagni che gente così (molto semplicemente ed in nome del reciproco rispetto) la metteva di fronte ad una fossa e la spediva a dir messa all'inferno.
L'unica cosa che mi sovviene è questa: ma secondo voi un tipo così si è svegliato solo ieri mattina perché ha problemi di erezione o è un pò c he si pavoneggia con quell'emblema?
Bella domanda!
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