Mandare a fanculo il 95% dell'umanità italiota
Credo di essere diventato intollerante. Si, uno di quelli che si lamenta di tutto e di tutti. Che, ancor prima di sentire la fine di un discorso o di un ragionamento, scuote le spalle e manda a cagare il 95%di quelli che discettano.
Intollerante perché consapevole di essere solo come un eremita nel deserto. Però, in fondo, la mia è una condizione di uomo libero. Magari con poca gente che mi sopporta, ma libero.
Perché scrivo queste robe? Perché ho una voglia grande come una montagna di mandarvi a quel paese tutti quanti, con poche eccezioni.
Vivo in compagnia di prototipi di giovani uomini, gente che dovrebbe avere l'ambizione e l'energia per cambiare il mondo. Li trovo invece imbolsiti e più rincoglioniti del sottoscritto.
Prendeteli, ad esempio, quando finita la scuola o l'università capita a costoro di trovare uno straccio di posto da precario.
Strisciano. Si mimetizzano con giacca e cravatta, provano a fare i grandi e alla fine, sopportando il sopportabile, strisciano.
Impiegano esattamente 30 minuti per scaraventare nel cesso i quintali di libri su cui si sono formati una pseudo coscienza libertaria, laica e progressista. 30 minuti nei quali realizzano che la loro condizione in fondo non è precaria ma flessibile, che così è oggi il mondo e che chi non è attento a cogliere le innovazione a capire i processi a mettere in fila i bisogni ridisegnando la propria condizione è destinato al museo dell'archeologia industriale e sociale.
Direte, "ma sono ricattabili"
"In culo a quelli che si fanno ricattare, e allora che cazzo me la meni con la storia della coscienza civile e del no alla mafia ed alla camorra se sei così invertebrato da non aver quei due millimetri di spessore di farti rispettare senza essere costretto a chiedere il permesso al tuo "responsabile" per andare al cesso a pisciare?"
Oppure provate a dirmi: di che si occupano i giovani? Che cazzo fanno nel loro tempo libero. Con quali questioni occupano le loro meningi?
Me li vedo già tutti infervorati a commentare la notizia del giorno: la Monica che molla il Silvio.
Sono ridotti a parlare di quello perché il resto è noia. Con la mamma che stira i calzini e cucina i rigatoni cosa di meglio può esserci di una soap opera vera?
La cosa insopportabile in questo? la sinistra che fa la bigotta, e con la puzza sotto il naso, per un vecchio che scopa come un mandrillo.Ma andate a cagare.
Siamo ridotti a questo livello di discorso? A questo livello di partecipazione allo spettacolo? Andate a fanculo!
Si dirà, ma non sono tutti così i ragazzi (ed i vecchi). Sarà, ma la massa informe che vedo trascinare stancamente le gambe sotto i portici, attaccati mano nella mano con lo sguardo vuoto, sono massa e basta.
Se valgono le statistiche e se i vecchi che li hanno generati e ridotti al vuoto pneumatico con i loro discorsi impegnati, di fronte alla gazzetta dello sport e ad un cappuccino e bombolone, con loro formano la maggioranza, significa che questi uniti ai padri costituiscono la palude di questo paese di merda.
Sicuramente non vi abbiamo dato una mano in questi anni per elevarvi; giusto quel tanto da guardare oltre.
Già, la vecchia generazione. Mi ci sono perso a cercare di capire. Ne ho trovati tanti sulla strada impegnati come il sottoscritto a sopravvivere, cercare di dare un senso a tutto impegnando il tempo in cose che non lasciano traccia.
Ridotti ad una vita ordinaria; dopo aver provato ad essere straordinari. Quei pochi che salvo o sono ancora in galera o sono andati via. E' per questo che non mi assolvo e provo a resistere.
We're just two lost souls swimming in a fish bowl
Mi ci sono perso nei meandri delle iperboli illogiche della mia generazione. Gente che ha fatto un percorso per trovarsi a ridare un senso alla propria storia parlandone in luoghi frequentati da fascisti, o intorno ad una tavola imbandita, dicendo che se avessimo vinto Pol Pot ci avrebbe fatto una sega.
So, so you think you can tell Heaven from Hell,
blue skies from pain.
Can you tell a green field from a cold steel rail? A smile from a veil?
Do you think you can tell?
blue skies from pain.
Can you tell a green field from a cold steel rail? A smile from a veil?
Do you think you can tell?
Per una attimo ho avuto un brivido a riascoltarli mentre dicevano quelle cose. un brivido perché so che non è vero e che loro cercano di sfangarla vendendo quel poco che hanno da offrire. Un retaggio di incoscienza trasformato in ombre che gettano orrore sulla nostra storia.
Anche noi minoranza, ai tempi nostri, in un mondo specularmente uguale a questo.
Diciamocelo (come dice quel coglione di fascio) in realtà era tutto già così allora.
Si, ci si agitava e si moriva anche. ma la massa di membra stanche sotto i portici era la stessa e con gli stessi cromosomi.
E allora andate a cagare, giovani invertebrati e vecchi lobotomizzati.
Sono quasi arrivato alla conclusione che qui nessuno rappresenta niente.
And did they get you trade your heroes for ghosts?
Hot ashes for trees? Hot air for a cool breeze?
Cold comfort for change? And did you exchange
a walk on part in the war for a lead role in a cage?
Hot ashes for trees? Hot air for a cool breeze?
Cold comfort for change? And did you exchange
a walk on part in the war for a lead role in a cage?
Dare una forma alla propria incazzatura che sorniona ti guarda mentre ti alzi tutte le mattine è un modo per fare della terapia che ti costringe ad andare avanti.
Gli dai la forma del tuo vicino, del discorso sentito al bar, del vecchio che picchia il ragazzino vociante e del ragazzino che manda a fanculo il vecchio intollerante.
Gli dai la forma e la sostanza dei rapporti che compongono questo caleidoscopio fatto di umanità e materialità, di speranze impercettibili e realtà banale.
Year after year,
running over the same old ground. What have we found?
running over the same old ground. What have we found?
Ne ho i coglioni pieni.
Per esempio l'altro giorno era il primo maggio e mi sono fatto un pezzo di corteo. Nello stesso serpentone viaggiavano i ragazzi dei centri sociali con dietro quelli del Pd che a loro volta avevano dietro Rifondazione, anarchici e Lotta comunista.
Tutti con il loro striscione, tutti con le loro parole d'ordine ed i loro slogan.
Davanti a quelli di Askatasuma c'erano quelli di Di Pietro. Ho provato a cercare una ragione per essere lì, per trovare un collegamento tra quelle diverse anime e ne ho trovato uno solo. La bella giornata di sole e la commemorazione a cui non si può mancare.
Manco la polizia c'era.
Vivo in una città che ha consumato il suo asfalto sotto i colpi delle suole di milioni di uomini che negli anni ne hanno occupato le strade e divelti i ciotoli per farne proiettili.
Anime che aleggiano come fantasmi e che ogni tanto emergono di giorno quando meno te lo aspetti.
Piccoli segnali.
Vivo in una città che è diventata indifferente. Sorda e poco partecipe ma che si meraviglia di quei segnali.
Per questo sono intollerante e non ho più il tempo di cercare delle spiegazioni, di guardare agli altri, di sentire analisi e discorsi. Il corso delle cose è quello. Da sempre si potrebbe dire. Non è che ci sia ancora altro da capire. E' solo una questione di percorsi e di voglia. Voglia di agire e basta. Null'altro. E allora ti interroghi su cosa possa dare dignità e significato a quello che rimane. Trasformarsi nell'ennesimo censore della fuffa? Uno di quelli che reclama il diritto, a cui piace l'ordine delle regole e che scrive libri su questo? Un altro di quelli che siedono al tavolino e non lo rovesciano mai? Sempre con il ditino alzato e senza aver la forza di ficcarlo veramente nel buco del culo del potere? Un parolaio? In ultima istanza pensare di impiegare il tempo correggendo cose inutili e senza sostanza dell'universo mondo o mandare a cagare il creato. Ed affanculo il resto?
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